DARK SIDE // Minsung

XLIV

Le luci si spensero, i respiri dei tre si mischiarono con gli applausi mentre indietreggiavano per uscire di scena. Changbin sorrideva sbottonando la camicia trasparente, mentre Chan si congratulava per l'esibizione.

Jisung invece aveva la testa completamente altrove, prese il telefono in mano guardando i messaggi scambiati poche ore prima con il maggiore.
Rilesse l'ultimo per la centesima volta.

MIN
-Dopo l'esibizione di questa sera partiamo, passiamo il weekend fuori, non è una vacanza.-

Raccolse il borsone con mano tremante, una strana sensazione lo stava tormentando e senza nemmeno cambiarsi, si voltò verso i due confusi. "Starò fuori città per il weekend, devo andare per forza è una decisione dell'ultimo minuto... Scusate." non lasciò il tempo a nessuno di controbattere e si incamminò velocemente all'uscita.

Lo trovo fuori appoggiato al muro con una sigaretta tra le labbra. Quella solita posizione che non smetteva mai di incantarlo, ma quella sera si sommava anche l'ansia a scorrere dentro il suo corpo.

Quando il demone lo notò sorrise avvicinandosi. Gettò il mozzicone attirandolo a se prima di collidere le loro labbra in un bacio intenso ed essenziale. Lo aiutò a sciogliere i muscoli e rilassarsi.

I loro sguardi si incrociarono, Min-ho sorrise mordicchiandosi il labbro inferiore come a trattenere un pensiero, cominciando a camminare. "Cosa?" si domandò il minore spingendolo leggermente a stuzzicarlo "Nulla solo quando sei in quel palco ti guardano tutti come se volessero mangiarti vivo, mi infastidisce leggermente" fecce spallucce prendendolo poi per mano.

Han roteò gli occhi ridacchiando "Eppure sei l'unico che può toccarmi, è un onore per lei signor Lee" apostrofò con tono altezzoso annuendo. "E sarà così per il resto dei tuoi giorni Signorino Han" lo sguardo possessivo di Min-ho fece tremare le gambe al castano, erano le parole che voleva sentirsi dire.

"Allora dove mi porterai questa volta? altri boschi e case abbandonate?" il maggiore rise scuotendo la testa. Allungò la mano sfilando il borsone dalle spalle di Jisung alleggerendolo dal peso. "Ti porto al mare" puntualizzo facendolo accigliare. "Altri ricordi?" si accigliò Jisung cercando di capire se la sua intuizione fosse reale e giusta. Min-ho sorrise annuendo.

"Prima di dire altro però voglio mettere una condizione" Han si fermò di colpo in mezzo alla stradina, ad aspettarli nel fondo un taxi. Ci furono alcuni istanti di silenzio mentre il maggiore si faceva serio dinanzi a lui.

"Non voglio nulla con cui colpirti, non posso ferirti e tu lo sai meglio di me, mi fido di te e del tuo autocontrollo, e se veramente pensassi di mettermi in pericolo non sarei qui con te" si passò una mano tra i capelli laccati facendone ricadere alcuni ciuffi "Voglio aiutarti ma nel mio metodo... senza metterti in pericolo". Lo guardò per alcuni secondi mentre Min-ho pensava ad una risposta, che fu un semplice cenno con la testa.

Salirono in taxi e per qualche ora fu semplice sonnecchiare sulla spalla del maggiore, mentre parlava distrattamente con l'autista.
Fino a quando una fermata brusca lo costrinse ad alzarsi "Sokcho, arrivati" pronunciò l'anziano alla guida. Min-ho aprì la porta uscendo seguito da Jisung che si stropicciava distrattamente gli occhi.

"Grazie infinite e una buona guarigione a sua moglie, sono sicuro che si rimetterà presto" Sorrise verso l'uomo che si inchinò ringraziando. "Giovanotto sei fortunato ad avere un'amico come lui" disse facendo l'occhiolino ad Han che confuso annuì "Buone vacanze ragazzi, restate in salute" sventolò la mano rientrando nella vettura mente Min-ho caricava entrambi i borsoni sulle sue spalle.

Sembrava rattristato mentre guardava l'auto allontanarsi, così incuriosito Han si avvicinò sussurrargli "Ora che succede? Sembra ti abbiano rotto la cosa più bella che avevi?" scosse la testa facendogli cenno di seguirlo "La moglie di quel uomo morirà tra circa una settimana, l'odore di morte che si portava dietro misto alla sua preoccupazione sono nauseanti, mi dispiace molto per lui".