XXXII

720 57 3
                                    

Han faceva ansiosamente avanti e indietro difronte alla stanza del maggiore mentre Hyunjin se ne stava occupando. 

Gli aveva trovati in pochissimo tempo e con l'auto riportati alla loro piccola villetta, Hyunjin sembrava particolarmente teso e preoccupato ma non parlò nemmeno una volta se non per dire a Jinsung di aspettare fuori dalla porta. Si erano chiusi in quella stanza da quasi tre quarti d'ora e Han sentiva lo stomaco chiudersi sempre di più mentre le gambe si muovevano per inerzia. 

Hyunjin lo sentiva muoversi dall'altra parte della porta, si era legato in un codino i capelli corvini e ora stava suturando le due ferite che avevano riaperto le cicatrici parallele sulle scapole di Min-ho esattamente nel punto dove le ali dei Demoni nascono. Quelle che non aveva mai visto nel maggiore.

"Perché se la prendono tutti con le tue ali?" sussurrò amareggiato sperando che il corpo ormai privo di forze del maggiore non rispondesse immerso in un sonno che l'avrebbe aiutato a riprendersi. 

"Lo sai anche tu che sono la nostra forza... senza ali non siamo nulla" la voce di Min-ho era stanca e Hyunjin sospirò facendo passare l'ago nei lembi di pelle incisa per riavvicinarli. "Dovremmo tornare indietro siamo qui già da troppo e lui ti rivuole a casa" Hyunjin era preoccupato per Min-ho, non era mai stato ferito così tanto da nessuno e da mesi orma i problemi sembravano raggiungerli con troppa facilità. Hyunjin iniziava ad aver il terrore che non sarebbero più riusciti a proteggersi.

Una risata soffocata fece vibrare la schiena del maggiore mentre Hyunjin stringeva i punti di sutura "Vuoi davvero tornare lì?" domandò con una vena si sarcasmo Min-ho. Il corvino sentì il frenetico istinto di colpirlo in testa, ma si trattenne per evitare di fare altri danni. "Lo sai che odio quel posto, ma ho il presentimento che stando qui finirà male... soprattutto per te" aggiunse tagliando il filo per prendere poi della garza. 

"Da quando ho visto Luzbel per la prima volta ho l'impressione che mi stia nascondendo qualcosa, e se mi sta cercando significa che vuole anche qualcosa o ha paura di me" Min-ho si volto a guardare Hyunjin. "Siamo qui nella terra da due anni ormai e nell'inferno il tempo trascorre lentamente, alcuni di noi spariscono per secoli e lui non ne da conto mentre per me è diverso" sbuffò lasciandosi cadere sul letto non appena Hyunjin fissò le garze.

"Lui ha sempre voluto solo me, se tu ti allontanassi potresti restare nella terra tranquillamente e continuare a cercare ciò che ti manca... so che stai avendo delle visioni" il corvino si irrigidì.

Non ne aveva ancora parlato a Min-ho nemmeno della prima volta in qui nel teatro aveva sentito la voce di una donna urlare. Successivamente a quell'episodio aveva fatto dei sogni dove un volto giovanile e sorridente si faceva spazio e di tanto in tanto aveva l'impressione che delle piccole manine lo toccassero. La sua prima vita stava riaffiorando e questo accadeva quando Felix gli girava attorno. 

"Indipendentemente dal mio passato e da ciò che potrei scoprire non ti abbandonerò Min-ho" avevano fatto un giuramento, il giorno che erano scappati insieme dall'inferno e Hyunjin non voleva infrangere una promessa che gli aveva resi come due fratelli. Con Min-ho al suo fianco si sentiva finalmente capito e compreso come mai prima, ed era sicuro che nella sua vita passata non aveva mai avuto una persona come lui al suo fianco. 

Min-ho gli tirò un calcetto "A volte sei proprio smielato, è per quello che scopi più di me" affermò ridendo il moro e Hyunjin sorrise. "Sai vecchietto non ti farebbe male una scopata nelle tue condizioni, guariresti decisamente prima" affermò soddisfatto alzandosi pronto ad uscire dalla stanza ma si fermò "Il tuo piccolo umano avrà consumato il pavimento dietro questa porta... è la prima volta che da quando siamo qui rischi la vita per uno di loro" si voltò a fissare il volto di Min-ho guardare il soffitto con serietà.

DARK SIDE // MinsungWhere stories live. Discover now