XXV

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Han sbuffò rigirandosi nel piumone stringendo leggermente il corpo nella felpa calda. La prima giornata era andata, il tempo passato a evitare Min-ho era impiegato dalle attività. Guardò nella direzione del piumone appartenente al maggiore, era ancora vuoto. Si alzò in posizione seduta, raccolse la coperta piegata all'estremità dei piedi per poi indossare le scarpe.

Era tardi e già da tempo tutti dormivano, mentre fuori le temperature si abbassavano gradualmente e Min-ho restava all'aperto. Non era mai entrato in tenda nemmeno per prendere degli indumenti più pesanti e questo spaventava il minore. Si guardò attorno rabbrividendo leggermente cercando nella penombra una sagoma.

Era stato stupido ignorarlo per tutto il giorno solo per scappare dalla sua confusione mentale. Come poteva far evolvere le cose tra loro se si comportava come Min-ho?

Alla fine lo trovo, seduto tra il fogliame distante dalle tende, rivolto verso il bosco assorto nei suoi pensieri. Camminò lentamente verso di lui e più si avvicinava più gli era visibile. Han sorrise trovandolo affascinante anche così nella penombra che lo nascondeva, per poi con delicatezza adagiare sulle sue spalle la coperta in pile.

Bastarono pochi istanti. Min-ho si girò di scatto per poi afferrarlo sul avambraccio e sbatterlo con violenza al terreno. Una mano sul collo a tenerlo fermo mentre con l'altra era pronto a colpirlo. Deglutì notando la rabbia nello sguardo del maggiore. Non l'aveva mai visto così teso e quella reazione sembrò eccessiva hai suoi occhi. "Jisung" sussurrò quando il suo volto si addolcì leggermente e la presa sul collo diminuì di forza. L'aveva riconosciuto.

Il corpo di Min-ho si rilassò sopra quello del castano mentre il suo petto, alzandosi ed abbassandosi, sfiorava quello del maggiore. Erano così vicini e il buio nascose il colore rosso sulle guance di Jisung, che sentiva una leggera pressione sul suo collo.
Era sbagliato, avrebbe dovuto spaventarsi di quella reazione violenta, eppure il suo corpo reagì diversamente trovando il tutto quasi eccitante. Le mani di Min-ho si staccarono dal collo posandosi nel terreno per sostenersi e Han si sentì vuoto.

Voleva sentire ancora quelle mani su di lui, lo desiderava con tutto se stesso. Voleva di più e lo voleva da tempo, nei sogni e nelle fantasie che si permetteva di fare ormai così naturalmente. I loro visi non erano così distanti e Han sapeva che se non avesse preso lui l'iniziativa non sarebbe accaduto nulla. Così fece, alzando la testa dal terreno congiungendo le loro labbra. Al contrario del solito fu un bacio violento, le labbra aderivano con foga tra di loro. Han portò le mani alla giacca di Min-ho trascinandolo verso di lui, voleva sentire i loro corpi aderire e così fu.

L'odore di foglie e terriccio li circondava mentre il silenzio si posava su di loro. Han fece scorrere le mani sul collo di Min-ho accarezzando la pelle calda e sentì i brividi sotto il suo palmo, mentre lasciava più accesso sulle labbra invitando ad intensificare il bacio.

Bastarono pochi secondi e il maggiore esaudì il suo desiderio mescolando il sentore di vaniglia con il tabacco più forte del solito e una vena di caffè. Aveva sicuramente fumato. 

Han sentì il petto scaldarsi e le farfalle sollecitare lo stomaco mentre danzava con Min-ho in un bacio tutt'altro che casto. Fu inevitabile sentire la mancanza di ossigeno e staccarsi per recuperalo. Han fece intrufolare le ditta tra i capelli lisci e morì della nuca contraria. Aveva il timore che se non l'avesse imprigionato quel contatto sarebbe terminato in quell'istante.

I respiri affannosi di Han cercavano aria da portare hai polmoni, mentre Min-ho sorrideva guardandolo nella penombra. Sapeva che il minore aveva assunto un colorito più roseo sulle guance, lo faceva sempre, diventando ancora più carino. Il corpo di Han sotto di lui si mosse azzerando completamente ogni distanza e facendo scontare le loro intimità.

DARK SIDE // MinsungWhere stories live. Discover now