ᶠᴼᴿᵀᵞ ᵀᵂᴼ ❙ ᴰᴼ ᴺᴼᵀ ᶠᴱᴬᴿ ᴰᴱᴬᵀᴴ †

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" Dedicato a chi
ha ceduto
difronte
alle attenzioni
sbagliate
nel momento
giusto "

†     †     †

Scriveva in matita
i nomi
dei passeggeri,
lui tatuava
residenti
sulla pelle.

Capite dov'è la differenza?

-𝒜. 𝑀.

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𝐴𝑙𝑎𝑠𝑘𝑎'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤

Era piacevole perdersi ad ammirare quello che ti circondava, perché ti riempiva gli occhi di una speranza mancata, perché in una vita crudele c'era un mondo fatto di possibilità accessibili a milioni di persone; possibilità non adatte a te, ma faceva spesso piacere sapere che qualcuno, anche da sconosciuto, ce l'aveva fatta.

Era quello che avevo provato, o almeno avevo tentato di provare, dal tragitto dalla libreria fino all'organizzazione, consapevole che sarei stata strappata dal mio sottosopra. Sentivo il sangue nelle vene delle tempie pulsarmi, e il cerchio che si era formato alla testa stava diventando incontenibile, mi sarebbe tanto piaciuto sbattere la testa contro il finestrino se l'aria nell'auto non fosse già stata abbastanza carica di tensione.

Non sapevo come sentirmi dopo aver assistito alla prima performance dei miei compagni di lavoro, ero solamente giunta alla conclusione che era tutto reale, ma non riuscivo a provare pena per quell'uomo morto. Lo shock iniziale c'era stato, ma ad essere onesta non ero proprio in grado di ostentare il mio dispiacere. Mi sentivo in colpa per questo, era pur sempre una vita umana.

Il solo pensiero mi dava i brividi: stavo entrando letteralmente in quel mondo, nella loro ottica.

Non mi azzardai a guardare Harry, non avevo il coraggio. Ero montante di rabbia, ma lui aveva tutta l'aria di essere in grado di abbattere un edificio a pugni se solo avesse potuto. Questa era un'altra cosa che mi imbarazzava: ammettere a me stessa che riuscivo a sentirlo ancora. Quello che provava. Sotto i miei strati di rabbia, i suoi di rancore. Lui era sempre lì, ed io ero una stupida perché una parte di me si aggrappava ancora a quell'insulsa speranza di poterlo denudare del suo marciume, di poterlo apprezzare a brandelli e ammuffito.

Noah per i primi cinque minuti aveva tentato di smorzare la situazione, ma dopo aver ottenuto solo un silenzio tombale come risposta aveva fatto la saggia scelta di starsene nel suo.
Deglutii a fatica giocando con lo scalda mani che avevo in tasca, «mi puniranno?» tentai di reprimere con poco successo il terrore nella mia voce, avvistai di lato le nocche di Harry stringere con più vigore il volante.

𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐎𝐁𝐒𝐂𝐔𝐑𝐄 | [h.s]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora