ᶠᴵᶠᵀᴱᴱᴺ ❙ ᴵᵀ ᴵˢ ᴸᴬᵀᴱ/ᴵᵀ ᴵˢ ᴺᴼᵀ †

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Dedicato a chi
vuol gridare
e non lo fa:
per favore,
g r i d a

†     †     †

Lo sai come ci si sente:
Sono egocentrica,
mi sono sentita tanto sola
da credere che nessuno
si sentisse più solo di me.

-𝒜. 𝑀.

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𝐴𝑙𝑎𝑠𝑘𝑎'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤

Mi bruciava il petto, le mie emozioni facevano a botte col mio ego e continuavo a marciare in silenzio, senza aumentare né diminuire il passo.
«Fermati» la voce di Harry mi arrivò più chiara quella volta, decisa e rigida. Stropicciai gli occhi scuotendo la testa e sebbene il mio cuore avrebbe trovato pace, aprendosi, la mia testa ricordava che forse era meglio così.

«Alaska, per favore» cercò di convincermi, questa volta lo sentivo dannatamente vicino, eppure aveva scelto di non trattenermi, non di sua spontanea volontà. Come se avesse voluto vedermi farlo da me, senza costrizioni.

«So che ti fermerai, Alaska, fermati» il suo tono acquistò una nota supplichevole sul finale; presi un grande respiro e repressi le lacrime decidendo di fermarmi e girarmi verso di lui: respira.

«Cosa, Harry?» dissi gelida facendo letteralmente intendere come mi sentissi: fredda.

Si leccò le labbra rosse e piene, di un viola scuro a causa della luce fioca e si passò una mano tra i capelli, come per trovare le parole: «perché ti trattieni?» mi chiese con odio, come se non riuscisse a capacitarsi del fatto che preferissi tenermi tutto dentro piuttosto che mostrarlo a lui o chicchessia.

Feci spallucce: «non mi trattengo affatto, Harry. Non sento che valga la pena piangere o qualunque altra stronzata, non so davvero cosa te lo faccia pensare» cercai di tagliare corto incrociando le braccia al petto deglutendo rumorosamente. Lui imitò il mio gesto aggrottando le sopracciglia minacciosamente: «me ne accorgo dal fatto che in questo momento vorresti gridare, ma non stai dicendo niente; dal fatto che vorresti piangere e invece mi stai guardando con uggia, come se fossi una cazzo di seccatura. Lo capisco dal fatto che quando cerchi di trattenerti, trattieni te stessa dentro e gli altri fuori, è come se ci fossi solo tu e del resto non t'importa: mi guardi come se non t'importasse minimamente di me, e tu non sei così, Alaska» sussurrò crucciato, il suo sguardo amareggiato mi fece distogliere il mio con una smorfia infastidita.

Cosa ci fai ancora qui, Harry?

I miei occhi si velarono di lacrime, chiusi più volte le palpebre e sospirai mandando giù il magone prima di parlare: «non so cosa mi sia preso, Harry. Non dovresti essere qui; ora che puoi va' via, non affezionarti a me e non lasciare che io mi affezioni. Sono un carattere troppo complesso, salvati perché se potessi io mi salverei in continuazione da me stessa» ammisi nervosa con le guance rubiconde. Alzai gli occhi al cielo facendo uscire uno sbuffo dalle labbra che si trasformò in una nuvola di vapore.
Forse era il gelo dormiente dentro di me.

𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐎𝐁𝐒𝐂𝐔𝐑𝐄 | [h.s]Where stories live. Discover now