Mario Mandzukic

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Dedicato a RoobMM17, spero ti piaccia💘

«Juve, storia di
un grande amore⚡»

Finalmente lo vidi arrivare in lontananza, col suo passo lento. Il mio autobus rosso che spuntava sul ciglio della strada, viaggiando piano e cigolando un po' di più ogni volta che faceva un metro. Era così lento che era sempre una meraviglia sapere che stesse arrivando in orario. Salivi con la faccia stupita e scendevi senza aver cambiato espressione. Avevo la fortuna di prendere l'autobus alla seconda fermata dopo il capolinea. Le prime tre erano sempre quelle in cui raccoglieva meno gente, anzi, era un miracolo se la metà dei posti a sedere era piena. Poi cominciavano a salire decine di persone e si stava troppo stretti, ma almeno io avevo il posto a sedere e quello strazio durava poco, scendevo alla quarta. Le prime tre fermate erano anche le più lunghe, le altre erano più vicine.
Quando vedevo il mio autobus arrivare sospiravo. Nonostante l'arrivo impeccabile, per me era sempre in ritardo. Non vedevo l'ora, tutte le mattine, di salirci. E c'era un solo motivo.
Quando salivo sull'autobus era deserto, tranne due o tre posti occupati, sempre dalle solite persone. Una vecchietta che occupava il sedile accanto al suo con le buste della spesa nonostante non aspettasse nessuno, e con un'ossessione per le caramelle al limone. Ogni volta che ne finiva una era lì che ne scartava un'altra con le mani. E se aveva qualche busta di troppo la lasciava su un sedile a caso, non le importava nemmeno se fosse lontano dal suo. Poi un signore sulla mezza età, alto e dritto come se dietro la schiena avesse un manico di scopa, tanto che qualche volta mi venne anche lo scrupolo di controllare. Aveva i baffi e un accenno di barba, col cappello grigio sulla testa e la pipa spenta, ma che senza un apparente motivo teneva comunque in bocca.
Poi, in fondo, c'era un ragazzo che per me era diventato il ragazzo del pullman. Non conoscevo il suo nome e tanto meno osavo chiederglielo.
Ma quando ci riuscivo mi sedevo vicino a lui. A volte non potevo perché la vecchietta aveva occupato il posto con la busta delle bottiglie di latte, oppure perchè il signore con la pipa si era scelto quel sedile, altre ero costretta a sedermi davanti. Non soffrivo la macchina, ma ogni tanto avevo la nausea e per esperienza personale mi ordinavo di sedermi dietro l'autista, limitandomi a girarmi in dietro ogni volta che volevo rivolgergli un'occhiata.
Non sapevo a che fermata scendesse, io ero sempre la prima a lasciare il veicolo affollato.
Quel giorno mi sentivo forte di stomaco, il signore con la pipa si era stranamente accontentato di rimanere in piedi vicino alla porta, anche se quasi tutti i posti erano disponibili, e la vecchietta aveva solo due buste della spesa, piccole, che aveva accomodato vicino a lei, abbandonandosi al pacchetto di caramelle che teneva sul grembo.
Così presi il posto al suo fianco e aspettai che il pullman si rimettesse in movimento. Non c'era nessuno fuori, eppure rimaneva fermo come se ci fosse una coda infinita di persone che attendevano il loro turno di salire e accomodarsi.
Quando ripartì però non me ne resi neanche conto, ero occupata ad ascoltare i miei pensieri. Lui guardava fuori dal finestrino. Osservava la strada che si muoveva e io mi chiesi invece che stesse pensando lui. Se si fosse accorto della mia presenza, o anche solo della mia esistenza.
Non spostava lo sguardo dal vetro e ogni tanto pensai che sorridesse, ma non ne capivo il motivo, a meno che non lo esaltassero i cartelli stradali.
Non mi resi conto neanche della terza fermata, all'inizio. L'autobus si era fermato tranquillo al ciglio della strada e aspettava che salissero un po' di persone. Le fissai una per una mentre si posizionavano, oggi c'era qualcuno in più. Si cominciava già a stare stretti, dietro dove eravamo noi. Ma io sembravo comunque l'unica ad essermi accorta, anche se non subito, della fermata, o almeno ero l'unica che si accorgeva di quello che accadeva in giro. La vecchietta continuava a inghiottire senza sosta caramelle, torturando il sacchetto che aveva fra le dita. Il signore manteneva il sigaro e lo guardava come se fosse l'oggetto più prezioso al mondo. Invece il ragazzo del pullman continuava a fissare la strada. Per questo, lui sicuramente se ne era accorto. Ma evidentemente non gli importava della gente che saliva, al contrario mio.

Quel giorno, in ogni caso, dovevo proprio aver sbattuto la testa, essermi svegliata nella posizione sbagliata nel letto, perché non mi accorsi nemmeno della mia fermata. Nemmeno quando lo spazio cominciò ad affollarsi ci pensai, ero persa nella mia testa. Fu un'altra persone ad accorgersene.

"Non scendi?" il ragazzo seduto vicino a me mi colse di sorpresa. Forse non pensavo che avesse una voce, visto che non l'avevo mai sentita.

"Uh?" risposi con aria interrogativa. Quando capii di cosa stesse parlando, era troppo tardi. Già eravamo ripartiti. Mi diedi uno schiaffo sulla fronte, mentre le persone spingevano per stare comode.

"Mi chiedevo perché avessi saltato la tua fermata" riprese lui tranquillo. Mi ero rassegnata dopo pochi attimi, sarei dovuta scendere a quella dopo e camminare un po'. Non poteva essere una cosa così tragica. Avevo solo un po' di tempo in più per parlare, finalmente, con il ragazzo del pullman.

"Tu che ne sai?"

"Ti conosco, anche se tu non conosci me" concluse.

"Oh, allora che ne dici di iniziare a dirmi il tuo nome?"

"Sono Mario, ma ti dovrai accontentare di questo per oggi. La mia corsa finisce qui" il pullman cominciava a rallentare. Possibile che fossero così vicine le due fermate? Erano passati al massimo due minuti.

"So anche che scendi alla quinta fermata" sospirai.

"Proprio così. Ci vedremo domani mattina, ragazza del pullman" sorrisi, anche lui mi chiamava allo stesso modo.

Prima di alzarsi mi lasciò con un bacio sulla guancia e un cuore esploso. Lo guardai farsi strada e scendere dal pullman, finché non ripartì. Grandioso, anche a quella fermata mi ero dimenticata di scendere. Ma non avrei potuto esserne più contenta.

CecchiNiall, scriverò presto anche la tua, ma essendo lo stesso calciatore dovrò staccare un po'❤❤

grenade» one shots of footballers [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora