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«𝑆𝘩𝑒 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑠 𝑖𝑛 𝑑𝑎𝑦𝑑𝑟𝑒𝑎𝑚𝑠 𝑤𝑖𝑡𝘩 𝑚𝑒
𝑠𝘩𝑒'𝑠 𝑡𝘩𝑒 𝑓𝑖𝑟𝑠𝑡 𝑜𝑛𝑒 𝑡𝘩𝑎𝑡 𝐼 𝑠𝑒𝑒
𝑎𝑛𝑑 𝐼 𝑑𝑜𝑛'𝑡 𝑘𝑛𝑜𝑤 𝑤𝘩𝑦
𝐼 𝑑𝑜𝑛'𝑡 𝑘𝑛𝑜𝑤 𝑤𝘩𝑜 𝑠𝘩𝑒 𝑖𝑠.»



Harry

E' sparita da almeno una quindicina di minuti ed io potrei far volare tavoli e sedie, dell'intero locale, se solo da testarda com'è, ha pensato bene di fuggire via. Mi guardo attorno passandomi una mano tra i capelli, sono nervoso e le sue parole sembrano esser state più che una dannata conferma su chi è.

E quella maglietta poi, Dio. Come cazzo è possibile che se la sia messa con così tanta serenità, ignara di tutto. Mentre a me dal momento in cui era arrivata al pub, e si era tolta il giubbotto per sedersi al tavolo con Dea e compagnia, qualcosa mi era morto e rinato dentro.

«Edward?»

Porto gli occhi sulla ballerina che l'aveva chiamata prima con un altro nome. E' in piedi, coi suoi vestiti da scena, davanti a me.

«Dov'è?»

Indica con l'indice un punto oltre le mie spalle. Raggiungo quella porta e quando la apro, un lungo corridoio vetrato con varie porte chiuse, mi rende ansioso e deglutisco.

Decido di entrare nell'unica stanza aperta, dove all'interno c'è solo buio e grazie alla luce del corridoio, trovo un divano nero verso il quale mi avvicino. Non vedo niente, i miei occhi cercano di abituarsi all'oscurità e il cuore fa una capriola quando la porta si chiude improvvisamente e automaticamente una luce rossa, soffusa, opaca, illumina un palo di fronte a me.

Quando penso che niente possa esser stato peggio che perdere Alicante, nella vita, lei esce ora dal buio e si materializza davanti ai miei occhi bramanti.

Sospiro temendo di poter svenire e mi sento improvvisamente incapace di muovere qualsiasi parola nell'aria. Decido di sedermi, facendo attenzione a non staccarle gli occhi di dosso mentre lei si avvicina al palo e inizia a ballare sulle note di una canzone.

Ha un vestitino ben poco coprente, è nero in pelle e i suoi capelli corti e neri, mi mandano all'inferno. Così come i suoi occhi truccati e che mi guardano in quell'unico modo che solo lei è sempre stata in grado di realizzare.

L'ho sognata e desiderata notte e giorno. Mi sono sempre sfracellato il cervello per capire chi fosse, per sapere dove se ne era andata, per cercare di occultarla alla parte nera che esiste intorno a noi.

E ora è qua che balla al palo. Per me, come una volta.

Si abbassa sulle gambe aperte, non lascia il mio sguardo, si rialza strisciando contro il palo e io muoio. Crea dei movimenti che non mi permettono di restare lucido, che mi eccitano, che mi rendono febbrilmente ammaliato dal suo corpo. Stasera, ha il viso che è tutt'altro che angelico. Forse perché prima pensavo fosse solo una ragazza indifesa, che faceva quel lavoro per chissà quale povero motivo. Ora, invece, che l'ho ritrovata forte, in grado di difendersi, di tenermi testa, ma anche fragile, spezzata e rotta, che in un attimo perde il controllo e può essere tutto, se non un demone; questo mi permette di vederla sotto una forma diversa. Ed ora, si sta prendendo gioco di me, e di quello che vorrei dannatamente farle. Potrei non disporre delle mie azioni. Le sue gambe snelle, che si aprono, si aggrappano, scivolano, mi fanno desiderare d'esser io, quel palo.

I miei pensieri su di lei, sono sempre stati così struggenti, così astratti e inconcepibili che arrivo a non biasimare Zayn quando dice che mi crede stupido, quando si tratta di lei.

𝘿𝙚𝙫𝙞𝙡'𝙨 𝙂𝙡𝙤𝙬 || hsUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum