Chapter 17

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"Josh! Dai muoviti!" urlai a mio fratello dall'ingresso di casa.

Dovevamo andare a casa di Jace perché voleva farmi vedere qualcosa insieme a mio fratello.

"Eccomi, sono qui!" disse mio fratello sbuffando mentre scendeva le scale cercando di infilarsi una felpa.

Aprii la porta di casa e aspettai che uscisse, lo seguii e mi richiusi la porta alle spalle.

Attraversammo il perfetto stupido prato inglese di mia madre e ci ritrovammo nella proprietà dei Montgomery.

Salimmo il portico della casa e suonai al campanello in attesa che qualcuno venisse ad aprirci.

Ero stanca quella mattina, mi sentivo giù di morale, senza una ragione precisa, forse era solo il cambio di stagione, con l'arrivo del freddo diventano tutti melanconici.

O forse era perché Jace non mi aveva ancora invitata al ballo, sempre se avesse avuto l'intenzione di andarci.

La maniglia della porta di legno scuro si aprì e Olga comparve sorridente dietro la porta.

"Ciao Lily..." mi sorrise, poi lanciò uno sguardo a mio fratello "oh, tu devi essere Josh!" disse.

"Sì signora, è un piacere" disse garbato mio fratello.

"Allora che posso fare per voi ragazzi?" chiese la donna invitandoci con un gesto della mano ad entrare in casa.

"Jace mi ha chiesto di venire" risposi.

"Jace? E' nel capannone da stamattina alle 6, non capisco che diamine stia combinando!" imprecò.

"Oh, beh... dov'è il capannone?" chiesi.

"Dietro il gazebo della piscina, venite vi faccio passare dal retro" ci disse facendoci entrare.

Io e Josh la seguimmo oltre al salone dove ci indicò una porta vetrata che si affacciava sulla piscina.

"Grazie signora, a dopo" la salutai.

"A dopo cari" ci salutò richiudendo la porta-finestra.

Andammo verso il gazebo e oltrepassammo la siepe ben curata.

Jace stava parlando al telefono vicino al capannone di legno.

"No... Ora non ne voglio parlare, ho da fare, ciao" riattaccò velocemente il telefono quando mi notò e infilandoselo in tasca ci venne incontro.

"Ehilà!" mi salutò.

"Che diamine stai combinando? Sei tutto sporco!" lo guardai ridendo: era tutto pieno di grasso nero sulle mani e in faccia.

"Ehm... venite dentro, vi faccio vedere" disse sorridente strofinandosi la fronte cercando di levarsi un po' di sporco e facendoci strada verso il capannone.

"Con chi eri al telefono?" chiesi entrando.

"Nessuno di importante... allora... che ne pensi?" disse liquidando velocemente la mia domanda e indicandomi con un gesto il pick-up davanti a noi.

"Scherzi? Io amo questa macchina!" sorrisi girando attorno al cassone.

"Josh... ti va di aiutarmi col motore?" chiese Jace a mio fratello.

"Certo! Di cosa hai bisogno?" chiese Josh.

"Non ho una chiave inglese abbastanza grande... magari andiamo a comprarla insieme con qualche pezzo di ricambio e poi ci mettiamo a lavoro" rispose Jace.

"Okay, forse mio padre ce l'ha di quella misura in garage, vado a prendere la cassetta degli attrezzi, va bene?" disse avvicinandosi all'uscita del capanno.

LilyWhere stories live. Discover now