ᵀᵂᴱᴺᵀᵞ ᶠᴵᵛᴱ ❙ ᴾᴬᴿᵀᵞ ᴳᴵᴿᴸˢ ᴬᴺᴰ ᴱˣᴾᴱᴺˢᴵᵛᴱ ᶜᴴᴬᴹᴾᴬᴳᴺᴱ †

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" Dedicato
agli illusi
come me "


†     †     †



Ci sono cose per cui non sei fatta
eppure ostenti
mai realizzi che forse
la scelta migliore è lasciar andare.

-𝒜. 𝑀.

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𝐴𝑙𝑎𝑠𝑘𝑎'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤


Guardai un'ultima volta il foglietto bianco dove c'era scritto il numero dell'aula per assicurarmi di non errare per la seconda volta in dieci minuti e alzai lo sguardo di fronte ad una porta bianca semichiusa.

C'era una targhetta laccata di blu che segnava il numero 158, la aprii silenziosamente sorridendo ai tre ragazzi che erano già all'opera. Mi ero offerta per una questione di punti, mi stavo informando un po' di più sulle borse di studio e mi ero offerta per dare una mano all'università, avrei dovuto impilare schede e fogli in base ai professori, materie e date. Quasi ebbi un mancamento quando intravidi le quattro pile di fogli da sistemare.

«Ciao» esclamò un ragazzo biondo che si pulì le dita sporche di inchiostro sulla t-shirt blu chiaro. «Ciao» replicai solare appoggiando su una sedia bianca la mia borsa.

Due ragazzi stavano litigando tra di loro poco lontani dal ragazzo biondo, che sembrava il più pacato.

«Steven sarà la terza volta che te lo dico, fa economia Saltzman» tirò il foglio dalle mani di Steven il ragazzo dalla pelle olivastra e sbiancai: era stato lui a difendermi il giorno precedente, la voce era la stessa.

«Okay Blake, fatti tuoi se poi sbagli eh? Io non c'entro». Blake, ma quindi lui era?

«Ciao» un saluto gutturale e basso mi arrivò alle orecchie distogliendomi dai miei pensieri, alzai lo sguardo su Blake deglutendo nervosa. Socchiusi gli occhi pronta ad essere umiliata da lui di fronte ai suoi amici, ma un tossire nervoso me li fece riaprire felicemente sorpresa. «Tutto bene?» mi chiese normalmente lanciandomi uno sguardo d'intesa e annuii sorridendogli per ringraziarlo.

Era il ragazzo di Céline.

«Come ti chiami?» mi chiese Steven dando un'occhiata ad un'altra pila di fogli e scrollai le spalle «Alaska» indugiai un po' timorosa prima di dire il mio nome, eppure la loro reazione fu nulla: mi aspettavo come minimo qualche battuta di cattivo gusto, ma anzi il ragazzo biondo si complimentò con me per il nome «non l'avevo mai sentito, mi piace» mi fece l'occhiolino intento ancora a ripulirsi dall'inchiostro; mi avvicinai alla borsa per tirare fuori un pacco di salviette umidificate e passarglielo.

𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐎𝐁𝐒𝐂𝐔𝐑𝐄 | [h.s]Where stories live. Discover now