XVI

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Han inspirò ed espirò un paio di volte per godere dell'aroma inebriante appartenente a Min-ho, quel equilibrio caldo di tabacco e caffè della quale iniziava a sentire la dipendenza. Si mosse leggermente per riattivare i muscoli in completa catalessi e con molta calma aprì gli occhi, per adattarli alla luce nella stanza.

Dall'altra parte del letto il posto era libero ed Han sentì una leggera mancanza, avrebbe voluto svegliarsi con lui accanto per provarne la sensazione. Sentiva ancora un leggero gusto sulle labbra e avvampò al solo pensiero, non capiva ancora con quale coraggio era stato capace di fare il primo passo, però avrebbe rifatto tutto altre cento volte. Era ancora confuso da ciò che sentiva, ma con Lee Min-ho era tutto ragionevole eppure si chiedeva cosa il moro pensasse dell'accaduto.

Si alzò con il busto guardandosi attorno e i suoi occhi si posarono sulla figura che seduta alla scrivania prendeva degli appunti su un testo.

Han sorrise spontaneamente, era rilassato e concentrato con quello sguardo che trovava estremamente sexy in ogni posizione. Si morse le labbra spostando lentamente le coperte cercando di non attirare la sua attenzione, per godere ancora di quella vista, ma fu impossibile perché l'udito di Min-ho era sopraffine.

Lo vide alzare gli occhi dal libro e mentre roteava la testa verso di lui Han trattenne il respiro, in piedi accanto al letto. Lo avrebbe affrontato per la prima volta dopo il bacio e già si sentiva in imbarazzo.

I loro sguardi si incrociarono e dipinta nel suo volto definito c'era la solita espressione autorevole, "Buongiorno" sussurrò Han sperando che per una volta quel volto mutasse in un sorriso. "Buongiorno" sussurrò a sua volta Min-ho richiudendo il libro e alzandosi per camminare con lentezza verso di lui ancora immobile.

Era silenzioso come se con i piedi stesse accarezzando il parquet chiaro della camera e i suoi passi erano ampi e decisi, impiegandoci qualche frazione di secondo a raggiungerlo, "Hai qualche post sbornia? Nausea? Mal di testa?" Han fissava Min-ho e distogliere lo sguardo sembrava impossibile. Non era il post sbornia il problema, non per lui almeno perché il vero problema erano le immagini e l'intestino attorcigliato da quel loro bacio.

Scosse la testa per rassicurarlo. Non sapeva se dire qualcosa o fare finta che nulla era realmente accaduto, evitare domande o affermazioni imbarazzanti oppure forse baciarlo di nuovo. Si stava impanicando. Se Lee Min-ho iniziasse a tormentarlo sarebbe la fine, ma se invece lo evitasse dopo oggi?

Una volta arrivato davanti a Jisung il moro semplicemente gli sistemò una ciocca di capelli ribelli, accarezzando con delicatezza la cute e facendo scivolare le dita tra le ciocche setose, per poi scendere verso la nuca.  Han sentì una scia di brividi sulla schiena percorrerlo mentre il fiato si mozzava e le parole che avrebbe voluto dirgli morirono in gola. In fine si limitò a scendere con lo sguardo dall'iride carbone del contrario alle labbra rosee lievemente socchiuse, da cui usciva un leggero sentore di pasta dentifricia alla menta che gli accarezzava la pelle delle guance.

Erano invitanti quei boccioli socchiusi che avrebbe testato volentieri per la seconda volta, il loro sapore, a discapito di come immaginava, non era amaro ma anzi dolce e piacevole. Però i muscoli non si muovevano sotto il tocco leggero della mano ferma sulla nuca, che con le dita ancora accarezzava il cuoio in lievi cerchietti.

"Utilizza i vestiti che ho appoggiato in bagno sul bordo della vasca, ti porto a fare colazione e a casa tua per prendere le cose di scuola" affermò Min-ho facendo scivolare via la mano lentamente con un sorrisino nascosto in volto, aveva sicuramente percepito la reazione di Jisung a quel semplice e innocente tocco.

Han distolse in fretta lo sguardo e annuì al moro camminando incero verso il bagno di cui chiuse la porta con urgenza. Sospirò passandosi la mano dove prima stava quella del moro, come poteva una persona sembrare così autoritaria e virile, erano solo dei ragazzi del liceo eppure Lee Min-ho sembrava molto più adulto. Questa sua autorità faceva palpitare in modo strano e frenetico il cuore di Han, che fissava la figura riflessa nello specchio con quel fastidioso rossore provocato dalla sua poca affabilità con il contatto estraneo, non riusciva a controllarlo ma dopo tutto non è un muscolo involontario del corpo umano?

DARK SIDE // MinsungWhere stories live. Discover now