DARK SIDE // Minsung

XLVIII

Hyunjin sentiva l'aria fredda contro il suo viso, mentre a tenerlo sospeso in aria era il battito delle ali nere che risultava leggero e gentile rispetto al suono gonfio e oscuro di quelle si Azazel.

Lo osservò per qualche secondo recuperando respiro per la frenetica rincorsa alla vita a cui si stava sottoponendo. Quel demone era cambiato molto da quando l'aveva visto per la prima volta, quando era venuto ad accoglierlo nel mondo dei demoni.

Ricordava ancora la faccia stupita, quando si era accorto che da subito Hyunjin poteva usare le ali e volare, l'aveva trovato a divertirsi svolazzando a mezz'aria in quella camera. Ricordava il suo petto nudo candido, ora ricoperto di tatuaggi fatti probabilmente da quel viscido di Baku. L'unica cosa che era rimasta uguale oltre alle sue immense ali era quel fetish per le catene appese come una cintura alla vita, che scontrandosi davano quel suono tombale che lo caratterizza tanto.

Per eccellenza Azazel infatti era il demone della battaglia, quella stazza grossa data dalla corporatura e le ali gli permettevano di maneggiare oggetti pesanti come le catene, che nessuno però era mai riuscito a vedergli usare. Si limitava alla lancia che portava appresso come un cimelio. Ricavata dalle piume delle ali di Luzbel era affilata e indistruttibile, fatta nell'impugnatura da un materiale nero come il carbone e dei leggeri ricami ed incisioni fatte d'oro che scintillavano quando colpite da una fonte di luce.

"Già stanco?" Domandò stupito avanzando lentamente, Hyunjin cercava di rimarginare le ferite più profonde che difendendosi aveva subito.

"Sai non mi hai mai risposto alla domanda che ti feci il giorno che mi mandasti da Min-ho" Hyunjin sorrise guardandolo negli stessi occhi neri che li accomunavano. Lo sapeva che questo infastidiva Azazel.

Era stato lui nei primi anni ad insegnarli alcune tecniche di combattimento e a volare più velocemente dopo avergli detto come prima e ultima frase nella camera "Diverso, tu sei diverso" era entrato sotto la sua ala protettiva. Ma come vi era entrato ci uscì velocemente.

Per decisione sicuramente presa da Luzbel era stato mandato in esilio con Min-ho, Azazel aveva addolcito la pillola dicendo che aveva bisogno che qualcuno lo controllasse. Ma lo sapeva che Min-ho non creava problemi all'inferno da anni, era lì isolato dal resto a mantenere quelle anime che avevano peccato per circostanza e che vivevano nella solitudine più angusta e atroce.

Hyunjin lo aveva capito, era stato isolato dal resto dell'inferno perché aveva qualcosa di insolito, una capacità l'aveva definita lo stesso Azazel nei primi giorni passati insieme. Le vesti demoniache che indossava diventavano di un acceso color bianco, in contrasto con le sue ali nere e con quello che lo circondava.

Così il giorno della sua partenza per raggiungere Min-ho aveva guardato Azazel negli occhi e con lo stesso sorriso che aveva in quel preciso momento ricoperto di ferite gli porse la stessa domanda "Azazel sono così diverso da te?".

Lo vide vacillare e allentare la presa sulla lancia, era sempre stato così anche negli allenamenti. Hyunjin non poteva batterlo sulla forza, in velocità e astuzia era riuscito a scalfirlo qualche volta, e quello che gli si era appena presentato davanti era un momento perfetto. Prese un respiro profondo e con un veloce ed impercettibile battito di ali fu a pochi centimetri dalla faccia del demone, la lama di un Karambit aveva lacerato la pelle sul suo fianco mentre il biondo rideva.

"So che non sai nemmeno tu la risposta" si fece serio, afferrò con una mano il manico della lancia, il suo potere demoniaco era aumentato dopo aver passato anni affianco a Min-ho. "All'inizio quando mi mandasti lì mi sentivo quasi tradito, ma è stata la cosa migliore che potessi fare non hai assolutamente idea di cosa voglia dire combattere ed allenarsi contro Min-ho" strinse la presa sulla lancia lasciando cadere il suo peso all'indietro e con un calcio riuscì a disarcionare Azazel e aprirgli il fianco con il coltello.