Capitolo 40 - Umanità

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~ Loki ~

La vidi andarsene senza battere ciglio.
Aspettai di vederla scomparire nella tromba delle scale e dopo pochi attimi diedi sfogo al mio nervosismo. Schiantai violentemente il pugno contro la parete e strinsi i denti.

Maledizione no.

Non erano queste le condizioni del suo patto. Non sarebbe dovuta tornare da me, ma lo aveva fatto ed era venuta meno a ciò che aveva detto.
In preda alla confusione mi presi la testa tra le mani e diedi le spalle al campo di forza.
Mi morsi la lingua per stare zitto ma il troppo dolore mi bloccò e preferii stringere i denti.

Lydia era finalmente andata via e con lei era svanita la forte voglia di accarezzarle le labbra con le mie. La guardavo negli occhi e nella sua vocina tremula che non faceva che ripetermi che non mi avrebbe lasciato solo in balia delle mie fobie, vidi la spinta che fece emergere quel grande desiderio. Non pensavo sarei stato in grado di fermarmi, ma mi limitai a poggiare la mia fronte sulla sua e a sfiorarle la guancia quando mi resi conto che non potevo farlo. Io ero una bestia e mai e poi mai mi sarei dovuto permettere a fare una cosa del genere ad una come lei che, per quanto cercava di essermi vicina, non vedevo che sempre più lontana da me... e dal mio futuro.

Realizzarlo fu come una pugnalata al petto.

Doveva solo rendersi conto di tutto il marcio che c'era in me, a quel punto tenermi lontano da ciò che non potevo avere sarebbe stato molto più semplice.

Mandai giù l'ennesimo boccone amaro e quando mi voltai, ciò che vidi fece svanire parte della mia stanchezza: la sagoma del mio caro fratello si palesò al di là della mia cella.

"Non si finisce mai di essere sorpresi."

Sentenziai. Aveva un aspetto orribile, ma di certo non ero io quello nelle condizioni di poterlo giudicare.

"Non si usa più invitare gli ospiti?"

Il suo mantello blu svolazzò ad ogni passo. Misi le mani dietro la schiena e mi avvicinai. Rimasi stupìto nel vederlo qui. Non era mai venuto a trovarmi da quando ero stato incarcerato e vedere il prediletto di Odino nelle prigioni di Asgard era come vedere me andare d'accordo con il Padre degli Dei: una sorta di pugno in un occhio.

"Non penso ti serva il mio permesso per entrare. Oh e un'altra cosa; Sorridi fratello! Hai deciso di indossare mantello e acidità per venire a trovare il tuo amato fratellino?"

Thor alzò gli occhi al cielo e gli lèssi nel viso un'incredibile voglia di tirarmi un pugno.

"Allora dimmi, cosa ti spinge qui da me."

"Volevo fare due chiacchiere. Niente di più."

Seguii i movimenti della sua mano che adagiò Mjölnir sul pavimento producendo un rumore sottile e leggiadro.

"Non mentire, non ti riesce bene. E poi c'è sempre qualcosa in più quando si tratta di te."

Ripresi posto sul materasso. Entrambi eravamo sulla difensiva e nessuno dei due sembrava essere intenzionato a voler abbandonare quella situazione.
Thor stette in silenzio per un po' e quando si poggiò al mio comodino si decise ad aprire bocca.

"Loki, è da tempo che non abbiamo una conversazione civile, come veri fratelli, e dopo tutto quello che è capitato penso che parlare sia un qualcosa di necessario per entrambi."

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Where stories live. Discover now