Capitolo 8 - Aiuto

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~ Lydia ~

"E queste sono le ultime immagini e gli ultimi video che ci sono pervenuti circa la parata organizzata ieri notte a Washington, in onore degli Avengers: un ringraziamento speciale per aver salvato New York dalla devastazione più totale."

Raramente mi capitava di essere in ritardo e quella, purtroppo per me, fu una di quelle rare volte. Non appena aprii gli occhi, stonata com'ero, la prima cosa che mi venne in mente di fare fu dare un'occhiata al mio cellulare per controllare l'ora e orridamente mi resi conto che erano le otto in punto. Tra un quarto d'ora sarei dovuta essere in manicomio e non avevo nemmeno il tempo di fare una colazione decente.
Senza perdere troppo tempo a sistemare il mio aspetto già sufficientemente indecente, spensi la televisione ascoltandola distrattamente per qualche secondo e come una furia uscii di casa per prendere la macchina. Parlavano di una specie di parata a Washington organizzata in onore di qualcuno, ma non ebbi modo di ascoltare esattamente per chi era stata preparata quella manifestazione e, piuttosto, mi preoccupai del fatto che la televisione fosse rimasta accesa per tutta la notte.

Per qualche strano e assurdo motivo quella notte non ero riuscita a dormire, di nuovo e per la seconda volta consecutiva. Dopo essere ritornata a casa avevo deciso di farmi un bagno caldo, abbandonandomi poi alle coccole concesse dal mio divano mentre guardavo Dirty Dancing e mi concentravo tutte le mie attenzioni sul personaggio di Patrick Swayze. Mia madre era letteralmente ossessionata da lui e da quel film al punto da costringere mio padre ad imparare tutti i passi del ballo della pellicola.

Ma mentre lei sfociava in una simpatica "ossessione" per un attore degli anni ottanta, la mia situazione si poteva dire molto diversa dalla sua.

Pensavo che il film avrebbe contribuito notevolmente a farmi stancare e farmi addormentare, ma la mia tecnica non funzionò per nulla. Dopo averlo visto, la mia mente iniziò a vagare per assurdi scenari e i miei pensieri finirono sui lividi che Andrew aveva sparsi per il corpo.
Rimasi stesa sul divano, incantata ad osservare il muro e a costruire tutte le ipotesi possibili sulla sua situazione e, sebbene cercassi di convincermi del fatto che avesse quei lividi già da diverso tempo, qualcosa mi diceva che non era così. Pensare che nessuno gli avesse arrecato quelle ferite era la cosa più sensata e semplice da fare, ma la mia paranoia mi portava inevitabilmente a intraprendere altre strade.
Non ero più convinta di aver fatto bene a non domandargli di quei piccoli particolari. A sapere che la mia notte in bianco si sarebbe basata solo sul cercare di trovare una giustificazione valida alla presenza di quelle macchie violacee sul suo corpo, gli avrei posto la fatidica domanda e avrei dormito serena.
Senza arrivare a chiedermi se ne avesse altri nascosti e ad immaginarmelo senza la maglietta.

Parcheggiai la mia macchina e come mio solito mi diressi verso l'ingresso passando velocemente lo sguardo su tutte le finestre della facciata anteriore, notando la presenza di qualcuno: un paziente.

Era uno dei casi più problematici e particolari che fossero mai arrivati nel manicomio di New York. Lui era fermamente convinto di provenire dal 1957 e che tutto il personale che si occupava del suo caso non volesse farlo tornare nella sua epoca. Ciò che c'era di grave nella sua situazione non stava nel disturbo che aveva sviluppato nel tempo (infatti non era il solo a pensare di provenire da un'altra epoca) ma il fatto che manifestasse comportamenti violenti verso chiunque cercasse di aiutarlo.
Non appena si accorse che lo stavo fissando, sussultai lievemente colta di sorpresa dal suo sguardo sul mio corpo e gli rivolsi un sorriso come facevo con tutti.

Erano quasi le otto e mezza ormai, non potevo fare assolutamente nulla per cercare di salvare il mio ritardo e quando mi avvicinai in reception per firmare il classico cartellino, la signora che si occupava di registrare le entrate in manicomio e avvisare il personale mi disse: "Come mai così in ritardo oggi?"

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora