Capitolo 42 - Cicatrici

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~ Lydia ~

Era notte inoltrata quando il salone iniziò lentamente a svuotarsi. Il brusio e il chiacchiericcio della gente si affievolì e i musicisti avevano messo da parte i loro strumenti preferendo dedicare le loro papille gustative alle mandorle lasciate sui tavoli.
Gli invitati cominciarono ad abbandonare il palazzo e ben presto restammo soltanto in sei. Frigga si era congedata dicendo che sarebbe andata da Odino per controllare il suo stato di salute, sebbene fosse convinta di trovarlo addormentato e sebbene le sarebbe piaciuto intrattenersi ancora un po'. Ma prima di lasciarci soli si avvicinò a me e, senza proferire una sola parola, mi abbracciò forte. Ricambiai la sua stretta senza pormi domande e quando la lasciai, intravidi un lieve luccichio nei suoi occhi.
Fandral era andato via. Non chiesi perché avesse deciso di abbandonare la festa così presto e, in un certo modo mi sentii sollevata. Perciò, quando mi risposero che aveva deciso di andarsene perché troppo stanco per resistere fino alla fine, me l'ero fatta bastare come informazione e decisi di non indagare ulteriormente.

Nel frattempo, Volstagg mostrava un'aria piuttosto alticcia. Aveva bevuto un po' troppo. Il suo calice era ricolmo di alcol e una macchia rossiccia, simile a quella del vino, sporcava la tovaglia nel punto in cui aveva poggiato la coppa.
Hogun aveva un suo braccio attorno al collo e aveva iniziato a maledirlo per la sua pessima abitudine.
Sif lo aiutava dall'altro lato.

"Sapevo che il buon vecchio Voltagg sarebbe stato in eterno il mio compagno di bevute!" Disse Thor più felice che mai. Ma lui non era ubriaco. Al contrario, sembrava non avesse toccato un goccio di vino durante tutta la serata.

"Puoi dirlo forte amico!" Rispose il guerriero cercando di afferrare il calice e farsi un altro sorso.

"Cosa pensi di fare? Nel corpo ti sta circolando più alcol che sangue. Dacci un taglio."

Lo riprese Sif. In tutta risposta Volstagg si voltò a guardarla e dopo pochi secondi un rumore cavernoso venne fuori dalla sua bocca. Le aveva appena ruttato in faccia?!
Feci leva su tutte le mie forze per non scoppiare a ridere malamente ma fu più difficile di quanto immaginassi; Gli occhi mi si riempirono di lacrime in un batter d'occhio.
Sif lo fulminò con lo sguardo e gli diede un pugno sul petto con la mano libera, facendolo piegare in avanti.

"Ah!" Si lamentò lui rimettendosi dritto con facilità, come se quel colpo fosse stata una carezza "Non si può più scherzare!"

"Okay, come non detto, basta bevute per oggi." Thor si avvicinò ai suoi compagni intenti ad abbandonare il salone ma prima di raggiungerli si voltò verso di me.

"È stato fantastico. Dovresti farlo più spesso." Mi disse facendomi un'occhiolino e correndo dai suoi amici, lanciando una rapida occhiata alle mie spalle.

Un silenzio tombale aleggiò nell'aria.
Io e Loki eravamo rimasti soli, completamente soli.
Lui era seduto sulle scalinate vicino all'ampia finestra e aveva deciso di non prendere parte ai congedi di fine cena. Quando mi avvicinai a lui, lo vidi far scorrere il suo sguardo sul mio corpo ancora una volta finché non riprese a guardare davanti a sé.

"Credo che dovremmo andare anche noi." Dissi sebbene non volessi farlo. Ero tranquilla con lui, ero tranquilla in quel silenzio e non volevo che quel momento si spezzasse così come tutti gli altri che c'erano stati tra di noi.

Ma Loki ridacchiò.

"Hai paura a restare qui da sola con me?"

Aggrottai le sopracciglia.

"No, certo che no. Credevo solo che fossi stanco."

"E allora a che scopo propormelo? Rispettare il tuo insulso patto?"

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora