XV

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Hyunjin lo sorreggeva mentre gli indicava la strada per il bagno, mentre tutto quello che entrava nella visuale di Han girava. Si sentiva sempre peggio mentre trascinava a fatica le gambe e probabilmente senza l'aiuto del corvino sarebbe caduto a terra. Hyunjin aprì una porta e quando la luce del bagno si accesero Han dovette chiudere gli occhi abituati alla penombra.

Il Corvino sbuffando lo aiutò a sistemarsi sul water "Non sporcare in giro, altrimenti ti farò pulire tutto" lo avvisò in minaccia e Han annuì sostenendo a malapena il suo peso sulla tavoletta, non voleva assolutamente vederlo arrabbiato.

Sentì il corvino sospirare nuovamente alle sue spalle e chiuse gli occhi prima di inspirare. Sorrise stupito perché l'ambiente profumava di pulito, quasi come se il pavimento fosse stato lavato da poco, ma in poco tempo la sensazione piacevole scomparve e al suo posto sentì un conato arrivare per poi svuotarsi dall'alcol.

Nel frattempo altri passi avevano riempito il bagno e sentì la fragranza di tabacco avvolgerlo, ma non riuscì ad alzare la testa troppo pesante dopo lo sforzo appena fatto.

Dietro di lui la voce di Hyunjin divenne ovattata confondendolo, aveva sempre sentito tutto alla perfezione tranne negli attacchi di panico e questo lo spaventò leggermente. "Che ti salta in mente, portarlo qui?" sentì per la prima volta la risata del corvino, decisamente nervosa, ma Han non capiva bene perché lo stesse facendo. Sentiva la testa girare tanto che gli tornò la nausea mentre cercava di ascoltare la loro conversazione "Se tutto salta per uno come lui ti uccido Lee".

Era tutto troppo incoerente, cosa doveva saltare? Qualche piano? Forse qualcosa di losco, sarebbe perfetto per persone come loro. Han cercò di rialzare la testa per poterli guardare e un'altro connato arrivò facendolo piegare.

"Esci da qui, ci pensò io" ordinò una voce fredda, che apparteneva sicuramente a Min-ho, e dei passi dietro Han si allontanarono richiudendo la porta.

Una lacrima rigò il volto di Han a causa dello sforzo e una mano si posò sulla sua schiena percorrendo con lentezza le vertebre esposte. "Va meglio?" Domandò la voce bassa e sensuale di Min-ho e Han sputò alzando il braccio per tirare lo sciacquone. Odiava farsi vedere in quello stato e non si capacitava come fosse arrivato a tanto, si passò una mano tra i capelli e alzò lentamente la testa incontrando il volto del moro ad osservarlo.

"Mi dispiace" sussurrò cercando di rialzarsi, fallendo miseramente, era davvero imbarazzante e arrossì leggermente, cosa che non sfuggi a Min-ho troppo intento a studiarlo.

"Ti porto nella mia stanza, così potrai riposare" affermò facendo scivolare la mano alle costole apposte e l'altra sotto le cosce tirando il corpo di Han, senza forze, verso di lui. Lo maneggiava come fosse aria e Han arrossì a quella improvvisa vicinanza. "Ei, no che stai facendo, lasciami" si lamentò spingendo in vano il petto del maggiore che lo alzò da terra tenendolo tra le braccia come fosse una sposa. "Min-ho ei rimettimi giù" sussurrò Han e istintivamente strinse la stoffa della maglia di Min-ho sentendosi instabile.

Deglutì. Nessuno l'aveva mai preso così, se non il padre quando era piccolo, e anche se la presa di Min-ho era salda Han si sentiva in bilico. In più l'alcol non aiutava facendogli girare la testa.

"Non ti lascerò cadere" sussurrò uscendo dal bagno Min-ho, sapeva che sul volto aveva stampato un sorriso divertito, e Han nascose il suo nell'incavo del collo contrario sperando di non essere visto da nessuno. Ora che ci rifletteva già una volta quelle braccia l'avevano sostenuto per portarlo in infermeria e annusando l'aroma inconfondibile di Min-ho Han sembrò tranquillizzarsi.

Però quel profumo ebbe un effetto collaterale perché nel petto del castano qualcosa accelerò improvvisamente.

Era confuso non gli era mai successo in questo modo e in una posizione del genere, questa non era agitazione dovuta ad una preoccupazione da cui solitamente aveva gli attacchi di panico, no era nettamente diversa. Allentò la presa sulla maglia, socchiuse le labbra per lasciare all'ossigeno più ingresso e lentamente riaprì gli occhi.

DARK SIDE // MinsungOù les histoires vivent. Découvrez maintenant