Capitolo 46 - Avrei preferito che fosse morta

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~ Zero ~

"Ma dai, riesci a crederci? Chi lo avrebbe mai detto! Non pensavo esistessero storie così e invece io mi trovo proprio a viverne una! Un nemico che diventa un alleato!"

Pieno di sé, Fandral continuava a premere la mano contro la bocca di Lydia, digrignando i denti come un animale affamato che aveva appena catturato la sua preda.
La mano stretta intorno alla faccia e l'altra terribilmente vicina al suo inguine. A Lydia tremavano le gambe dall'angoscia e cercava di stringerle il più possibile mentre le sue guance divennero presto un campo rigato dalle lacrime.

"Non riesci proprio a cercare di non farti uccidere, vero?"

Le aveva detto Loki la stessa sera in cui il Traditore e il Giustiziere erano evasi dalle loro carceri. Il ricordo del suo viso e della sua voce le davano sollievo. Le mancava, le mancava terribilmente.
Ma no, lei no non riusciva a non essere in pericolo e si vergognava terribilmente della sua debolezza, perché non era in grado di salvarsi senza qualcuno che accorresse ad aiutarla.

Lydia iniziò a dimenarsi, cercando di non pensare al fatto che si stesse strusciando su di lui e a quanto tutto questo le facesse venire il voltastomaco. I loro sessi erano incredibilmente vicini.
Si sentiva un oggetto a sua disposizione e Fandral se ne compiaceva. Si compiaceva di ogni movimento disperato che compiva nel tentativo di sottrarsi alla sua presa e la immaginava ansimante sotto di lui, deliziandosi ad ogni sospiro che usciva dalla sua bocca e si schiantava contro la sua mano. Ma lui era troppo forte per lei che si sentiva sempre più soffocata.

"Non avevo la benché minima idea del motivo reale per cui tu ti trovassi ancora qui. E pensare che Sif me lo aveva sempre detto. È sempre stata certa del fatto che nascondessi qualcosa e io non ho voluto mai darle corda perché mi sono fidato."

Sussurrò al suo orecchio con tono grave.

Le sarebbe bastato solo un attimo. Un attimo in cui la sua mano non si sarebbe più trovata sulla sua bocca per poter urlare. Si sarebbe trattato di un ultimo disperato tentativo di catturare l'attenzione di qualcuno, ma Fandral sapeva cosa sarebbe successo se avesse smesso di tenerla ammutolita e, per questo, faceva attenzione ad ogni singolo movimento che compiva.

Il guerriero la spinse contro la parete.
La sua eccitazione raggiunse le stelle.
Continuava a guardarla ignorando le sue lacrime e la sua disperazione e vedendoci solo quella cosa che aveva da sempre desiderato e che finalmente si trovava nelle sue mani.

Mie mani.

Pensò possessivo prima che un pensiero iniziasse ad insinuarsi nella sua mente e diventasse rabbioso. Quel corpo così perfetto nelle mani di un perfetto bastardo come Loki. No, no no e no. Non riusciva a sopportarlo nella maniera più assoluta. L'idea delle sue mani sul suo corpo, delle loro labbra vicine. Il solo pensiero lo mandò in collera.

L'avevano fatto?

Fandral guardò Lydia accasciata contro la parete e in quei suoi gesti disperati trovò la risposta alla sua domanda.

"Cosa ti ha fatto quel bastardo."

Sussurrò, ma Lydia lo sentì alla perfezione.
I suoi occhi sgranati divennero un evidente segno di quanto stesse precipitando velocemente nel burrone della follia. Fandral non ci vedeva più. La spinse contro il suo corpo facendole piegare la testa verso la sua spalla; Il seno gonfio in bella vista.
Voleva ripulirla.
Lavarla da qualsiasi traccia che Loki aveva lasciato sul suo corpo cosicché lei potesse dimenticarlo e pensare a lui. Voleva renderla pura, pura per lui. E sarebbe tornata ad essere la Lydia di sempre. La Lydia che gli sorrideva e si imbarazzava all'idea di ricevere gigli bianchi da parte sua.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora