Chapter 54

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Erano passate due settimane da quando Jace era partito. Due settimane in cui si faceva sentire sempre più sporadicamente e quelle volte che mi telefonava finivamo sempre per litigare.

Sia che si trattasse di bollette da pagare, che di Michael, che semplicemente del nostro rapporto.

La situazione con lui iniziava a diventare stressante, ma per fortuna avevo conosciuto Peter.

Da quella sera al giapponese abbiamo iniziato a sentirci e vederci praticamente ogni giorno.

Sentivo che con lui avrei potuto parlare di tutto.

Mi capiva e mi ascoltava. Gli avevo raccontato gran parte di quello che mi era capitato e lui non mi giudicava, anzi... Diceva di ammirarmi per essere riuscita a restare in piedi dopo tutto quello che avevo passato.

Mi veniva a prendere tutti i pomeriggi al negozio dell'antiquariato dove facevo l'apprendistato e andavamo a prendere un caffè insieme prima di andare a scuola da Mickey.

Non lo avevo ancora presentato a Michael, ma era meglio così.

Quel giorno avevo portato Mickey al parco dopo la scuola. Avevo voglia di passare un po' di tempo con lui.

Stavamo giocando col pallone quando sentii il telefono squillare.

Andai a prenderlo nella borsa.

"Pronto?" Risposi.

"Ciao amore!" mi rispose Jace felice.

"Ehi!" Era bello sentirlo contento.

"Come state?" Mi chiese.

"Tutto bene, siamo al parco. Tu dove sei?" Chiesi.

"Lily... Non immagini neanche cosa sia successo! Ci hanno offerto un contratto discografico pazzesco, a New York! Lo abbiamo appena visionato con l'avvocato e l'agente" mi raccontò.

"Davvero?" Sorrisi entusiasta e orgogliosa di lui.

"Dovete venire qui il prima possibile" mi spiegò.

"Cosa?" Chiesi.

"Beh certo... Iniziamo a registrare i brani tra una settimana e domani firmiamo, ci vorrà tempo. Non posso di certo fare avanti e indietro" disse.

"Sì ma, io devo lavorare" ribattei.

"Se il problema sono le bollette non devi preoccuparti, ci hanno dato un anticipo da capogiro, Lily non sto nella pelle! Ti voglio qui con me... Voglio stare con te e con Mickey, ti prego venite qui" disse.

"Non possiamo Jace, lo sai... Mickey ha la scuola" ribattei.

"Lily... Ho bisogno di te qui con me" disse "perché non vuoi venire?" Mi chiese.

D'un tratto il tono della sua voce era cupa.

"Mi dispiace" risposi.

"Senti, io non posso venire. Non so più come dirtelo, se per te è così difficile lasciare Detroit, restaci. Ci vediamo tra due settimane a Natale" adesso era decisamente arrabbiato.

LilyWhere stories live. Discover now