Capitolo 37 - Gloriosi propositi

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~ Lydia ~

"Ebbene..."

La voce di Loki ruppe la quiete che si venne a creare dopo il suo racconto, ma io continuai a tenere le labbra serrate e non risposi.

"Non dici niente?"

Ero rimasta seduta sul materasso. Nel mentre che Loki mi raccontava cosa era accaduto si era alzato e aveva iniziato a camminare avanti e dietro per il nervosismo. Io, invece, mi ero trovata una sistemazione migliore rispetto al pavimento ghiacciato della sua cella.
Spostai lo sguardo su di lui e per un secondo mi sembrò di vedergli addosso tutta la sofferenza che teneva nascosta sotto gli abiti di pura pelle asgardiana.
L'occhio nero che aveva quella volta che avevo deciso di farlo evadere dal manicomio era un altro segno tangibile di quel dolore e, in un secondo, le parole di Judit, l'inquietante donna che aveva preso il posto della mia Natalie, mi tornarono in mente al punto da farmi aggrottare le sopracciglia.
Asgard era diventato un luogo sicuro, un luogo nel quale ero riuscita a trovare riparo dalla tempesta che si stava abbattendo sulla mia normalità ed era bastato un solo racconto per far riemergere le mie insicurezze. Tutte le ferite aperte che erano rimaste a casa non erano state cancellate dalla meraviglia di Asgard e adesso tornavano a bussare alle porte della mia tranquillità con più insistenza.

Loki mi si avvicinò e si abbassò alla mia altezza, cercò i miei occhi insistentemente e quando questi si concatenarono ebbi la sensazione di respirare di nuovo dopo una lunga apnea.

"Hai divorato la lingua?"

Mi aveva chiesto e la sua mano si era spostata sulla mia coscia. Avvertii di nuovo un fremito, quel fremito che aveva preso l'abitudine a presentarsi quando la sua presenza si faceva così tanto vicina e non mi rimase che ridacchiare per smorzare la tensione.
Era arrivata la sera e dovevo andare via. Così era stato stabilito ma, come era già accaduto altre volte, nella mia testa i dubbi e le domande avevano iniziato a danzare giri di valzer.

"Non credevo ti spingessi fino a questo punto."

Loki alzò le sopracciglia passando al contrattacco.

"E io non credevo che non mi avresti chiesto di fermarmi data la pesantezza di ciò che ti ho detto."

"Esserti aperto così tanto con me ti fa onore."

Il Dio fece una smorfia. "Mi fa onore?"

Annuii iniziando a fissare la guardia davanti all'uscita delle prigioni. "Non tutti riescono a sfogarsi come hai fatto tu."
I suoi occhi si assottigliarono e le sue dita iniziarono a muoversi sul tessuto della mia gonna.

"A volte fa paura..."

Il mio cuore perse un battito. Sentir pronunciare quelle parole dalla sua voce roca mi sembrò quasi inutile. Il suo sguardo stava già cercando di parlarmi; Loki aveva paura di tante cose e questo non riusciva a nasconderlo nemmeno con il suo amato sarcasmo.
Fu in quel momento che appoggiai la mia mano sulla sua e i suoi movimenti si immobilizzarono di colpo.

"È per questa ragione che ti ho detto che averlo fatto ti fa onore." Riuscii a dire con un fil di voce e lui ridacchiò passandosi la lingua sulle labbra.

"Un sacco di cose mi fanno onore. Altrimenti la mia vita non sarebbe così piena di gloriosi propositi."

A quel punto sorrisi io.

"E se cerchi di realizzare i tuoi gloriosi propositi con la stessa forza con cui mi hai rivelato tutto ciò oggi... allora mi toccherà inginocchiarmi al cospetto del mio signore."

Mi ero alzata e avvicinata al campo di forza, sottraendo la mia mano alla sua presa. Era un qualcosa di cui non avevo mai dubitato. Loki possedeva quella determinazione tale che gli avrebbe permesso di ottenere tutto ciò che voleva e lui questo lo sapeva alla perfezione.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ