68. RICATTO

155 12 10
                                    

Sarah accolse con gioia il mio invito. Avevo bisogno di parlare con qualcuno e, chissà perché, il primo nome che mi era venuto in mente era stato il suo. Ci accomodammo in terrazza e le raccontai tutto, tra un sorso di cioccolata e un morso al pancake. Ogni più sciocco dettaglio. Avevo bisogno di confidarmi. Lei, stranamente, mi ascoltò in silenzio, i nastrini di peluche che le decoravano i capelli.

-Non puoi lasciarlo andare così- protestò infine.

Mi strinsi nelle spalle. Non sapevo cosa dire o cosa fare. Era tutto finito, avrei dovuto accettarlo. Forse era la cosa migliore per tutti.

-Non puoi andare con lui?-

-A Londra? Non posso neppure allontanarmi da qua... e poi non posso pagarmi il college, mia madre preferisce che io resti qua, che continui i miei studi privatamente... forse il prossimo anno- feci una smorfia.

E Sarah, senza motivo, scoppiò a ridere.

-Certo, la mia situazione infelice è molto divertente- borbottai, cercando di nascondere il fastidio.

-Non si tratta di questo- rispose, una luce divertita nello sguardo.

-E di cosa, allora?-

-Ti farà piacere sapere che ho un video- mi mostrò lo schermo del cellulare. Osservai il video e sentii un sorriso nascermi sulle labbra. Riconobbi subito l'ambiente. Era il negozio di trucchi in fondo alla strada. Si vedeva chiaramente Anne, i capelli raccolti in una coda, che si faceva scivolare un rossetto in borsa, per poi uscire senza pagarlo. Ecco il vizio della mia sorellastra.

-Me lo puoi mandare?- chiesi infine.

Sarah ridacchiò. -L'idea era proprio questa... potresti chiedere dei soldi a tuo padre per il campus-

La gioia per la notizia però durò poco. -Le lettere del college... le ho lasciate in soffitta- mormorai.

-Parli di queste?- ed estrasse un mucchio di buste dalla borsetta a tracolla. Me le sventolò davanti ridendo. -Che te ne pare?-

-Come le hai prese?- chiesi confusa.

-Me le ha date Julia... non è male come sorellastra... potrei quasi dire che è una sorta di fata madrina... comunque sei stata accettata in vari college-

Indugiai. Avrei dovuto ringraziare Julia. Sì, magari in futuro.

-Io spero che sceglierai la New York University-

Indugiai. Era la stessa di Julia. -Tu hai scelto quella?-

Sarah rise. -Siamo cresciute in un paesino, non sarebbe bello visitare New York?-

La mia mente vagava, fantasticava. -Sì, non sarebbe male-

-Lo prendo come un sì-

-Prima devo passare a trovare una persona- decisi e sentii una strana stretta allo stomaco.

Quando Megan mi aprì la porta compresi subito che era furiosa

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Quando Megan mi aprì la porta compresi subito che era furiosa. Più del solito. Il suo sguardo lanciava scintille e il suo corpo snello era teso. -Che vuoi?- mi chiese. Era indubbiamente perfetta con quella maglietta di jeans che le metteva in risalto il seno.

Io fui rapida, diretta, persuasiva. Le spiegai del video. -Se non parli con mio padre e non lo convinci a pagarmi l'università, trovarmi un alloggio e darmi una buona somma mensile tutti sapranno che la tua adorata Anne è una ladra- conclusi in un soffio. Avevo sempre creduto che non sarei stata in grado di minacciarla in quel modo, con quella tranquillità. Invece potevo farlo, ci riuscivo. La cosa mi faceva sentire bene, molto bene. Stavo bene. Sorrisi, crudele. -Allora? Non credo che Anne resisterebbe molto in una prigione-

-Tu non lo farai, non lo puoi fare- la voce però era tremula, insicura.

-Sì invece, posso farlo e lo farò- sorrisi ancora di più. In fondo essere crudele non era poi una cosa così brutta. Forse era per questo che Megan si divertiva a esserla. -E ho delle copie di questo video... copie che partiranno se dovesse succedermi qualcosa, hai capito?-

Megan fece una smorfia. -Sei proprio una piccola... -

-Modera il tono!- la ripresi. Ormai non m'importava nulla, volevo solo andarmene il più lontano possibile. -Non osare parlarmi in quel modo, okay?-

Megan mi fissò con uno sguardo furioso, ma non replicò.

-Dovrei pubblicare quel video, sai? Un'altra lo farebbe, lo metterebbe ovunque, su qualsiasi social, ma io penso di poterci guadagnare di più in questo modo, in fondo a nessuno fa piacere avere una parente che ruba tutto quello che vede- sorrisi.

-Spero che tutto ti si ritorca contro-

Scossi la testa. -Non succederà, sarò prudente, molto più della tua Anne-

-Algol ha fatto bene a lasciarti-

Una sensazione di gelo mi percorse il corpo. Come poteva saperlo? La fulminai con lo sguardo lei indietreggiò di un passo. -Non voglio più sentire parlare di Algol, capito? Altrimenti potrei decidermi a mettere online il video-

-La rovineresti- gemette Megan.

-A te non importa nulla di Anne, tu hai paura solo per te stessa- le gettai addosso, con un piacere sadico che non avevo mai provato prima.

Megan non replicò, ma mi guardò male. Molto male. Le sorrisi, divertita. Era bello vederla in difficoltà... forse era troppo bello, sembrava quasi irreale.

-Allora, hai deciso?- la punzecchiai. Dovevo approfittare del suo momento di confusione, dovevo...

-Hai vinto... ma non farti mai più vedere-

-Non ne ho nessuna intenzione- risposi, sincera.

Lei sbuffò. -Devo aver fatto qualcosa... -

-Ricordati quello che mi hai promesso- la fermai, prima di voltarmi e andarmene. Non volevo stare lì un attimo di più.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Il capitolo è un po' breve, ma spero che vi sia comunque piaciuto.

A presto

Baciami, poi ti spiego (a Cinderella story)Where stories live. Discover now