XII

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Han copiava gli ultimi appunti scritti alla lavagna, il venerdì era una delle giornate più impegnative quando si parlava di pomeriggio, avevano cambiato disposizione dei banchi e Dan-ho la sua nuova compagna sfogliava un quaderno sbuffando. "Jisung scusa posso vedere i tuoi appunti di storia, ho perso un pezzo di spiegazione e non ci capisco molto" Dan-ho sorrise ad Han, era una delle più brave in classe e sempre piena di amici. Han era un po' confuso, solitamente chiedeva gli appunti ad altre persone per evitarlo, anche se si conoscevano da tempo e si erano ritrovati in classe assieme quasi sempre non avevano mai instaurato un rapporto di amicizia.

Han annuì sfilando il quaderno dalla borda e porgendolo alla ragazza "Grazie" gli sorrise arrossendo leggermente una reazione che Han però non notò.
"Wow Han scrivi davvero bene" sussurrò sfogliando il quaderno sorpresa, dopo un paio di minuti Dan-ho scrisse le parti mancanti e meno chiare sul suo quaderno. "Comunque se ti va per i gruppi della gita sul nostro c'è un posto, ti va di unirti?" Han afferrò il quaderno che aveva appena appoggiato nel suo banco, guardando la testolina castana inclinata con un sorriso ampio e sincero.

Già i gruppi di classe per girare la città e le varie attrazioni turistiche, solitamente in questi casi Han si infilava su l'ultimo posto vacante, mai nessuno gli aveva proposto di fare gruppo. Deglutì, l'aveva preso in contropiede ma annuì "Se non è di disturbo lo farò volentieri" ricambiò il sorriso di Dan-ho "Bene, allora contiamo su di te" si alzò per poi raggiungere le altre compagne che parlavano animatamente.

Ultimamente in classe stava cambiando qualcosa e quasi tutti gli rivolgevano la parola, non era sicuro del motivo ma immaginava che la vicinanza a Min-ho gli stesse influenzando.
Scosse la testa per scacciare il pensiero anche se la faccia di Min-ho mentre applaudiva alla sua piccola performance negli spogliatoi di inizio settimana ancora lo pedinava, ma quella mattina non aveva visto ne l'ombra di Hyunjin che di Min.

La porta della classe si spalancò, riconobbe il ragazzo di prima che spesso veniva a salutare un suo amico, compagno di classe di Han, e con il fiatone ed occhi a palla guardò tutti all'interno della stanza "Nam-joo della classe terza sta picchiando un ragazzo in corridoio!" Urlò.
Han spalancò gli occhi e chiunque si precipitò in corridoio, con fatica si aprì un varco tra la folla, dove si era formato il semicerchio, per vedere cosa stesse accadendo.

Quando sbucò ciò che apparve alla sua vista fu orribile, Nam-joo era alto e grosso rispetto al ragazzo che cercava in tutti i modi di proteggersi sotto la sua presa. Tutti immobili lì guardavano come se attorno a loro ci fosse una teca di vetro "La mia ragazza mi ha lasciato per un tipo come te" sputò velenoso il colosso "Non hai nemmeno la forza di proteggerti, ma la cosa che più mi infastidisce è la fiducia che ti avevo dato" si alzò un'altro pugno e finalmente il viso del ragazzo uscì allo scoperto.

Han lo riconobbe all'istante, Jeongin il suo vicino di casa e coetaneo per età di Felix. Han lo sapeva che quel pugno l'avrebbe fatto svenire se nessuno sarebbe intervenuto. Ricordò il volto di Jeongin il primo giorno che si era trasferito con la famiglia nell'appartamento accanto, aveva suonato il campanello e si era presentato con gentilezza. Come poteva una persona picchiarlo con tanta violenza da fargli sanguinare uno zigomo, Han era sicuro che fosse innocente.

Senza esitare si infilò tra i due, che mossa intelligente arrestare con il proprio corpo il colpo che finì alle costole. "Chi cazzo sei? Merda levati non è un tuo problema" Han trattenne una smorfia di dolore ed incontrò lo sguardo di Jeongin"Tutto bene?" Sorrise sperando in una risposta positiva "Jis non dovevi" sussurrò respirando lentamente steso sul pavimento con del sangue in faccia. Han venne sollevato per la camicia sapeva che Nam-joo lo avrebbe colpito o lo avrebbe scansato e sospirò voltando semplicemente la testa.

"Non credi di esagerare?" Domandò Han immobile, quando gli occhi di Nam-joo passarono da un'espressione di rabbia a una di terrore, lasciò la presa e indietreggiando come se lui fosse velenoso. Han era rimasto in piedi nel mezzo del corridoio mentre tutti lo fissavano esterefatti, una nullità come lui si era messo a fare il paladino della giustizia e probabilmente se le sarebbe prese se non fosse sotto le ali protettive di Min-ho, a scuola giravano parecchie voci su di loro dopo l'episodio dell'intossicazione.
Era patetico, lo sapeva benissimo ma non poteva farci nulla, si voltò e raggiunse Jeongin per aiutarlo a mettersi in piedi.
"Ti accompagno in infermeria" sussurrò camminando con Jeongin sotto gli sguardi vigili di tutti.

DARK SIDE // MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora