Chapter 3

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Domenica, 17 settembre, segnai una crocetta sul calendario in cucina aspettando che il caffè fosse pronto.

"Buondì" mio fratello mi salutò sulla soglia della porta e si avvicinò al bancone appoggiandocisi.

"Non sei ancora vestito?" Gli chiesi vedendolo in pigiama.

La messa sarebbe stata solo tra mezz'ora e mia mamma ci teneva che tutti fossimo vestiti in maniera appropriata.

"No" sbuffò "adesso vado!" prese un biscotto dalla confezione e uscì dalla cucina strusciando le pantofole sul pavimento.

Versai il caffè in una tazza.

Quando mi voltai verso il tavolo in mogano sorseggiando il caffè, ritrovai seduta mia madre.

Sobbalzai.

"Mi hai fatto prendere un colpo" mi misi una mano sul petto.

"Oh scusa cara" disse piatta senza neanche guardarmi, si limitò a voltare una pagina del giornale che stava leggendo.

Era già vestita e truccata per la domenica, con il suo solito abito azzurro, i capelli sistemati e pettinati e il libretto personale della liturgia a portata di mano.

"Certo che ai giorni nostri i giornalisti non sanno più scrivere" commentò sospirando.

Probabilmente non leggeva neanche gli articoli si limitava a leggere i titoli.

"Non hai nulla da dirmi?" Sbottai, sapevo che avrebbe ignorato la situazione.

Era la prima volta che la vedevo dopo venerdì sera.

Sabato non aveva osato uscire dal suo studio e mio padre aveva fatto finta di niente andando a lavoro come al solito.

"Riguardo cosa Lily?" sospirò massaggiandosi le meningi.

Parlare coi suoi figli l'annoiava terribilmente.

"Nulla mamma, lascia stare" alzai gli occhi al cielo e rinunciai in partenza, infondo non avevo neanche voglia di parlarne.

Guardò il suo orologio da polso.

"Richard! Josh!" Chiamò mio padre e mio fratello "dobbiamo andare" disse alzandosi e infilandosi il copri abito bianco.

Alzai gli occhi al cielo.

La seguii stirandomi con le mani il vestito a fiori azzurro.

Josh scese le scale sistemandosi il nodo della cravatta seguito da mio padre, il quale non degnai di uno sguardo.

Io e mio fratello ci lanciammo uno sguardo d'intesa.

Odiavamo entrambi la domenica.

Uscimmo di casa ed entrammo in auto come se stessimo per andare al patibolo.

Il viaggio in macchina sembrò interminabile, per fortuna alleviai la sofferenza con la musica degli auricolari a tutto volume.

Quando scendemmo dall'auto mi allontanai il più velocemente possibile dai miei genitori, non avevo voglia di interpretare la parte di figlioletta per bene salutando e annuendo a tutti i loro amici snob.

"Mamma, c'è Sarah, vado a salutarla" le dissi andandole in contro.

Intravidi Sarah e Billy chiacchierare a qualche metro dall'entrata della parrocchia.

"Ehi" Feci un cenno loro.

"Lily, non hai una bella cera" commentò Billy notando la mia faccia stanca.

"Già" confermai.

"Sean?" Mi chiese Sarah.

"Ieri non ci siamo sentiti, a dire il vero speravo di vederlo stamattina" risposi.

LilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora