Chapter 57

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Mi ero addormentata a casa di Emma e lei mi aveva accudita per tutto il giorno. Aveva portato a scuola Michael e lo aveva aiutato a fare i compiti.

Avevo preso le mie pillole di litio, ma non riuscii ugualmente a sentirmi meglio.

Non parlavo. Ero completamente in trans. Non avevo una crisi così da quando Richard era morto e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era il jingle pubblicitario di un detersivo di scarsa qualità.

Emma aveva cucinato per me. Era preoccupata per la mia salute.

"Lily devi mangiare" disse portandomi un piatto di carne.

Ero stesa sul suo divano avvolta tra le coperte. Michael era steso sul pavimento a colorare: stava disegnando una donna.

"Mamma! Questa sei tu!" Aveva detto cercando di farmi sorridere e rimanendoci male quando vide che io non reagii.

Sono una pessima madre, pensai. Continuavo a ripetermi la stessa cosa nella mente da ore ormai e non riuscivo neanche più a piangere.

Peter mi aveva lasciato un sacco di messaggi in segreteria, ma io non volevo assolutamente vederlo. Incontrarlo era stato un errore e più in fretta usciva dalla mia vita e meglio era per me e per Michael.

Emma si era offerta di accompagnarmi lei a Dayton: non voleva farmi partire da sola adesso che Jace se n'era andato. Disse che i suoi stavano andando a sciare e che a lei non piaceva, quindi le avrebbe fatto piacere passare le vacanze con noi.

Avevo il telefono in mano da due ore e continuavo a sperare di ricevere una telefonata da Jace.

Provai a chiamarlo più e più volte senza ricevere risposta. Volevo almeno sentire che stesse bene.

Non poteva lasciarmi e basta, aveva un figlio.

Emma venne a sedersi accanto a me.

"Senti..." iniziò "sei stesa sul mio divano da ieri sera. Non mangi, non bevi ne dici niente, non fai altro che piangere... quindi, o mi dici cosa ti succede, o chiamo un medico" sapevo che lo diceva perché era preoccupata per me, ma non riuscivo a reagire. Pensavo solo a Jace.

"Cerca di metterti nei miei panni..." era esausta.

Io esaurivo le persone e lei aveva perfettamente ragione.

Abbassai lo sguardo e mi rigirai il telefono tra le mani.

Feci un ultimo tentativo e ricomposi il numero di Jace a memoria sulla tastiera.

Stranamente non comparve il numero salvato tra i contatti e provai a rileggerlo per vedere se avevo sbagliato qualche cifra. Pensai che probabilmente il telefono si era semplicemente impallato e feci partire la telefonata.

Aspettai qualche secondo finché non sentii il disco della segreteria dire che il numero che avevo digitato era inesistente.

"Lily? Ma mi stai almeno ascoltando?" Stavo evidentemente mancando di rispetto ad Emma, ma il fatto che il numero di Jace risultasse inesistente mi distrasse.

Riprovai di nuovo, ma niente.

Provai a cercare tra le telefonate effettuate e non trovai nulla.

Nessuna chiamata, ne ricevuta, ne inviata a quel numero di telefono. Qualcuno doveva aver eliminato tutto, ma io avevo tenuto il cellulare sempre con me.

E poi... perché mai qualcuno avrebbe dovuto eliminare le telefonate e il contatto di Jace dal mio cellulare?

In ogni caso non si spiegava l'inesistenza del suo numero di telefono, che per inciso, non cambiava dalla seconda superiore.

LilyWhere stories live. Discover now