Chapter 7

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Ero in bagno da 45 minuti ormai.

Il mascara mi era colato sulle guance e sentivo agli angoli della bocca il sapore salato delle lacrime.

Sentii qualcuno entrare in bagno.

Aveva un passo pesante, quasi familiare.

Bussò alla porta della cabina.

"Lily..." Billy mi chiamò con voce roca. "So che sei lì dentro, aprimi" mi ordinò.

Non avevo voglia di parlar con lui, non avevo voglia di parlar con nessuno.

"Andiamo Lily!" C'era anche Andrew con lui.

"Lasciatemi stare!" Dissi con un fil di voce.

Sentii degli altri passi, questa volta erano più leggeri, di una ragazza.

"Non ci contare, non vuole uscire" disse Andrew.

"Lily... è tutto okay?" La voce di Sarah era premurosa, ma allo stesso tempo preoccupata per me.

Non risposi.

"Uscite dal bagno, ci penso io" Sentii Jace entrare anche lui.

Jace...

Mi aveva difeso in mensa.

Non aveva mai fatto nulla di rilevante per me, invece oggi in mensa, tutto d'un tratto, prese le mie difese.

"Non ti darà mai retta" gli disse Andrew.

"Voglio parlarci lo stesso" si impose "ho bisogno di parlare con lei" Jace enfatizzò l'ultima frase con tono fermo.

"Okay allora, fuori!" Disse Billy uscendo dal bagno seguito da Sarah e Andrew.

Pochi istanti dopo realizzai di essere da sola con Jace.

Non so perché, ma un brivido mi percorse la schiena solo al pensiero.

Lo sentii fare un passo verso la mia direzione.

Ero appoggiata con la schiena alla porta e stavo cercando di capire quali fossero le intenzioni di Jace.

Una vibrazione percosse la porta, ci si era poggiato contro.

Bussò con una nocca.

"Lily?" Mi chiamò a tono basso e profondo.

"Non voglio parlare" bofonchiai attirandomi le gambe al petto e stringendomici come una bambina.

"Non devi, se non vuoi..." disse lui calmo "voglio parlare io" si fermò per qualche istante, aveva il respiro pesante "so cosa stai passando" affermò serio.

"No invece" ed ecco che come una cretina lo respingevo come al solito.

"Si invece, ti senti tradita e delusa" si soffermò su ogni parola a soppesare ogni sillaba "non per Sean, quanto per loro, non è vero? Per i tuoi genitori?" Mi chiese.

"Finalmente hai dovuto ammettere a te stessa che quello che sta succedendo sta accadendo per davvero e non puoi solamente ignorarlo o fingere che non esista, non è vero?" Il tono della sua voce diventò incalzante.

Era esattamente così che mi sentivo, ma perché lui?

Perché era lui a dirmelo?

Non volevo che vedesse il mio dolore.

Io non sono debole.

Io non sono affatto debole.

"Basta!" Singhiozzai "basta, ti prego! Non dirlo!" Singhiozzai ancora.

LilyWhere stories live. Discover now