Capitolo 21 - Non avevo nessuna intenzione di fare la fine di uno spiedino

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~ Lydia ~

La tensione era fin troppo palpabile. Continuai a mordermi fortemente le labbra incerta su quello che avrei dovuto fare. Tutto questo non sarebbe mai dovuto succedere.
Non mi sarei mai dovuta far trovare in compagnia di Loki e Sif non sarebbe dovuta mai venire a sapere di questi incontri. Lei così come qualsiasi altra persona al di fuori di Thor e suo padre Odino.

Cercai di ignorare come il nome della donna venne pronunciato dalle labbra del Dio nella cella al mio fianco e mi avvicinai a lei a passo svelto.
Il tono cordiale e ironico che aveva mantenuto in compagnia di Fandral era andato perdendosi e aveva lasciato spazio di nuovo a quel suo modo di fare sfacciato, che mi faceva credere di esserle in qualche modo fastidiosa.

"Sif, io-"

"Che diavolo ci fai qua giù?!" Sussurrò mettendosi davanti a me per far sì che Loki non ci sentisse, ma sarebbe stato difficile dato l'eco che si propagava per tutte le mura dei sotterranei. "E con quel patetico verme per giunta!"

Corrugai le sopracciglia. Loki non era un patetico verme, per quanto scorbutico potesse essere.

"Che stai dicendo?" Domandai iniziando ad avvertire un'inspiegabile sensazione di fastidio allo stomaco. Sif alzò gli occhi al cielo sospirando frustrata. Mi prese sotto braccio e mi condusse su per le scale, fuori da quelle prigioni, mentre il suono forte dei suoi passi annunciava il nostro rientro.
Ancora una volta venni strattonata e lei si posizionò davanti a me. La donna incrociò le braccia al petto e mi guardò aspettando una risposta alle sue domande. Ero stata scoperta. Ma nessuno poteva venire a conoscenza del reale motivo per cui mi trovassi lì, nemmeno Loki in persona ne era al corrente. Perciò, non mi rimaneva altro da fare se non mentire, utilizzano la stessa scusa che avevo sfruttato per lui. Il tono con cui l'aveva chiamata nelle prigioni non mi aveva trasmesso nulla di buono. Avevo avuto l'impressione che fossero amici da una vita, che si conoscessero da sempre. E se lei gli avesse fatto delle domande su di me, almeno le loro versioni avrebbero coinciso.

"Allora?" Insistette.

"Quando sono arrivata ad Asgard ero ferita." Iniziai, senza farla aspettare oltre "Volevo tornare a casa ma Frigga me lo ha impedito. Ci teneva affinché guarissi prima di partire di nuovo, perciò..."

Nonostante la mia versione dei fatti, Sif non mi sembrava convinta. "Dove ti sei ferita?"
Alzai la gonna della veste nonostante fossi consapevole che così non avrei acquisito più credibilità. La caviglia non era gonfia come le prime volte e aveva perso quel suo colorito violaceo tendente all'olivastro.

"Alla caviglia. Camminare mi reca ancora un leggero fastidio."
Gli occhi della donna si posarono sul punto che tecnicamente avrebbe dovuto farmi male solo per qualche secondo, per poi tornare a concentrarsi su di me. Il modo in cui mi sentissi costantemente sotto esame in sua presenza era spaventoso. E non mi misi nemmeno a pensare a cosa ne sarebbe stato di me se lei fosse stata uno degli esaminatori che mi avrebbero consegnato il dottorato.
Probabilmente sarei andata nel pallone e sarei stata bocciata.

"Non prendere il mio come un rimprovero, ma... dato che sei nuova da queste parti, dubito tu sappia con chi stavi parlando."

Deglutii in maniera poco visibile per non rendere chiaro il mio nervosismo e mi limitai a darle corda. Così sarebbe stato tutto più semplice.
Scossi la testa in negazione e aspettai che parlasse.

"Quello era Loki, figlio di Odino nostro sovrano. È rinchiuso per aver commesso diversi crimini sia su Asgard che su Midgard."
Sapevo perché era stato imprigionato. E l'aria da saputella con cui me lo stava dicendo mi faceva venire voglia di rivelarle che avevo assistito al processo e che sapevo benissimo quali fossero le accuse che Odino aveva mosso contro di lui.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Where stories live. Discover now