ᴺᴵᴺᴱ ❙ ˢᴱᴱᴵᴺᴳ ᴹᵞ ᴾᴬᴵᴺ ᴵᴺ ᵞᴼᵁᴿ ᴱᵞᴱˢ †

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Dedicato a chi
afferma di essere
se stesso
quando è felice

†     †     †

È frustrante,
lo è sempre stato.
È sempre stato
dannatamente frustrante
sentirsi nel proprio
accerchiata dalla tristezza
senza aver mai ricevuto
l'amore
della Felicità.

-𝒜. 𝑀.

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𝐴𝑙𝑎𝑠𝑘𝑎'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤

Leccò ulteriormente la granella al cioccolato dal suo gelato tenendo le gambe accavallate mentre io distinsi sulla lingua il sapore di uva passa; «il vestito è bellissimo comunque» replicò per la quarta volta facendo la finta tonta e nascondendo il suo sorriso complice dietro al cono; io la guardai abbassando il mio di gelato inclinando la testa di lato: «lo sai come la penso al riguardo» risposi subito facendole scuotere la testa.

«Per quanto riconosca la difficoltà nel non farlo, perché è qualcosa di più grande di noi, se riuscissi a non... ehm, sì —».

«—tagliarmi?» aggiunsi in modo neutrale facendole tirare un respiro di sollievo per averle tolto le parole di bocca, «sì, quello. Comunque, se riesci a non farlo fino al ballo gran parte di loro saranno andati via e poi riuscirei a coprirteli col trucco».

Sospirai fissando un cestino della spazzatura a forma di hot dog alle spalle di Céline: «rimane comunque il problema della lunghezza. È troppo corto» mi morsi il labbro inferiore scuotendo la testa e lei alzò gli occhi al cielo: «Sky devo insegnarti proprio tutto? Vedi che sei una ragazza, non devi fare sempre la monaca, quel vestito ti sta benissimo e non è affatto corto, anzi» ribatté mentre buttai il cono del gelato nel cestino e lei con un ultimo morso finì il suo.

«Come vuoi» mi arresi.

[...]

«Comunque tu sei davvero strana, non ti piace l'uva passa ma il top che preferisci sul gelato è proprio l'uva passa e i tuoi cereali preferiti sono con l'uvetta. Direi grandioso» ridacchiò indicando un altro settore di Sephora «vado a controllare se lì c'è» annuii e ritornai a passare in rassegna ogni crema disposta sullo scaffale che stavo fissando da almeno cinque minuti.

Giunsi fino alla fine di esso facendo per svoltare a sinistra ma mi nascosi dietro ad uno scaffale di noodles precotti trattenendo il fiato «ehi Alaska!» gridò e la sua espressione gentile fece capolino e gli sorrisi camminando un po' più lontana da lui: «ehi Harry, uhm... come va?» dissi acuta sul finale mettendomi le dita nelle tasche posteriori dei pantaloni e lui indicò uno spray per il naso: «non avevo il tempo di passare in farmacia, mi trovavo qui e mi sono chiesto se lo vendevano. Tu invece?».

𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐎𝐁𝐒𝐂𝐔𝐑𝐄 | [h.s]Where stories live. Discover now