Àlvaro Morata (2)

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Dedicato a inalvarosarms💕

«If I had two lives,
I'd give them both
to you»


"Dove sei? Muoviti Álvaro!"

Sussurrò e si sporse oltre il muretto che aveva appena scavalcato. Dopo pochi secondi le sue mani comparvero nella sua visuale, mentre si manteneva, e con i piedi appoggiati al vaso dell'aiuola si dava lo slancio.

"Scusami Emily, se non sono capace di entrare nel parco durante la notte" le rispose issandosi su con le mani.

"Tranquillo, ti perdono" gli sorrise scherzando.

Rimase a guardarlo mentre prendeva posto accanto a lei e sospirò. Non avevano tanti momenti per loro, e quelli che avevano erano sempre troppo brevi. E rischiava di andare molto peggio, dopo il trasferimento imminente a Londra. Perciò aveva insistito tanto per portarlo al parco dove si erano conosciuti, quando erano obbligatoriamente liberi entrambi - di notte.

"Ti ricordi?" le chiese con un mezzo sorriso, pensando al giorno in cui l'aveva incontrata.

"Potrei non ricordare?" rispose lei con un'altra domanda.

"Potresti anche, in teoria. Non lo so, ma io di certo non potrei, perché è stato il giorno più importante della mia vita"

"Ti amo" mormorò, cercando le sue labbra in quell'attimo di debolezza.

Quando si staccarono, poggiò la testa sul suo petto, lasciandosi abbracciare. In un attimo il vento cominciò a soffiare debolmente, aumentando piano piano. Per fortuna Álvaro l'aveva costretta a portare la giacca, contro la sua volontà.

Gli prese la mano, impulsivamente, per paura che il vento volesse cogliere la prima occasione per togliere ai due anche quegli istanti.

"È successo qualcosa?" chiese Àlvaro, stringendole la mano.

"Tu lo sai sempre, eh?" sospirò staccandosi da lui.

"Ti conosco troppo bene per non saperlo" rispose lui.

"È difficile Alvarò" sussurrò guardando per terra.

"Parla con me Emily, o non risolveremo mai niente" la incitò a parlare.

Invece lei lo lasciò, sciolse le loro dita e ritrasse la mano. Lo guardò negli occhi e colse il suo sguardo interrogativo.
Forse avrebbe solo desiderato di non aver parlato, che si fosse solo lasciata stringere da lui senza dire niente. Che per una volta avesse lasciato stare l'impeto di essere protetta, che la portava sempre a mostrare i suoi problemi. Questa volta non voleva parlarne con Álvaro, nonostante sarebbe stata per lei una grossa liberazione. Come poteva dirgli che non avrebbe sopportato il trasferimento? Non l'avrebbe retta la situazione, ne era già consapevole, ma non riusciva ad allontanarsi come avrebbe voluto, pensando che le avrebbe fatto bene.
Era impossibile starci meglio, perchè nessuno era come Álvaro per lei. 
Amava tutto di lui, la sua dolcezza, la sua risata, il suo umorisimo. Eppure avrebbe dovuto lasciarlo andare.

"Lo sai che non so stare senza di te" cominciò con gli occhi bassi.

"Questo non è un problema, visto che ci sarò sempre" promise lui, senza capire dove lei volesse andare a parare.

"Mi mancherai moltissimo" continuò, permettendo inconsapevolmente a lui di fraintendere.

Per lui era più che ovvio che ovunque fosse andato, lei l'avrebbe seguito. Le avrebbe proposto di venire con lui ovunque andasse, e già aveva trovato la casa giusta a Londra, ma non gliene aveva ancora parlato, perché il trasferimento non era ancora del tutto sicuro.
Così non pensò nemmeno che lei potesse intendere che gli sarebbe mancato una volta lontano da Madrid.

"Mica mi stai lasciando?" domandò confuso e preoccupato.

"Forse sarebbe tutto più facile, con tutti questi kilometri in mezzo a noi, lasciarci e dimenticare tutto" disse lei, nonostante fosse la cosa più difficile che avesse mai detto.

"Cosa stai dicendo?" chiese ancora lui, senza capire.

"Tu sarai a Londra e io a Madrid, e ti scorderai di me" disse lei, rivelando quel che davvero le passava per la testa.

Il ragazzo finalmente intese quel che lei volesse dire, e non poté fare a meno di ridere, cosa che fece sentire lei una stupida, perché nemmeno sapeva cosa avesse tanto da divertirsi.

"Come farò a scordarti se vivrai nella mia stessa casa?" disse divertito, ma finché non le spiegò per bene la situazione lei non capì.

"Tu saresti disposto a portarmi con te?" domandò con un mezzo sorriso, che non lasciava trasparire tutta la sua felicità.

"Il fatto è diverso. Non sarei mai disposto ad andare da nessuna parte senza di te, Emily" le confessò.

Lei finalmente sfoggiò un sorriso completo e gli gettò le braccia al collo, per poi baciarlo. Anche sulle labbra di lui spuntò un grande sorriso, ma ebbe il tempo di mostrarglielo solo per un secondo, perché di nuovo erano incollati senza sapere come staccarsi e senza volerlo intuire.

grenade» one shots of footballers [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now