Gianluigi Buffon

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Su richiesta di marty_Cm8💞

«Bianco che abbraccia
il nero»

Mi ricordavo bene quella foto. Rappresentava uno dei più bei ricordi di tutta la mia vita.
A distanza di un anno, non sapevo della sua esistenza, e a quei tempi ancora credevo che la privacy esistesse. Si, mi sbagliavo, e col tempo purtroppo l'ho imparato. Allora non sapevo che qualcuno fosse riuscito a fotografare un momento del genere, soprattutto non pensando a cosa sarebbe nato da tutto quello.

Ecco, quella foto, lui me la mostrò il giorno dell'anniversario del nostro fidanzamento. Due regali mi fece, e fra loro quello scatto incorniciato fu il mio preferito.

Lui era stato immortalato mentre si passava una mano fra i capelli, con l'altra poggiata sulla spalla di una ragazza, come se stesse cercando di scusarsi. Lei invece aveva la maglia bianca, la sua preferita, volendo specificare, macchiata di gelato al cioccolato, mentre mezzo cono era a terra.
Si, quelli eravamo proprio noi due, e quello era il giorno in cui ci eravamo conosciuti.

Non so quale giornalista, passando di lì, l'aveva riconosciuto e aveva usato la sia macchina fotografica puntando l'obiettivo proprio su quella scena, ma mentre prima probabilmente non l'avrei di certo ringraziato per aver regalato al mondo un momento della nostra intimità, al momento potevo dire di essere felice che lo avesse fatto, perché di quel mondo facevo parte anche io, e ricordare mi faceva sempre sorridere.

Mentre guardavo quella foto per la milionesima volta, sul mio comodino, l'immagine cominciò a prendere forma, i soggetti a muoversi nella mia mente, come quando la presi fra le mani il primo giorno.

"Non guardi dove vai?" fu la prima cosa che gli dissi.

Nemmeno lo guardai in faccia, me lo ricordo, semplicemente pensavo a come pulire la mia maglietta dal gelato che qualche secondo prima avevo in mano, dove purtroppo non era rimasto. Sapevo che non avevo nessuna chance di ripulirla, e non mi restava che infuriare contro la causa di quell'incidente.

"Non l'ho fatto di proposito, mi dispiace" si scusò, e finalmente attirò la mia attenzione. Lo scrutai per un secondo, ma l'arrabbiatura non mi era di certo passata.

"Penso che a me dispiaccia di più" borbottai sotto voce, guardando ancora storto il disastro sulla mia maglia.

"Ora ti ricompro il cono" provò a rimediare avvicinandosi.

"Piuttosto dovresti ricomprarmi la maglia" protestai avvicinandomi al bancone dove avevo comprato il mio cono pochi minuti prima, con l'intenzione di mangiarmelo, sicuramente non di spalmarmelo addosso.

Lui mi seguì, e mentre prendevo i tovaglioli per cercare di sistemare alla meno peggio il disastro sulla mia maglia sentivo il suo sguardo su di me.
Mi spostai vicino alla spazzatura, e lui era ancora lì al mio fianco.

"Posso sapere cosa c'è? Hai intenzione di buttarmi qualcos'altro addosso?" domandai buttando i tovaglioli sporchi.

"Veramente attendevo che tu ti decidessi a prendere un altro gelato, ma se hai intenzione di essere così acida me ne vado" disse, e si allontanò.

Lo guardai fare qualche passo in avanti, ma poi ci riflettei. Lo volevo davvero un altro gelato. Ma no, in realtà non era quello che pensai. Pensai ai suoi occhi, su cui non mi ero soffermata a lungo prima. Chiamarlo mi venne automatico.

"Aspetta!" lo fermai.

Lui si girò e mi sorrise, e io mi sciolsi come il cioccolato che grazie alla mia operazione chirurgica con i fazzoletti aveva finito di sgocciolare dalla mia maglietta.

"Scusa la maleducazione, ma con tutta queta confusione non mi sono ancora presentato. Sono Gianluigi" mi tese la mano, e io la strinsi con un mezzo sorriso.

Quel giorno mi comprò un nuovo gelato, e acquistò un pezzo del mio cuore. Mentre nella mia mente l'immagine nella cornice cambiava, ricordai di tutti gli altri momenti, in cui era riuscito a conquistarne il resto. Vidi due persone che si tenevano per mano e passeggiavano sulla riva del mare dopo una lunga giornata in spiaggia, vidi una ragazza con un mazzo di rose enorme fra le mani, con un sorriso stupido in faccia, vidi lei in braccio a lui, mentre si scambiavano un bacio, e subito dopo la ragazza seduta sulle sue spalle, che guardava ridendo il mondo da lassù. Vidi tre ragazze giocare a pallone contro i propri fidanzati, che dopo averle battute, anzi, schiacciate, gli lasciarono qualche bacio di consolazione. Vidi anche qualche litigio ma seguito da un'immediata e dolce riconciliazione. Vidi tutti i giorni  che con lui al mio fianco erano diventati i migliori della mia vita.

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Mi rendo conto di averne scritti di migliori e mi dispiace davvero, spero che ti sia piaciuto lo stesso

grenade» one shots of footballers [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now