Chapter 55

248 26 1
                                    

Mi rigirai tutta la notte nel letto.

Che diavolo avevo combinato?

Non riuscivo a pensare ad altro se non a quell'enorme cazzata. L'unica persona per cui avessi mai provato quel genere di emozioni era Jace e adesso Peter mi aveva travolta come un fiume in piena.

Una parte di me continuava a chiedersi cosa mai ci trovassi in Peter e l'altra invece non faceva altro che pensare a lui.

E la reazione di Jace se avesse scoperto l'accaduto era un chiodo fisso.

Mi sentivo malissimo e non volevo mentirgli, mi sarei sentita ancora peggio.

Continuavo a ripetermi nella mente che era solo un bacio e che ero ubriaca, ma in realtà non c'erano giustificazioni.

Mi vergognavo dei miei stessi pensieri e non riuscivo a dormire.

Non riuscivo a togliermi dalla testa le immagini di me e Peter.

Dentro di me ardevo di desiderio e volevo Peter.

Amavo Jace, mi conosceva come nessun altro; ma Peter...

***

Mi svegliai con un mal di testa infernale. Avevo dormito malissimo.

Quando mi ricordai della serata precedente, il mio umore calò a picco, mi mancava Jace eppure Peter era stato un pensiero costante.

Mi sentivo male.

Volevo telefonare a Jace e raccontargli tutto. Dirgli che mi mancava e che amavo solo ed esclusivamente lui. Non ci sarebbe mai potuto essere nessun altro uomo aldilà di Jace.

Mi alzai dal letto dolorante, mi facevano male le ossa, probabilmente per aver dormito in una posizione scomoda.

Andai in camera di Michael, lui era lì che dormiva beato. Si stringeva nella sua copertina azzurra e sembrava non preoccuparsi di nulla. Era così bello, e così simile al padre.

Mi avvicinai al suo lettino per accarezzarlo.

Dovevo risolvere questa situazione...

Andai in salotto per telefonare a Jace. Avevo bisogno di sentire la sua voce, di sentire che lui c'era, che era ancora con me.

Composi il numero e aspettai che rispondesse.

"Pronto?" Rispose lui assonnato.

"Jace?" Chiamai.

"Lily... che succede? Perché mi chiami così presto? Michael sta bene?" Era preoccupato.

"Sì... è tutto a posto. Avevo solo bisogno di sentire la tua voce, mi manchi" dissi.

"Anche tu mi manchi... è per questo che voglio che tu venga qui con me" disse.

Volevo raccontargli tutto.

"Jace... ieri sera è successa una cosa" dissi.

"Cosa?" Domandò.

Non sapevo cosa rispondere. Mi pentii di averlo telefonato, non potevo dirglielo.

Avevo come il presentimento che se l'avessi fatto lui se ne sarebbe andato per sempre.

"Scusami Jace... devo... devo andare" ebbi paura.

LilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora