Capitolo 13 - Thor Odinson

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~ Lydia ~

Mi voltai contro il trono posto all'interno di quella stanza e notai con stupore che Odino non c'era più. Ero così concentrata a pensare a cosa ne sarebbe stato di me, che non mi ero accorta nemmeno che lui fosse andato via. Nella stanza eravamo rimasti in tre. Thor cercava di consolare Frigga, evidentemente scossa da ciò che era capitato. Sapere suo figlio in prigione non doveva essere una delle notizie migliori che una madre potesse ricevere ma da ciò che l'uomo di fianco a lei stava dicendo, potevo intuire che a Loki non sarebbe stato fatto nulla di male.
Doveva rimanere rinchiuso in cella insieme agli altri prigionieri e in questo modo avrebbe scontato le sue colpe. Ma le parole di Thor non servirono a far risollevare l'animo di sua madre.
Frigga continuava ad avere un'aria particolarmente emaciata e stanca e Thor non sembrava essere da meno. Non lo avevo visto e non avevo sentito di lui da quando mi aveva portata qui. Da prima che svenissi una seconda volta. E non aveva nemmeno partecipato al processo che avevano fatto a suo fratello. Mi fu impossibile non chiedermi dove fosse stato tutto questo tempo e, soprattutto, mi chiesi se anche lui avesse fatto come sua madre; Se mi avesse apertamente ignorato oppure se si fosse degnato di dare una risposta alle mie domande.

"Lei sta bene. Le ho dato degli altri vestiti e l'ho fatta sistemare dalle guaritrici."

Sentii dire dalla donna mentre entrambi si voltarono nella mia direzione. Quando mi accertai del fatto che Frigga non svenisse tra le mie mani da un momento all'altro, mi allontanai da loro preferendo che rimanessero da soli. Mi ero avvicinata al trono e avevo levato lo sguardo in aria. Il soffitto di quella stanza era decorato da numerosi affreschi. Riconobbi le raffigurazioni di Odino e di Frigga; Al loro fianco Thor e Loki e, nei disegni circostanti, scorsi le rappresentazioni di altri individui a me sconosciuti. Erano rappresentate narrazioni di battaglie, leggende e, nonostante tutto questo avrebbe normalmente catturato la mia curiosità, il tutto non fece che accrescere la mia ansia nel sapere dove mi trovassi. Non mi sembrava nemmeno di essere nel presente, ma di aver fatto un tuffo nel passato.

Non appena capii che Thor e Frigga si stavano riferendo a me, mi voltai verso di loro con aria confusa e mi avvicinai lentamente.

"La trovo bene..." mi disse Thor facendo qualche passo verso di me. I suoi capelli biondi si mossero lievemente e, invece di vedergli addosso l'armatura che ricordavo indossasse, un mantello blu scuro e all'apparenza molto pesante gli fasciava il corpo.

"Per favore, puoi darmi del tu, chiamami Lydia."
Gli sorrisi accompagnando così la mia risposta e cercando di ignorare il disagio che avvertii in quel momento.

"Sono contenta che stia così bene. L'unica pecca è quella caviglia dolorante e un po' gonfia. Come hai fatto a farti così male, cara?"

Di nuovo, la mano di quella donna si posò sul mio braccio in un gesto di conforto ma il freddo che mi stava trasmettendo non fece altro che farmi venire la pelle d'oca.
Se avesse saputo il reale motivo per il quale mi fossi fatta così male non ci avrebbe creduto. Ne ero sicura. E io per prima ero incerta se raccontarle le cose come stavano oppure no. Ma lo sguardo di Thor risolse quel mio piccolo problema e mi bloccò non appena cercai di aprire bocca.
Mentre parlava i suoi occhi erano fissi su di me, come avevo sorpreso a fare Loki parecchie volte.

"Madre, credo che sia inopportuno parlare di questo proprio ora. È evidente che lei sia particolarmente stanca e voglia riposare." Thor posò una mano dietro la schiena di Frigga e dopo aver guardato me per qualche istante, il suo sguardo si spostò su di lei. Mi fu subito chiaro come il biondo stesse cercando di creare empatia tra di noi e decisi di assecondarlo. In fondo rimanere sola con lui era anche nel mio interesse.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora