XLI

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Han si passò una mano tra i capelli mentre seduto sul suo divano scorreva delle immagini, Min-ho al suo fianco sorseggiando del caffè leggeva uno dei vecchi libri posati in giro nel suo salotto. Da quando alcuni ricordi erano tornati il castano sembrava più assente e perso nei suoi pensieri, Jisung non gliene faceva una colpa, immaginava che scoprire qualcosa che non ricordi da anni poteva scombussolare la persona.

Nei due giorni che seguirono aveva fatto delle ricerche sull'anno in cui Min-ho poteva essere nato. L'era Joseon 1392. Un'età non indifferente in cui vivere sulla terra, dove malattie ancora sconosciute all'uomo lo uccidevano. Come era accaduto alla madre.

Min-ho girò la pagina del libro che teneva tra le mani e Han appuntò sul quaderno l'ultima riga letta per poi chiudere tutto velocemente. Il demone alzò la testa confuso "Non devi finire di ripassare?" domandò e Han prontamente scosse la testa con energia "Lo farò domani prima del test" affermò alzandosi dal pavimento.

Raccolse le giacche di entrambi, sfilò il libro dalle mani di Min-ho e lo aiutò ad alzarsi "Stavo pensando che tu mi hai già mostrato due posti speciali, ora tocca a me" sorrise porgendogli la giacca. infilò la sua camminando verso la porta, era giunto il momento di aprire a Min-ho il suo cuore completamente e fargli capire che tutte le cose accadono per una ragione, anche il loro incontro.

"Hai intenzione di darmi qualche indizio scoiattolino?" ci pensò per qualche secondo guardando i capelli scompigliati dal vento gelido del castano.

"Quando i miei genitori morirono una cara amica di mia madre mi prese in affidamento" cominciò guardando i rami spogli e infreddoliti degli alberi, ricordava di aver già accennato a lei "Una donna gentilissima e super carina, ricordo benissimo che la notte quando piangevo mi coccolava per tranquillizzarmi". Furono mesi terribilmente tristi e ricordarli con un sorriso sincero sul volto era una gran vittoria per se stesso. "Quando si spostò all'estero per lavoro tre anni fa voleva portarmi con lei, gli chiesi io di non farlo e ricordo la sua espressione triste ma comprensiva" La visualizzò in testa, quelle onde castane morbide e profumate di rose gli zigomi alti con il suo fantastico e caloroso sorriso che mai aveva visto spegnersi. Non era mai stata come sua madre, ma come la sorellona che non aveva mai avuto, una spalla su cui poggiarsi quando si è stanchi e un appiglio alla luce del giorno per non smettere di vivere.

"Perché non l'hai seguita? probabilmente ora non vivresti solo e le cose sarebbero più facili" Min-ho lo guardò studiando il suo volto rilassato e leggermente arrossato per il vento freddo.

"Ho sempre notato che lei cercava di mettermi nella zona di confort, aveva paura che mi sentissi triste o solo, facendo così rinunciava alla sua vita per me" si passò una mano tra i capelli, ricordava che avesse respinto molti uomini per occuparsi di lui e questo lo faceva sentire un peso. Stava ingenuamente rifiutando di crearsi una sua famiglia. "Per questo motivo ho rinunciato a partire con lei è anche se ha parecchio insistito alla fine era d'accordo... Ogni mese mi inviava soldi, cosa che ancora fa, mi chiama per farmi gli auguri alle feste e a gli anniversari" sorrise inspirando profondamente.

Min-ho sentiva il cuore di Jisung battere più velocemente e il suo profumo sapeva di dolce e innocente felicità, mista alla malinconia dei bei tempi passati con quella donna. Era un ragazzo forte, più di quanto desse a vedere, aveva superato due perdite e ora che ne conosceva il dolore vero Min-ho era fiero del più piccolo. In più aveva deciso di lasciar vivere una vita migliore a una donna a suo discapito e questo lo rendeva estremamente gentile e puro.

Si fermò davanti a un bar. Min-ho lo riconobbe, la prima volta che lo aveva accompagnato a casa si era fermato qui, ricordava la signora anziana che lo stava aspettando. "Questo posto era il preferito di mia madre e lei, venivano qui molto spesso e anche io con loro... sono sicuro che lo adorerai."

DARK SIDE // MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora