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«Respira questa libertà.»



I miei tacchi a spillo che pungono il pavimento, attirano l'attenzione dell'uomo appoggiato al parapetto della terrazza del suo locale. In uno smoking blu scuro, tirato di punto, e i capelli brizzolati sul capo a solleticarsi con il fresco, si volta a guardarmi fino a quando lo affianco porgendogli un bicchiere di martini.

«Che fai, mi offri da bere in casa mia?»

«Il minimo per l'uomo che ha retto le redini del salvataggio.»

Nega con il capo accarezzandomi lievemente la spalla. Ride di quella mia metafora.

«Non riesco a prenderne merito, ma suppongo con te non abbia via di scampo.»

«Esattamente.»

Alzo il bicchiere verso Robert. I nostri bicchieri creano un tintinnio fiducioso e brindiamo insieme sopra New York.

«Grazie davvero, Rob.»

Posa il bicchiere sul parapetto che ci regala una vista mozzafiato della città serale. Poi alza lo sguardo quasi malinconico e felice verso un cielo stellato che gira e rigira, ed è per tutti lo stesso.

«Ci ho sperato. Ho cercato di non illudermi mai, ed è sempre stato difficile vederti soffrire e non poterti dire nulla. Anche un solo, vedrai che andrà bene. Lo so che avresti preferito sapere, chiaramente. Ma se volevamo che tutto procedesse secondo i piani, purtroppo tu dovevi continuare a rimanere impaurita e sospettosa.

Alla fine però, ogni cosa ha preso la via giusta, qualcuno è nel posto in cui doveva stare», mormora Robert riferendosi probabilmente a Thomas Delgado diventato polvere di cadavere. «E tu, Harry e qualcun altro, avete avuto ciò che meritavate. Lottare, ne è valsa la pena. Decisamente.»

«Io... Rob, davvero, non saprò mai come ripagarti.»

«Ripagarmi? Dio, figliola, ma per chi mi hai preso? Io voglio essere per te un pilastro. Mi ripagherai solo venendo da me ogni volta che avrai bisogno di un consiglio, di urlare, di sfogare ogni dubbio. E anche per bere dei buoni martini.»

«Soprattutto per quelli.»

Mi regala un occhiolino e ridiamo bevendo di nuovo.

«Hai detto che io, Harry e qualcun altro abbiamo avuto ciò che meritavamo. Ma tu? Tu cosa hai ottenuto?»

Fugge a nascondere le mani nelle tasche del suo pantalone, e nel frattempo io lo guardo come se davvero potessi sentirmi al sicuro e invincibile accanto a lui. Io un padre l'ho avuto, anche se dopo si è rivelato un disastro dentro a una follia, l'ho comunque avuto e so come ci si sente a stargli accanto. Tutte quelle sensazioni, ora le riprovo accanto a quest'uomo che spesso mi ha sostenuta ad occhi chiusi e ha fatto sì che il bene vincesse sopra ogni orrendo male. Sebbene io un padre ce l'abbia ancora, anche con Robert, posso star bene e appoggiarmi alla sua spalla paterna.

«Non è tanto cosa ne ho ottenuto. Ma cosa continuerò ad avere. Vedi, Harry è sempre stato come un figlio, per me. Dalla prima volta che l'ho incontrato, non lo so» il tono di voce incredulo, «l'ho letto nei suoi occhi che non era come gli altri... come chi lo sfamava. E volevo salvarlo. Era ingiusto. Tutto. Tutto quello che tuo padre faceva... io lo sapevo, certo. Ma non sapevo sinceramente la follia che aveva creato per la tua vita. Quando arrivasti nel mio locale, presi a cuore anche te. Non ho mai avuto dei figli, una famiglia, per questo mi affezionavo così tanto a ragazzi come voi. Che non avevano una guida, una strada. Siete stati abbandonati, ingannati, usati... proprio da chi avrebbe dovuto amarvi più di ogni altra cosa al mondo. Ed io che avrei avuto tanto affetto da dare, non avevo niente. E' proprio vero che chi ha, molto spesso non apprezza.»

𝘿𝙚𝙫𝙞𝙡'𝙨 𝙂𝙡𝙤𝙬 || hsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora