Capitolo 38 - Il lunedì non è la giornata delle riunioni

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~ Zero ~

Quando Thor si accorse che ciò che gli aveva detto Lydia non era uno scherzo, si sedette sulle scale dorate del Bifrost e ci rifletté su per una manciata di secondi.
Erano serviti due pizzichi sulle braccia e una conferma da parte di Heimdall per esserne certo e, dopo aver ricevuto tutte queste certezze, il Dio stette ad ascoltare attentamente.

Dal canto suo, Lydia stava ancora combattendo contro i sensi di colpa che cercava di non dare vedere.
Era rimasta in piedi davanti a Thor e, con le mani nascoste alla sua vista, raccontava e si premeva l'unghia contro la pelle. Il nome di Walter McGuire rimbombò tra quelle pareti e la cattiveria che trasmetteva contrastò con il dorato del Bifrost e con la bellezza del cielo notturno asgardiano.
Era stato pesante per entrambi.
Le unghie di Lydia formarono delle lunette rosse sul palmo della sua mano e quando finì di raccontare preferì restare in silenzio, di nuovo.
Thor, invece, si poggiò sulle ginocchia con le braccia e prese ad accarezzarsi il mento con le mani. Un conato di vomito gli risalì su per la gola e una insolita pesantezza si fece largo nel suo petto.

Alzò lo sguardo verso Lydia e la trovò completamente assente.

"Ti ha detto solo questo?"

Le chiese mentre cercava di accettare il senso di colpa. Aveva dubitato di suo fratello fino a questo momento senza sapere che Loki stava attraversando l'inferno in terra, e per questo si sentiva uno schifo.

Lydia annuì.
"Non ho voluto forzarlo a raccontarmi altro..."

Thor sospirò e si stropicciò gli occhi in un gesto esasperato.

"Non riesco a credere che ci sia stato così tanto dietro alla sua scomparsa..."
Il suo tono distrutto smosse qualcosa nella sensibilità di Lydia che, senza pensarci due volte, gli si avvicinò e gli posò la mano sulla spalla per confortarlo. Si dispiaceva. Si dispiaceva per Thor che si stava lasciando sopraffare dal senso di colpa e si dispiaceva per Loki che aveva dovuto affrontare quell'incubo in completa solitudine. Aveva il cuore a pezzi e più tempo passava lontana da lui e più la voglia di assicurarsi che stesse bene aumentava.

"Non pensavo che avesse sopportato tanto male. E come se non bastasse questo bastardo di Walter rappresenta una minaccia enorme per il nostro popolo."

"Cercherò di farmi dire di più..."

Lydia si morse l'interno guancia e strinse di nuovo le mani. Non sapeva da dove provenisse tutta quella sicurezza. Non era certa di voler continuare a fare ciò che stava facendo e lo capì quando gli occhi di Thor, nel momento in cui la guardarono, non le diedero nessun conforto. Non la fecero sentire fiera e tantomeno riuscirono a spronarla ad andare avanti per porre fine a questa storia una volta per tutte e ritornare finalmente a casa.
Thor alzò lo sguardo e si mise in piedi.

"Cercherò di farmi dire di più, ma non oggi."

Ripetè e Thor non vacillò.

"Quello che ha raccontato è di una pesantezza troppo grande per costringerlo a pensare di nuovo a quello che gli è successo."

Il Dio del tuono le prese le mani. "Ti sono comunque infinitamente grato per ciò che stai facendo e se riusciremo a scagionare un altro pericolo, Asgard e Midgard ti saranno riconoscenti."

La bruna premette le labbra e abbassò lo sguardo. Sottrasse lentamente la mano dalla sua presa e Thor sentì come il contatto con lei si faceva sempre meno presente.

"Devo scoprire chi è questo Walter McGuire. Urge un'altra riunione con gli Avengers. Magari Fury sa qualcosa..."

A quel punto fu Heimdall a parlare. Lydia si era già voltata ad osservare il palazzo.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Where stories live. Discover now