~ Lydia ~
La forte luce del mattino mi costrinse a chiudere gli occhi e girare la testa dall'altro lato per non rischiare di diventare cieca da un momento all'altro. Il sole iniziò a levarsi lentamente, creando una bellissima sfumatura tra il chiaro del cielo mattutino e lo scuro del cielo notturno. Nonostante fossi stanca, non avevo chiuso occhio per tutta la notte ed ero rimasta a godermi la bellezza e la tranquillità del panorama asgardiano di sera. Era meraviglioso. La luna era molto più evidente da qui e l'unica cosa che mi diede l'illusione di essere a New York, per qualche istante, fu il vento che soffiava senza sosta tra le case di Asgard.
Era molto più forte e molto più freddo rispetto a quello al quale ero abituata, ma mi piaceva sentire come mi smuoveva i capelli e mi colpiva il viso quando entrava nella stanza dalla mia finestra spalancata.Ero rimasta tutta la notte stesa sul letto circolare che le ancelle avevano preparato per me, per volere di Thor e della regina Frigga.
Non volevo che si dessero tanto da fare inutilmente. Sapevo che non sarei riuscita a riposarmi nemmeno per un istante e questo, non soltanto perché non riuscivo mai a dormire in un letto che non fosse il mio, ma soprattutto perché nella mia mente vagheggiava solo e soltanto un pensiero.Thor mi aveva supplicata di restare ad Asgard.
Sosteneva costantemente che io sarei potuta essere l'unica in grado di far parlare Loki e di fargli spiegare le cose come stavano. Lui aveva bisogno di sapere di più sulla sua situazione e sul perché si trovasse in quel manicomio con una falsa identità. Ma la loro mancanza di dialogo e il loro mancato amore fraterno era un problema che non sarebbe stato risolto da me in nessun modo. Soprattutto dopo avergli ripetuto i motivi per i quali io non sarei potuta rimanere nel suo regno.
Asgard era meravigliosa e nessun posto come questo era riuscito a trasmettermi così tanta tranquillità anche solo guardandolo. Ma la bellezza surreale di questo luogo non riuscì a fungere da motivo valido per farmi restare e questo Thor non riusciva a farselo andare giù.Non era tranquillo in nessun modo e forse, l'unica soluzione possibile al suo stress, era dirgli che lo avrei aiutato con ogni mezzo possibile. Lasciarlo da solo e in balia di se stesso non era corretto, mi dispiaceva per lui e provavo pena. Magari non sarebbe mai riuscito ad arrivare alla verità che pensava si celasse dietro la "maschera" di Loki, ma il solo pensiero dei miei genitori preoccupati e in ansia perché non ricevevano mie notizie da settimane oppure da mesi, fu l'unica cosa che mi convinse fino in fondo dell'idea per cui tornare a casa sarebbe stata la cosa migliore da fare.
Ma Thor non sembrava demordere.Con un po' di fatica mi alzai dal letto e mi misi dritta, iniziando a lisciare la sua superficie per far scomparire le rughe che avevo formato su di essa perché mi ci ero stesa sopra.
Continuai a ripetere quel gesto fino a quando la porta della mia stanza non si aprì improvvisamente e di scatto, portandomi a voltarmi spaventata. Era Thor.Mi presi qualche secondo per osservarlo e rendermi conto di come in mano avesse dei vestiti e un piatto con sopra una ciotola. Istintivamente, portai la mano sul cuscino e mi sedetti di nuovo sul materasso. Probabilmente avevo sbagliato o avevo dato troppo nell'occhio. Lo sguardo di Thor, infatti, si fece lievemente truce e sulla sua fronte si formarono delle rughe di espressione.
"B-buongiorno..." sussurrai per spezzare la tensione.
Il biondo avanzò nella stanza lasciando aperta la porta.
"Credevo di trovarti ancora a letto a riposare. Non era necessario mettere in ordine, a quello ci avrebbero pensato le ancelle."
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Beauty and the Beast || Loki Laufeyson
FanfictionI giganti di ghiaccio hanno anche un cuore di ghiaccio, un cuore che non ha mai conosciuto affetto in vita propria... e non si poteva negare che Loki fosse uno di loro. Uno di quegli esseri spregevoli con l'anima dannata, che non avevano idea di che...