ˢᴵˣ ❙ ᴮᴱ ˢᶜᴬᴿᴱᴰ ᴮᴱᶜᴬᵁˢᴱ ᵞᴼᵁ ᴰᴼᴺ'ᵀ ᴷᴺᴼᵂ ᴹᴱ †

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Dedicato a te
che sei consumato
dal dolore—
sei un eroe.

† † †

Ho creduto tanto tempo che
il dolore fosse qualcosa di concreto
perché lo vedevo segnato
sulla mia pelle e schiaffato
dietro ai miei occhi —
ma il dolore era astratto,
una di quelle cose che
ti consumavano
in silenzio dentro...
Senza farlo vedere.

-𝒜. 𝑀.

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𝐴𝑙𝑎𝑠𝑘𝑎'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤

Era venerdì pomeriggio e mentre gironzolavo in biblioteca alla ricerca di qualche romanzo interessante Céline mi teneva compagnia raccontandomi i dettagli sull'ennesima litigata che aveva avuto con il suo fidanzato, o quasi.

«— Lo amo ancora, Sky. Provo a dimenticarlo ma è più forte di me. È stata la persona che ho amato di più nella mia vita e riesco a sentire che lui prova ancora quello che provo io... solo, vorrei che me lo dicesse. Durante le ultime litigate non ne ho avuto il coraggio io, quindi magari non l'ha avuto nemmeno lui— Sky, mi senti?» era la seconda volta che mi distraevo, ma ero un po' soprappensiero e pensavo che un buon libro potesse riportarmi con i piedi per terra e riportare i miei pensieri, o bestie, dove meritavano di stare.

«Ma sì, certo. Penso che tu sia pazzamente, follemente innamorata di lui. So che anche lui prova lo stesso per te. Prova solo ad attendere un paio di settimane e vedi se si fa di nuovo vivo, io scommetto di sì» sorrisi bloccando il cellulare tra l'orecchio e la spalla mentre cacciai fuori un libro tutto impolverato per leggerne la trama: noioso e tragico, di tragedie ne accadevano fin troppe nella mia vita.

«Tu dici?» mi chiese incerta e annuii anche se sapevo che non potesse vedermi: «ma certo» le assicurai sorridendo facendole tirare un sospiro di sollievo, «grazie Sky, veramente. Non avevo mai avuto un'amica a cui raccontare cose... da femmine. Mi ha fatto bene parlare con te, ci vediamo domani, e mi raccomando, non scappare!» ridacchiò facendo ridere anche me: «grazie a te, sì a domani!» le dissi pimpante e mise giù. Quella ragazza rallegrava la giornata anche se era un po' logorroica e parlava del suo ragazzo.

Decisi che sarei passata dopo per dare un'occhiata all'altra sezione, e che avevo bisogno di un cappuccino.
Mi avviai come al solito alla caffetteria dove andavo sempre, l'Università ne aveva tre, e quella a cui andavo era la più vicina sia al mio piccolo appartamento che alla biblioteca.
Attesi in fila il mio turno e guardai il tabellone ponderando se fosse buona l'idea di optare qualcosa di nuovo o di andare sul sicuro ordinando il mio solito caffellatte.

𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐎𝐁𝐒𝐂𝐔𝐑𝐄 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora