ᶠᴵᵛᴱ ❙ ᴹᴱᴹᴼᴿᴵᴱˢ ˢᵀᴵᴸᴸ ᴮᴸᴱᴱᴰ †

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Dedicato a chi vale tanto —
e prende in considerazione
chi in realtà vale poco
— ed è andato via.

† † †

La percezione della paura ci rende più spaventati della paura stessa.

-𝒜. 𝑀.

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𝐴𝑙𝑎𝑠𝑘𝑎'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤

Mi alzai presto e un po' stanca, come più debole rispetto agli altri giorni, ma supposi  fosse a causa del fatto che avevo dormito poco per l'ansia dell'inizio delle lezioni; nonostante ciò andai di corsa a lavarmi e vestirmi: ero così sotto pressione — sapevo che ci fosse una bassa probabilità che potesse succedermi qualcosa, ma parlavamo pur sempre di me, quindi l'unica cosa che mi rimaneva da fare era sperare di non fare figuracce e starmene nel mio.

Presi un grande respiro massaggiandomi le tempie come facevo sempre per calmarmi e chiusi gli occhi — bastava rifletterci: vale davvero così la pena farsi mangiare dall'ansia a causa dei giudizi di persone a cui frega soltanto dell'apparenza? No di certo.

Poi, se qualcosa vi faceva salire la tremarella potevate usufruire del mio trucchetto: bastava masticare una cicca, il cervello si sarebbe rilassato meccanicamente, perché pensateci: se foste sul punto di affrontare qualcosa di così difficile perdereste tempo a masticare una gomma? No.

Raccattai la mia borsa atto a contenere i libri e i quaderni e mi misi una gomma tra le labbra; uscii dall'appartamento seguendo ossessivamente la pianta dell'Università e arrivai davanti all'aula della mia prima lezione della giornata.

Stranamente ero molto, molto in anticipo ma ne fui sollevata perché così potevo scegliere dove sedermi senza essere sotto lo sguardo di nessuno: c'erano solo due ragazzi, uno in prima fila e uno alla penultima, nemmeno il professore era arrivato. Scelsi la seconda fila, due posti prima della seduta più esterna.

Più i minuti passavano e più l'aula cominciò a gremirsi di studenti; dopo poco, con mia sorpresa, una chioma scura e riccia fece capolino dalla porta: era Céline.
Non aveva questa gran voglia di cominciare le lezioni, glielo si leggeva in faccia, ma aveva la capacità di trasmettere tranquillità anche da lontano.

Mosse pimpante la mano nella mia direzione scomodandosi a salutarmi e le mostrai un sorriso timido mentre si avvicinò per prendere posto accanto a me, aveva un odore dolce ma strano da definire, però era buono.

𝐃𝐀𝐑𝐊 𝐎𝐁𝐒𝐂𝐔𝐑𝐄 | [h.s]Where stories live. Discover now