ˢᴱᵛᴱᴺᵀᴱᴱᴺ ❙ ᴬᴸᵂᴬᵞˢ ᴴᴱᴿᴱ ᶠᴼᴿ ᵞᴼᵁ †

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Dedicato a
chi ha coraggio,
beato

†     †     †



Il mondo va a rotoli
e io con lui,
ma quando il mondo
riga dritto
io sono sottosopra.

-𝒜. 𝑀.

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𝐴𝑙𝑎𝑠𝑘𝑎'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤

Il divano era caldo e confortevole, eppure appena mi alzai il mio risveglio fu tutt'altro che piacevole: il collo mi stava letteralmente andando in frantumi, non avrei dovuto dormire lì, eppure era un vizio che mi portavo dietro sin da quando ero bambina. Lo facevo quando qualcosa mi tormentava, senza una valida ragione, e col tempo era diventata una routine.

Infatti, la prima cosa che feci alzandomi fu rimuginare riguardo alle parole di Matthew; evitai di guardarmi allo specchio perché ero stanca di vedere qualcosa che detestavo e cominciai direttamente a prepararmi. Qualunque cosa facessi non riusciva a farmi distogliere l'attenzione dalla conversazione di ieri, e avevo una voglia matta di consultare Harry, farmi dare la conferma che non era vero e che potevo continuare a fidarmi di lui, ma dentro di me il pensiero di chiederglielo mi faceva venire voglia di rimettere. Non volevo saperlo e avrei preferito di gran lunga vivere nell'ignoto sebbene sapessi che fosse sbagliato.

Fuori il Sole batteva alto nel cielo nonostante facesse freddo e la prima cosa che feci fu andare a prendere un cappuccino. Era caldo tra le mie mani ed inspirai il buon profumo che era paradisiaco a quell'ora della mattina.
Quando li riaprii una coltre di riccioli scuri entrò a far parte del mio campo visivo e tutta la tranquillità di qualche secondo fa scemò in men che non si dica.

Le sue gambe lunghe gli permisero di raggiungermi in fretta e il suo sorriso splendido per quanto contagioso potesse essere non fu in grado di coinvolgere il mio. Il suo viso e la sua presenza non facevano altro che dare vita e ad alimentare i miei quesiti.

«Ciao, tutto bene?» chiese pimpante lui camminando di fianco a me e rallentando notevolmente il passo per starmi dietro. «Sì» pigolai insicura schiarendomi la gola e bevvi un sorso della bevanda che avevo tra le mani per non guardarlo in faccia.

«Il tuo sì non mi sembra del tutto convincente, e poi lo sai che ti sento, quindi perché non mi dici cos'hai?» sapevo che la sua fosse solo premura, eppure non riuscivo a non convincermi che mi trattasse come una bambina.

Mi fermai per chiudere gli occhi e sussurrare il mio desiderio che però non mi è concesso svelarvi, altrimenti che desiderio sarebbe, no? Vi lascio alla vostra immaginazione.

𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐎𝐁𝐒𝐂𝐔𝐑𝐄 | [h.s]Where stories live. Discover now