ᵀᴴᴵᴿᵀᵞ ᴱᴵᴳᴴᵀ ❙ ˢᶜᴬᴿᴱᴰ †

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"Dedicato
all'insuccesso"

†     †     †

Senza la paura
la vita è insapore,
la società sopraffatta
da obbiettivi nulli
e surrogati
da neghittosità

-𝒜. 𝑀.

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𝐴𝑙𝑎𝑠𝑘𝑎'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤

«Ecco il tuo dannatissimo gelato con le patatine» Steven irruppe nella stanza di Céline e alzai gli occhi dal mio diario solo per vederlo poggiare con noia il cibo sul comodino. Indossava dei pantaloni neri e una canottiera bianca.

«Grazie» urlò lei dal bagno intenta a farsi i boccoli, Steven alzò gli occhi al cielo mettendosi le mani sui fianchi come una mamma indispettita, «non è giusto che sfrutti il tuo pancione per ottenere ciò che vuoi» bofonchiò lui irritato e mi trattenni dal ridere scuotendo la testa, avevo chiuso il diario e l'avevo nascosto sotto le coperte.

La figura di Céline apparse sulla soglia del bagno e l'espressione di Steven si addolcì «siamo amici, no?» aveva ancora il ferro per capelli in mano e inclinò la testa di lato sorridendo, lui al contrario sbatté la mano davanti a sé come per scacciare il potere che esercitava su di lui, «sì sì, tutte le cazzate che vuoi. Non avrei mai dovuto dirti che mi piacciono i bambini» lei scrollò le spalle facendo per parlare, «ascolta–».

«–la, la, la non ti sento!» si avvicinò alla porta per uscire e si tappò le orecchie con i palmi, «chiedilo al padre di tuo figlio».

«Beh, non ha tutti i torti» intervenni con un'alzata di spalle e lei piantò i piedi a terra: «sta lavorando!»

Steven spalancò gli occhi squadrandola bene, come per capire se avesse appena parlato o se si fosse immaginato tutto, «e io, allora? Non dovrei lavorare? Avevo il giorno libero ma devo allenare Alaska. E poi– si grattò il retro della nuca– non mi piace svegliarmi alle cinque e mezza del mattino per uscire a comprarti quelle porcherie senza che nessuno mi veda, sai che qui non le fanno» .

Smisi di ascoltarli fissando il diario che avevo nascosto sotto le lenzuola, ero già vestita ma avevo ancora venti minuti prima di dover uscire per la prima lezione della giornata. Questo posto sembrava avere ritorsioni positive e negative nei confronti di tutti, a seconda della persona. Non ero mai riuscita ad inquadrare nessuno di loro, eppure ora che conoscevo la verità sembrava tutto più chiaro e anche la loro personalità, forse era uno dei pochi risultati positivi che aveva avuto tutto questo.

Harry, per esempio, ecco lui sembrava irriconoscibile, una persona totalmente diversa da quella che avevo avuto intorno per tre mesi. Qui sembrava essersi spogliato di qualunque escamotage si fosse provvisto per riuscire ad attirare la mia attenzione e fiducia. Sembrava un guscio sigillato e quella versione di lui mi faceva contorcere lo stomaco.

𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐎𝐁𝐒𝐂𝐔𝐑𝐄 | [h.s]Where stories live. Discover now