Cristiano Ronaldo (2)

1K 48 0
                                    


Dedicata a UnamantedellaMarvel

«No soy madridista de corazòn
porque el corazòn un dìa
se para, soy madridista de alma,
porque mi alma y amor por
el Madrid seràn eternos»

Sbuffò sonoramente mentre passava una mano sul tavolo, spingendo tutte le briciole verso il bordo, dove c'era l'altra mano pronta a raccoglierle per poi buttarle nella spazzatura.

"È successo qualcosa?" domandò il suo ragazzo dal divano, quindi di spalle rispetto a lei, dopo aver sentito la sua sbuffata.

"Non avresti dovuto leggere Pollicino a tuo figlio" rispose la ragazza ad alta voce.

Lui si girò, cercando di capire la sua affermazione, e subito comprese di aver lasciato confusione sul tavolo.

"Dovresti ringraziare, avrei potuto leggergli Shrek e ti saresti ritrovata un orco come fidanzato" ribattè invece di scusarsi.

"Non avresti potuto diventarlo lo stesso, perché già lo sei" replicò offesa andando a buttare tutto nella spazzatura.

Lui la guardò entrare in cucina, poi portò gli occhi sul figlio, appoggiato al bracciolo del divano, che ormai si era addormentato. Decise di portarlo in camera sua per poi raggiungerla.
Si alzò e lo prese delicatamente fra le braccia, trasportandolo piano senza svegliarlo fino al suo letto. Gli sistemò le coperte e uscì chiudendo la porta dietro di sé, senza far rumore.

Lei intanto finì di pulire il tavolo, togliendo la tovaglia, piegandola e posandola nel cassetto. Cristiano la raggiunse da dietro, e la fece girare verso di lui per baciarla, ma lei si rifiutò ancora offesa.

"Non mi baci perché ho sporcato o perché non ti ho aiutato a rimediare?" le domandò mantenendola vicina a lui con un braccio dietro la sua schiena.

"Per tutte e due le cose" rispose guardandolo severa negli occhi.

"Posso farmi perdonare?" tentò di nuovo di baciarla, ma ancora una volta lei lo respinse.

"No, non puoi" si rifiutò cercando di liberarsi, ma non ci riuscì.

"Dai, mi dispiace" si scusò stringendo la presa.

"Lo fai tutte le volte. Sporchi e non pulisci, usi le cose e le lasci in mezzo, ti togli i vestiti e non li metti a posto. Tocca sempre a me fare tutte queste cose, non sono la tua badante" lo sgridò cercando con un ultimo strattone di allontanarsi da lui, sempre senza ottenere alcun risultato.

"No che non lo sei, con le badanti non faccio certe cose" rispose facendole l'occhiolino, ma lei non apprezzò.

"La smetti di fare il coglione per un minuto? Sono seria" disse alzando leggermente il tono di voce, segno che cominciava ad arrabbiarsi veramente. 

"Stavo solo scherzando, mi dispiace" si scusò, capendo di averla fatta innervosire di più. Non era sua intenzione, non pensava che se la sarebbe presa. Ci teneva a lei, e anche se gli piaceva scherzare, capì che non era il momento. Avrebbe solo peggiorato le cose, e litigare con lei era la cosa che meno gli piaceva.

"È quello il problema. Devi cominciare a prendere le cose più seriamente e fare quello che devi, senza lasciare le cose a metà" disse corrucciata.

"Promesso" rispose allora lui, con un sorriso, mentre la guardava con quella faccia buffa che faceva sempre quando era arrabbiata.

"E non ridere" continuò essendo consapevole del motivo del suo divertimento, cercando di mascherare un sorriso che stava per nascere anche sulle sue labbra.

"Se tu non ti arrabbi con me, non fai quella faccia e io non rido" spiegò divertito.

"No, se tu non combini disastri, io non mi arrabbio, non faccio quella faccia, e tu non ridi" ripetè aggiungendo un punto all'elenco.

"Proverò a essere un miglior fidanzato, quello che ti meriti" le promise tornando serio, e finalmente quel sorriso che lei cercava di nascondere uscì fuori in tutta la sua bellezza.

"Sei già il miglior fidanzato, anche se qualche volta mi infastidisci" disse guardandolo negli occhi e portando una mano sul suo collo.

"È un talento che non puoi negarmi" disse lui facendola ridere.

"Forse sono io che non ti merito, in realtà" pensò ad alta voce, provocando una reazione immediata di lui, che prontamente scosse deciso la testa e fece combaciare la propria fronte con quella della ragazza, mentre i nasi si toccavano appena.

"Ti meriteresti molto altro" le disse stringendola, se possibile, ancora più forte.

"Forse sarà anche come dici, ma l'unica cosa che spero di meritare sei tu" gli confessò. Lui tentò per la terza volta di unire le loro labbra, e questa volta non fu più respinto, ma lei ricambiò con tutto l'amore che sentiva di potergli dare, e finalmente ebbero quel bacio che lui tanto aspettava di darle e lei tanto aspettava in realtà di ricevere.

grenade» one shots of footballers [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now