Andrea Belotti (2)

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Su richesta di __rigoo__💪💘💕

«Voi passione e grinta,
Noi la vostra
spinta»

"Sapevo che non avrei mai dovuto portarti qui" sospirò rassegnato lui.

Le era sembrata una buona idea quella di prendere il suo cane da un canile. L'animale da compagnia sarebbe arrivato presto, e perché non prenderlo dal canile, dove quei poveri cani aspettavano solo un padrone?
Forse perché sarebbe stata una delle scelte più difficili della sua vita. Si, era esattamente così.
La tristezza subentrò dentro di lei appena mise piede in quel posto. Tutti quei cani che la guardavano speranzosi non erano un toccasana come aveva immaginato.
Per fortuna aveva una mano da stringere, come le si stringeva il cuore.

"Come faccio a scegliere?" gli chiese indicando con la mano tutti gli animali.

"Te lo sei chiesto anche venti minuti fa, dicendo che sarei dovuto restare perché avresti trovato una risposta. E non mi pare che tutto questo sia successo"

Per qualche altro secondo guardò il ragazzo al suo fianco, poi lo spostò sul proprietario del luogo. Si era pazientemente messo ad aspettare nell'angolo, mentre lei sceglieva e lui sbuffava. Non aveva parlato fino a quel momento, anzi, si divertiva a veder litigare i due. Tanto li vedeva ben propensi a prendere un compagno di giochi a quattro zampe, quindi preferiva aspettare e lasciarli fare.

"Dove sono i cani più piccoli?" gli chiese. Forse allontanandosi dai cani che aveva guardato per venti minuti, e che cominciava a voler adottare tutti quanti, avrebbe preso una scelta più semplice.

"Venite, seguitemi" ordinò voltandosi.

Lei strinse il braccio del ragazzo mentre si allontanavano. Una parola giusta per descriverla era proprio animalista. Le dispiaceva davvero tanto per quei poveri cuccioli che sarebbero dovuti rimanere lì, almeno fino a nuovo ordine.

Nell'altra stanza l'aspettava un'altra ondata di cani, ma questa volta erano di dimensioni più piccole. Però quando entrò non riusci a non fissare uno di quei cani. Era un incrocio, o comunque una razza che non conosceva. Era un cucciolo, bianco e marrone, che le fece subito spuntare un sorriso.

"Ho deciso" confermò.

Era quello il cane che voleva prendere, ne era sicura. Sarebbe stato difficile dimenticare tutti gli altri che aveva visto, ma nel momento in cui aveva posato gli occhi sull'animale aveva già capito che sarebbe stato il suo.

"Finalmente" sospirò il ragazzo, ma probabilmente anche il proprietario era vicino al farlo, nonostante si limitò ad un sorriso.

"Perfetto, quale vuoi?" le chiese.

"Quello lì, quello bianco e marrone" indicò.

Anche il ragazzo sorrise. Forse perchè era un bel cane e la scelta era stata di suo gradimento, o forse perché era una scelta semplicemente, e in sé era già qualcosa di positivo.
Il proprietario si avvicino in un lampo alla sua cuccia, nella sua specie di gabbia, e lo prese in braccio delicatamente.

"Questo qui?" domandò per avere conferma.

"Si, proprio lui"

"È arrivato qui da poco, quindi non ha un nome. È un mascho e ha tredici mesi, ma possiamo discuterne di là" con la testa, datosi le mani occupate, indicò un'altra porta.

Così, dopo un po' di tempo, un po' di carta e qualche firma, finalmente lei aveva il suo cane e lui aveva ottenuto quello che desiderava da quando era entrato nel canile, ovvero uscire dal canile.
Essere seduti su quella panchina era quello che aspettava da tutta la mattina.
Guardò lei che già giocava con il nuovo cane fra le braccia, sorridendo, e lo fece anche lui.

"Allora? Ti piace?" le chiese, ma lei non gli rispose. Ma non perché non volesse farlo, ma perché non aveva proprio sentito, occupata com'era a pensare al nuovo amico.

"Chi è l'amore mio? Tu, solo tu!" disse invece al cagnolino che tentava di morderle il dito, per gioco. Anche perché con quei dentini che aveva non sarebbe riuscito a fare del male a nessuno.

"Questo cane non mi piace" borbottò allora lui sotto voce, ma almeno quella volta lei lo sentì.

"Cos'avevi detto?" chiese lei comprendendo di non averlo ascoltato precedentemente.

"Niente di ché" si limitò a rispondere lui col broncio.

"Non fare l'offeso con me!" gli stampò un bacio sulla guancia, che eliminò qualsiasi segno di offesa sul suo viso, facendogli spuntare un bel sorriso e una risata.

"Non faccio l'offeso, sei tu che non mi pensi"

Intanto il cane aveva cominciato ad abbaire, dato che la nuova padrona aveva smesso di giocare con lui. Ma era un cane di razza piccola ed era cucciolo, quindi non era così possente da distrarre lei da lui, ora che gli aveva donato la sua attenzione, e lui da lei.

"Esatto, e quindi fai l'offeso" concluse.

"Sono stato tutta la mattina dentro quel canile, voglio che ogni volta che guardi quel cane ti ricordi di me"

"Non mi serve un cane per ricordarmi di te, se ti penso sempre comunque" gli sorrise, e le sue guance divennero poco più rosse, anche se era un cambiamento piuttosto impercettibile.

"Come lo chiamerai?"

"Se proprio dovessi scordarmi di te, mi aiuterà lui. Gallo ti piace?"

"Ad un cane? Non direi" risero.

"Perché, ad una persona è più normale?"

"Certo. Comunque, basta che non ami quel Gallo più di un altro"

"Questo Gallo già mi piace, ma il Gallo che amo è solo uno"

E che importa se un cane abbaia mentre baci la persona che ami? Quando lei si avvicinò a lui e lui poggiò le sue labbra su quelle di lei, personalmente non credo che abbia avuto tanta importanza.

grenade» one shots of footballers [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now