Capitolo 30 - Maledizione a questo palazzo gigantesco

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~ Lydia ~

Quando Thor entrò nella mia stanza dopo aver bussato alla porta un paio di volte, senza ricevere risposta, la prima espressione che assunse fu di stupore misto a preoccupazione ed ebbi modo di rendermi conto del perché solo quando mi disincantai e abbassai lo sguardo sulle mie mani. Il pennino del calamaio conficcato nella pagina giallognola del quadernetto che lo stesso Dio del Tuono mi aveva regalato, aveva formato una macchia di inchiostro su quasi tutta la pagina e continuava a perderne.

Thor si avvicinò a me chiudendo di scatto la porta e mi tolse quegli oggetti dalle mani. Non ero sporca ma quella macchia di inchiostro lasciava presagire un futuro piuttosto cupo e incerto. Sperai di tutto cuore che non fosse così, soprattutto perché ne avevo abbastanza di spargimenti di sangue ed eventi negativi.

"Lydia, che cosa è successo? Ti senti bene?" Mi aveva domandato sedendosi di fianco a me.

Il materasso si abbassò sotto il suo peso e lo guardai bene in viso, aveva una lesione sulla tempia.
Non lo vedevo da una giornata intera e mi chiesi se sul suo corpo ci fossero altri segni di violenza che testimoniassero la sua partecipazione alla battaglia di qualche giorno fa.

"Sì. Sì sto bene."
Risposi molto vagamente e con la voce bassa. Ma il Dio non sembrò essere particolarmente convinto della mia risposta e mi strinse la mano per supportarmi. La sua era fredda e ruvida.

"Eri sparita. Non avevo idea di che fine avessi fatto."

Sorrisi lievemente.

"Mi dispiace che tu ti sia preoccupato per me. Ma, alla fine, sono riuscita a trovare la strada per fare ritorno nella mia stanza e mi sono nascosta. Non me la sono sentita di uscire dopo..."

Lasciai la frase in sospeso mentre mi incantai nuovamente.
Stavo cercando di ignorare a tutti i costi quei ricordi in cui Loki mi fissava con quello sguardo. Quegli occhi rossi ricolmi di mortificazione e la pelle di un blu così intenso che mi parve quasi cadaverico, ma era più forte di me. Mi sentii in colpa. Ero di nuovo scappata come una codarda rivolgendogli solo un ultimo sguardo di terrore e ribrezzo, senza voltarmi indietro, lasciandolo in balia di se stesso nonostante mi avesse salvata da morte certa.
Thor mi scosse leggermente per riportarmi alla realtà.

"Ti posso comprendere, non volevi esporti al pericolo e hai fatto la cosa giusta."

Annuii. Ero curiosa di sapere che cosa fosse capitato il giorno seguente a quel sanguinoso conflitto, ma chiederglielo non fu necessario perché dirmelo era già nelle sue intenzioni. Le dita affusolate di Thor passarono sulle lenzuola del mio letto. Gli lessi negli occhi un pizzico di incertezza e dopo breve tempo iniziò a raccontarmi ogni cosa.

"Una tragedia. Ecco cos'è stata. Un attentato che ha generato un vero e proprio effetto domino in tutto il palazzo. Molti dei nostri soldati hanno perso la vita per difenderci, tutti i prigionieri sono stati liberati per far sì che il Traditore e il Giustiziere avessero un esercito pronto a combatterci, mio padre è stato gravemente ferito. Adesso a gestire tutte le faccende del regno c'è solo Frigga e tutto questo perché una guardia ingrata e corrotta si è schierata dalla parte sbagliata, aiutando i prigionieri ad architettare la loro fuga."

Man mano che mi raccontava cosa fosse accaduto, il suo tono diventava più pesante, carico di odio e rammarico. La sua voce rauca lasciava trasparire il senso di disorientamento avvertito a causa di questa situazione e le sopracciglia gli rimasero corrugate dall'inizio fino alla fine.
Stava soffrendo e non era tranquillo, di nuovo.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ