Capitolo 24 - Melograno

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~ Lydia ~

Non ero solita fare lunghi giri a palazzo. Nonostante il mio interesse nello scoprire ogni angolo più remoto di questo posto, la maggior parte delle volte preferivo di gran lunga rimanere reclusa nella mia stanza e cullarmi tranquilla in quelle quattro mura. Mi sentivo così piccola in quella struttura enorme e tutte le volte che alzavo lo sguardo per osservare il soffitto altissimo, la testa iniziava a girarmi vorticosamente.
Stare nella mia stanza era molto più piacevole. Era anche diventato un modo per ambientarmi progressivamente e, presto o tardi, avrei percepito familiare anche le altre sale del palazzo al di fuori delle prigioni e della mia sistemazione.

Rimasi a fissare il tavolo imbandito di frutta e frutta secca sistemata in appositi centrotavola dorati. Nonostante fosse mattina, le candele sul tavolo erano state accese ed emanavano nell'aria un profumo piuttosto gradevole.

Nella stanza con me non c'era nessuno. Eravamo solo io e il cibo, soprattutto quegli strani chicchi rossi che sembravano essere piuttosto invitanti. Molto presto mi vidi costretta ad abbandonare quella mia convinzione per la quale a palazzo si tenessero sempre dei banchetti memorabili, ogni giorno, per la colazione, il pranzo e la cena.
Le cose non erano organizzate esattamente così. Sapevo che Odino e Frigga mangiassero insieme, ma questo pasto non comprendeva la presenza del personale del palazzo, il che mi lasciò piuttosto interdetta quando venni a scoprirlo.

Delle risatine leggere mi colpirono le orecchie. Voltai di poco il capo, scorgendo in lontananza le figure di tre persone. Tre ragazze vestite tutte allo stesso modo che parlottavano tra di loro e che si allontanarono un secondo dopo, senza degnarmi di uno sguardo.
Almeno questo mi aveva aiutata a capire che non stessero ridendo di me, chiunque esse fossero.

Mi avvicinai lentamente al banchetto e tesi la mano a prendere quei chicchi rossastri e lisci per assaggiarli ma, non appena fui lì lì per prenderli, spostai la mano e afferrai un chicco d'uva piuttosto grande per portarmelo alla bocca.

"Si sceglie sempre la via più dolce e sicura."

Improvvisamente qualcuno mi posò una mano sulla spalla e mi sussurrò all'orecchio quelle parole. Trasalii per lo spavento quasi soffocandomi con la polpa dell'uva e mi voltai per scoprire chi stesse tentando di uccidermi.
Con mio grande stupore si trattava di Frigga, che mi stava sorridendo come se non stesse per compiere un omicidio colposo.

"Oh... s-siete voi..." balbettai inchinandomi goffamente.

Non sapevo mai come comportarmi con lei.
Frigga sorrise e congiunse le mani in avanti.

"Non fate colazione con... il padre degli Dei?" Domandai portandomi una mano al petto.

Quel chicco d'uva del cacchio.

"Odino è in viaggio diplomatico su Vanaheim... sta succedendo qualcosa di strano. Abbiamo entrambi percepito energia negativa a palazzo e temiamo che possa accadere qualcosa di brutto."

Premetti le labbra. Quello che aveva detto non era per niente rassicurante e sperai non accadesse nulla di grave. Soprattutto adesso che ero lontana da casa. Ma la sua espressione preoccupata e le rughe che si erano formate sulla sua fronte non contribuirono a tranquillizzarmi e l'angoscia che sentivo nel petto iniziò a crescere veloce come un fungo.

"In ogni caso, non mi sarei mai privata di una passeggiata mattutina nei dintorni."

Annuii. "Io... facevo colazione..." feci in tempo a dire prima di essere interrotta.

"Oh lo vedo. In realtà ti sto osservando da un po'. Non a caso ti ho sussurrato quelle parole poco fa."
Sorrisi in risposta percependo un lieve imbarazzo e non sapendo esattamente che cosa dire. Cosa si poteva dire a qualcuno che aveva ammesso di star seguendo con minuziosità ogni tua più piccola mossa?

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Where stories live. Discover now