Capitolo 18 - Ostilità

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~ Lydia ~

L'alba ad Asgard era uno dei panorami migliori che potessi mai osservare in vita mia. Erano passati diversi giorni da quando ero stata portata qui e la mia idea rimaneva sempre la stessa. Amavo svegliarmi presto per vedere sorgere il sole e mi piaceva attendere con ansia la notte per osservare il villaggio al di sotto del palazzo reale.
Tutte le luci delle abitazioni rimanevano accese e il tutto creava un effetto stupendo con l'immensa distesa di acqua che circondava il regno.

Era meraviglioso.

La perfezione di quel panorama e il posto che mi era stato dato per passare la mia permanenza ad Asgard, mi davano quasi l'impressione di trovarmi in una favola. Mancava solo il principe che sarebbe dovuto venire a salvarmi dalle grinfie del cattivo che mi aveva presa in ostaggio. Ma, come al solito, mi ero lasciata trasportare troppo dall'immaginazione invece di restare con i piedi per terra.
Mi disincantai quando una folata di vento gelido mi colpì il viso scompigliandomi i capelli e portandomeli indietro. Sentii le guance fredde e i brividi lungo il corpo. Non avevo mai sentito così tanto freddo da quando mi trovavo in questo posto e, per di più, avevo il brutto vizio di non chiudere mai la finestra della mia stanza.
Velocemente mi affrettai e andai a chiuderla, incantandomi di nuovo quando vidi il mio riflesso nel vetro della finestra.

Schiusi le labbra e mi presi qualche secondo per osservarmi.

Chiunque sarebbe entrato in quella stanza in quel momento, mi avrebbe preso per pazza o come una che non aveva mai avuto modo di osservarsi allo specchio in vita sua. Ma non era così, sebbene l'immagine che vedevo di me, fosse molto diversa rispetto a quella alla quale ero abituata.

Avevo sistemato i capelli in una coda alta e liscia, tenuta stretta dall'elastico che portavo sempre al polso. Era l'unico elemento dissonante con il resto delle cose che avevo addosso. I sandali che mi aveva "regalato" Loki non stonavano con l'abito nero che mi fasciava il corpo, lasciandomi interamente scoperte le spalle. Era un colore che dava giustizia alle mie forme e mi rendeva allo stesso tempo molto elegante.
Il tessuto era morbido. Al cinto una cintura rendeva i miei fianchi ancora più definiti e gli orecchini dorati contornavano il tutto come se fosse una cornice.
Non mi ero mai vista in questo modo, non mi ero mai conciata così, nemmeno per le feste in maschera che organizzavano annualmente al liceo o alle fiere di paese.

L'immagine che avevo di me in quel momento era diversa. Non era quella della Lydia timida e impacciata, insicura, studiosa e organizzata solo quando voleva lei.
Era la figura di un'altra versione di me, che percepii essere più donna di quanto io non fossi.

Mi strinsi la coda e feci scivolare le mani sul seno e lungo i fianchi, fino alle cosce... in un gesto molto simile ad un accennato tentativo di lisciare un tessuto aggrinzito. Ma non occorreva. La gonna lunga mi copriva interamente le gambe, si piegava su se stessa in delle morbide balze e non una piega si trovava su di esse. Ma, per quanto mi piacesse stare lì a guardarmi, non dovevo perdere altro tempo.
Non avevo nulla da fare in particolare, era vero, ma ieri, dopo la mia seduta con Loki e la chiacchierata con Frigga, mi ero ripromessa che mi sarei presa un po' di tempo per me e sarei andata in giro a visitare il palazzo.
Forse ficcanasare non sarebbe stata esattamente la cosa migliore da fare, ma volevo sapere tutto del luogo in cui mi stavano ospitando. L'ambiente mi incuriosiva, non potevo negarlo.

Uscii dalla mia stanza e inizi a camminare per dirigermi nei sotterranei. Ormai avevo imparato la strada a memoria. Non ci mettevo più troppo tempo per arrivarci. Ma, non appena feci per scendere gli ultimi gradini della scalinata, una guardia mi si pose davanti.
Aggrottai le sopracciglia non capendo il perché di quel suo modo di fare così bizzarro. Non mi stava nemmeno guardando in faccia, i suoi occhi erano puntati alle mie spalle e per qualche secondo pensai ci fosse qualcuno dietro di me. Ma non era così. La mia ipotesi venne smontata non appena mi voltai e non trovai nessuno.
L'atteggiamento della guardia mi sembrò sempre più sospetto. Non mi parlava e tantomeno si era sprecato a dirmi i motivi per cui non mi stesse lasciando passare.
Forse mi aveva scambiata per qualcun altro.
Ero certa che Thor avesse avvisato le sentinelle presenti nelle prigioni del fatto che io fossi autorizzata ad entrarci e a stare con Loki. E ora, perché stava accadendo tutto questo?

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora