Chapter 53

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"Allora... in frigo ho lasciato il filetto, quando ha fame glielo riscaldi, è già tagliato... Oh e, c'è anche l'insalata: è già lavata, va solo condita. Se hai bisogno di qualcosa chiamami, il mio numero di cellulare è sul cassettone all'ingresso" spiegai ad Anne le ultime cose mentre mi stavo infilando le scarpe col tacco.

"Mamma? Dove vai?" mi chiese Mickey venendomi incontro.

"Vado a cena con un amico, ma tu non preoccuparti. Torno a casa presto, promesso" dissi scompigliandogli i capelli.

"Poi mi leggi una storia?" mi chiese.

"Vedremo... tu pensa a fare il bravo" dissi alzandomi e mettendomi il cappotto.

"Stai benissimo cara" mi disse Anne.

Era una donna molto dolce.

"Oh... grazie" dissi prendendo le chiavi "Allora... io vado, ciao amore!" dissi salutando Michael.

"Ciao Anne, ci vediamo dopo" dissi aprendo la porta e uscendo di casa.

"Passa una buona serata" mi disse lei sull'uscio.

Scesi le scale del palazzo. Ero un po' tesa all'idea di uscire con Peter.

Amavo Jace, ma ultimamente eravamo molto distanti e il fatto che lui continuasse a partire non aiutava per niente.

Per di più era tutto il giorno che non mi rispondeva al telefono e la cosa mi irritava parecchio.

Michael aveva bisogno di sentire la sua presenza e invece lui si assentava sempre di più.

Peter mi piaceva, era bello stare con lui ed io avevo diritto ad una vita.

Uscii dal condomino affacciandomi sulla strada, Peter era in auto e mi stava aspettando nel parcheggio.

Lo raggiunsi e salii in macchina.

"Ciao" dissi lanciandogli un'occhiata.

Mi vergognavo. Mi sentivo in soggezione ad uscire a cena con lui, era un uomo terribilmente affascinante e mi piaceva.

Mi piaceva molto.

"Ciao" disse lui dandomi un bacio su una guancia.

"Come stai?" mi chiese mettendo in moto l'auto.

"Non c'è male... tu?" chiesi.

"Abbastanza bene... vorrei portarti a mangiare in un posto dove cucinano un sushi da urlo, ma non so se ti piace la cucina giapponese" disse.

"Stai scherzando? Io adoro il giapponese! Non posso mai andarci con Jace... a lui non piace" feci  una smorfia dispiaciuta.

"Fantastico, sarò il tuo compagno di sushi allora" sorrise.

"Non aspettavo altro" dissi ricambiando il sorriso.

"Quindi... A quanto ho capito sei un'amante dell'arte, giusto?" mi chiese.

"Già... soprattutto quella europea" dissi.

"Davvero? Io sono completamente ignorante nel settore..." sorrise.

"Io adoro soprattuto la pittura... quando ero al liceo dipingevo anche io" spiegai.

"Perché proprio la pittura?" chiese lanciandomi uno sguardo mentre ci fermammo ad un semaforo.

"Effettivamente non te lo so dire... mi piace e basta, è sempre stato così. Non c'è un motivo... Potrei dirti per i sentimenti che mi trasmettono i colori sulla tela, ma una scultura non mi trasmette meno di un disegno. Quindi non lo so..." mi grattai lievemente la fronte pensando ad una risposta sensata "non ha molto senso, lo so... però è così" sorrisi.

LilyWhere stories live. Discover now