Capitolo 1 - Come una bestia

2.1K 68 21
                                    

~ Zero ~

New York city, America

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

New York city, America

La mano mascolina del Dio si posò con forza su uno dei gradini della struttura della Stark Tower ormai per la maggior parte diroccata, e non appena si voltò, i volti dei suoi nemici comparvero nel suo campo visivo.
Occhio di falco gli teneva una freccia puntata addosso e i compagni alle sue spalle lo guardavano con uno sguardo pieno di odio e di rancore, ad eccezione di Thor. I suoi occhi, oltre a trasmettere un tale risentimento nei confronti del fratello, erano velati da un altro tipo di sentimento, apparentemente nascosto dalle rughe di espressione che si erano formate sulla sua fronte.
Nessuno mai lo avrebbe detto in quel momento eppure il Dio del tuono provava una pena tale nei suoi confronti da non riuscire a credere che il suo amato compagno sarebbe stato capace di arrivare a tanto per colmare quel senso di insoddisfazione infantile che, ormai, lo accompagnava da diverso tempo.

Eppure Loki era lì, con le mani poggiate sul pavimento a cercare di mettersi dritto, con la faccia decorata da diversi tagli.

Squadrò i Vendicatori dalla testa ai piedi più volte e "Se per voi è lo stesso... accetterò quel drink..." disse tirando su con il naso e guardandoli dal basso in segno di resa.

Era finita e soprattutto era finita per lui.

L'ultimo suono che Loki ebbe modo di ascoltare prima di essere ammanettato da Tony Stark ancora nelle vesti di Ironman fu il verso di disappunto emesso da Hulk, il bestione verde che poco prima gli aveva procurato le ferite che aveva sul viso, sbattendolo da una parte all'altra sul pavimento. La più grande era quella che partiva dal naso e terminava nella parte più interna della guancia e il colore cremisi che fuoriusciva da quella spaccatura faceva sembrare la pelle del suo viso simile a quella di una maschera. Finta.

Senza opporre resistenza Loki si lasciò ammanettare dal miliardario mentre Thor gli si avvicinava e lo guardava ancora, non riuscendo a credere a tutto ciò che era accaduto.
Leggermente titubante, passò gli occhi sulla figura straziata e stanca del fratello non sapendo esattamente che cosa dire.

"Nostro padre sarebbe stato fiero di te in ogni caso..." Thor lasciò la frase in sospeso mentre i suoi compagni si avviavano verso l'uscita della torre.
Il Dio al suo fianco non reagì alla provocazione e, nonostante avrebbe voluto urlare in faccia al fratello e prenderlo a pugni, con il solo desiderio di far crollare il piedistallo su cui il padre degli dei Odino era collocato nei pensieri di Thor, si limitò a stare in silenzio e a guardare un punto indefinito della stanza, chiudendo le mani in due stretti pugni.

Ora, ad adornare il suo viso, non c'erano solo le ferite ma anche una maschera in metallo che gli impediva di parlare. Anche se avesse voluto spiccicare una sola parola egli non avrebbe più potuto, era terminato il suo tempo così come sembrava essere terminata la possibilità di compiere un solo, piccolo gesto di umanità dopo tutti i crimini commessi e i reati di cui si era macchiato.
Thor ebbe premura di portare il fratello con se, fuori dalla Stark Tower. Nelle condizioni in cui si trovava egli non avrebbe potuto provocare ancora distruzione. Poteva solo guardare ciò che accadeva attorno a lui.
Era diventato innocuo ma, alla vista della città di New York devastata dagli effetti del combattimento precedente, Thor non poté che far crollare la fiducia che aveva mantenuto nei confronti di Loki come uno dei tanti palazzi della Grande Mela ormai rasi al suolo.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Where stories live. Discover now