Capitolo 25 - Un ago in mezzo all'oceano

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~ Zero ~

New York City, America
S.H.I.E.L.D

Natasha guardò incredula Thor per poi spostare il suo
sguardo sul pavimento, nuovamente ricolmo di vetri rotti.
Il buco enorme nella finestra al dodicesimo piano faceva
trapassare tutta l'aria gelida proveniente dall'esterno e Nick
Fury si passò insistentemente il dito sulla palpebra,
massaggiandosela.
"Qualcuno dovrebbe insegnargli ad usare le scale." Sussurrò
rivolgendo il suo sguardo a quello di Tony Stark, non
ricevendo alcun tipo di riscontro, dal momento che il genio
miliardario era troppo impegnato a portare avanti le sue
ricerche con il dottor Banner.
"E va bene vorrà dire che lo farò da solo..." sussurrò
sconfitto.

"Lui dove sta?" Tuonò Thor ignorando gli sguardi degli altri
su di lui e rigirandosi il martello tra le mani.

"Lui chi?" Domandò Natasha prima che Tony si intromettesse.

"Se non fosse che si tratta di una riunione penserei che tu sia venuto qui per far fuori uno di noi."

Thor spostò lo sguardo su Stark e lo squadrò dalla testa ai piedi. "Il capitano. Dove si trova?" Chiese insistentemente guardandosi attorno. Tony aveva ragione, se non fosse stato per il fatto che Fury avesse riunito gli Avengers nella base dello Shield per un'ennesima riunione, chiunque avrebbe pensato che le intenzioni di Thor, quel pomeriggio, fossero quelle di far provare a qualcuno la pesantezza del suo martello e quel qualcuno poteva essere proprio Steve Rogers.

"Sono qui, non agitarti." Disse l'uomo alzando la mano per segnalare la sua presenza al compagno che tirò un sospiro di sollievo non appena lo vide in piedi, all'angolo della stanza. Thor non vedeva l'ora di iniziare e gli premeva particolarmente che tutti fossero già presenti al suo arrivo.

Erano ormai diverse settimane che andava avanti così.
Gli stessi incontri venivano portati avanti dal giorno esatto in cui Thor aveva preso la decisione di portare Lydia su Asgard e tutto nel tentativo di aggiustare quegli intoppi che stonavano con la scelta avventata presa dal Dio.

"Non pensi di aver seguito troppo l'impulso?" Gli aveva chiesto il dottor Banner il giorno dopo l'immediato trasferimento di Lydia. "Non mi riferisco solo alla sua situazione, a come si sentirà appena sveglia o a come reagirà sapendo di trovarsi in un altro mondo. Ma a come si potrebbe giustificare la sua scomparsa."

Le parole di Bruce erano rimaste impresse nella mente di tutti, quasi come un chiodo posto a rafforzare una consapevolezza già abbastanza presente.
Era chiaro. Thor aveva seguito l'istinto senza ragionare un secondo su quello che aveva fatto, ma tutti gli Avengers presenti in quella stanza avevano evitato di esprimere un giudizio circa quello che poteva essere considerato l'egoismo di quell'azione. Nessuno di loro lo pensava. Il Dio del tuono era stato avventato ma non egocentrico e, in fondo, si stava pur sempre parlando delle preoccupazioni di un principe e futuro re di Asgard.

"Novità a corte?" Chiese Tony sospirando e incrociando le braccia.

"Per ora ancora niente..." ammise il Dio pensando a tutto ciò che la giovane non gli aveva ancora rivelato sulla questione Loki-pericolo-pubblico. E tutto questo gli sembrava strano, troppo strano ma, dall'altro lato, Lydia glielo aveva detto che non sarebbe riuscita ad ottenere informazioni nel giro di pochi giorni. Lei aveva bisogno del suo tempo così come ai Vendicatori serviva il loro per giustificare la scomparsa di una studentessa di psichiatria.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang