XLVII

399 37 10
                                    

Min-ho arrivò davanti la sala prove. Aveva fatto talmente tante volte quella strada seguendo Jisung, osservandolo canticchiare canzoni e muovere la testa a tempo di musica a volte ascolta a volume troppo alto nelle cuffiette, che ormai la sapeva a memoria.

Si passò una mano tra i capelli cercando tra i discorsi fatti con il più piccolo il nome completo del ragazzo più grande, Chan qualcosa. Era arrivato lì prima del solito perché sapeva di trovarlo già lì dentro, probabilmente a comporre qualche melodia o perfezionare qualcosa del testo per l'esibizione allo Strip.

Spesso Han si lamentava che non riusciva mai, nemmeno con l'aiuto di Changbin, a staccarlo dalle responsabilità che si era preso per il gruppo. Abbassò la maniglia dell'entrata di quella saletta situata tra dei vecchi palazzi in una zona un po' isolata ma comunque ancora sicura e frequentata di Seoul. Ed era lì seduto sul bordo della stanza con le cuffie a smanettare sulla tastiera del computer canticchiando.

Era molto simile a Jisung da questo punto di vista e l'amore per la musica sembrava fungere da legante per il rapporto creatosi tra loro due.

Perché Min-ho si trovasse lì, beh il motivo lo faceva leggermente ridere, probabile per la situazione che tra pochi secondi verrà a crearsi. Tra lui e Chan non scorre buon sangue, eppure anche se quel suo sguardo privo di vere emozioni gli ricordava molto quello di un demone, riusciva a provare una certa fiducia. Ma lo sapeva che a confonderlo era solo lo sguardo perché per il resto sembrava un semplicissimo essere umano.

Avanzò nella stanza sentendo il legno vecchio del parquet scricchiolare sotto le Converse ormai consumate, mentre gli specchi che tappezzavano le pareti riflettevano la sua figura facendola sembrare più grande. Quando Chan lo vide tolse velocemente le cuffie alzandosi, Min-ho si chinò in segno di rispetto ricordando che tra i due per età umana era Chan il più vecchio.

"Se stai cercando Jisung non è ancora arrivato" disse con freddezza mista a quella vena di fastidio e repulsione che provava per i suoi confronti. Il demone sorrise "A dire il vero non sono qui per lui, ma cercavo proprio te" a quelle parole il volto di Chan si irrigidì. "Me? Per quale motivo?" Chiese impassibile, come era in grado di aver attirato l'attenzione di Han, resta ancora ignoto a Min-ho.

"Ho una richiesta da farti, anche se so che tra noi non scorre buon sangue, ma riguarda Jisung e Felix" Min-ho capì di avere la sua attenzione nel momento in cui sorrise hai loro nomi.

"Sono certo al cento per cento che siano in pericolo e che tu abbia bisogno che li tenga sotto controllo" fissò negli occhi Min-ho cercando una conferma che non ricevette. Ma fu il breve tratto di silenzio a parlare e che fece scattare Chan in avanti verso di lui. afferrò la pelle del giacchetto avvicinandosi pericolosamente a Min-ho. Poteva sentire il suo giudizio posarsi sulla pelle del viso e penetrare. 

"Lo trovo ipocrita da parte vostra, tentare freneticamente di avere il controllo su una persona che non riuscite nemmeno a proteggere... trascinarla verso l'abisso che vi perseguita... è ipocrita da parte vostra dire di amare una persona se l'unica cosa che potete fare e riempire il vostro vuoto togliendo a loro quella che è l'opportunità di migliorare e guarire dalle ferite che il tempo gli ha procurato... è ipocrita da parte vostra portare via la loro vita scambiandola con il vostro subdolo e finto amore" Min-ho restò impassibile, quel ragazzo ci vedeva troppo lungo e stranamente poteva sentirsi preso in causa da quelle sue taglienti e in parte vere parole.

Non sapeva con certezza che quello che serbava per Jisung fosse amore o ossessione, se Hyunjin riuscisse a trattare davvero con gentilezza Felix e se il loro futuro sarebbe stato lucente o un eterna fredda oscurità. Min-ho aveva compreso che il modo migliore di "vivere" era farlo giorno dopo giorno. Alzò gli angoli della bocca in un sorriso stranamente veritiero "Già forse hai ragione, siamo persone ipocrite... ci piace rubare il tempo delle persone che tu dici di amare, ma è davvero così? sai osservandoti da più vicino ho capito una cosa di te" alzò il braccio verso di lui posando una mano sul suo petto all'altezza del cuore "Ti è stato portato via qualcosa e quel vuoto che ha lasciato dentro di te, è il peso che ti trascini dietro e il motivo per il quale non ti fermi mai a riflettere su ciò che veramente nella tua vita ha importanza... facendo così rischierai di perdere tutto". 

DARK SIDE // MinsungWhere stories live. Discover now