Pau Martinez

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Dedicato a neymarmydrug😏😏

«Yo tengo un unico amor🔵🔴»

Girò l'angolo calciando un sassolino, che si portava dietro lanciandolo ogni volta avanti con il piede da quando era uscita dal ristorante in cui aveva cenato con le amiche. In realtà, sarebbe stato più corretto dire che aveva cenato da sola, perché le altre ragazze non avevano fatto altro che parlare di una partita di pallavolo che a Luisa non interessava minimamente, anche perché lei sarebbe stata l'unica a non giocare e non le importava di sapere informazioni su quell'argomento.
Ogni volta che provava a parlare di qualcos'altro, il discorso tornava sempre ad avere come centro quella partita, così alla fine ci aveva rinunciato, aveva sfilato il telefono dalla tasca della giacca e aveva mangiato con quello in mano.

Per fortuna Pau era online quando era andata a controllare, e subito rispose al suo messaggio, e continuò a parlare con lei per tutta la sera, promettendole che quando sarebbe uscita da lì l'avrebbe raggiunta e sarebbero stati insieme, loro due.

Lui le aveva detto che l'avrebbe trovato alla fermata del pullman, quindi l'unica compagnia per la strada buia era quella pietruzza con cui stava giocando. Alla fine, così presa dal tirarla sempre più avanti, persa nei suoi pensieri, passò davanti alla fermata, dove Pau era in piedi e la guardava divertito sorpassarlo senza accorgersi minimamente della sua presenza.

Luisa alzò lo sguardo solo quando, senza dosare bene la forza, lanciò il sassolino dritto dritto in un tombino a lato della strada. Sbuffò dopo averlo seguito fino al suo ultimo rimbalzo nella grata, e poi si guardò intorno, e subito capì di aver proseguito troppo.
Nemmeno il tempo di girarsi per tornare indietro, però, che qualcuno che l'aveva seguita le mise un braccio intorno alla vita.

La sua prima reazione, dovuta allo spavento, fu quella di mollare una gomitata alla persona che l'aveva affiancata, solo dopo si rese conto che aveva appena colpito il ragazzo nello stomaco, dove infatti si teneva le mani dopo aver fatto un gemito di dolore.

"Ciao anche a te" disse con voce sommessa.

"Scusami, mi hai spaventato" si giustificò lei, alzando le mani al cielo con un sorriso beffardo.

"Allora che hai da ridere?" le domandò massaggiandosi il punto colpito.

"Niente, per una volta ti ho picchiato con un motivo, e non solo perché mi andava di farlo" gli spiegò ricominciando a camminare, sta volta con lui al suo fianco.

"Perché ti ho fatto prendere quest'abitudine?" chiese più a se stesso che a lei.

"Perché tu sei un ragazzo ed io una ragazza, e poi sono anche più piccola di te, quindi hai ben due motivi per non poter rispondere alle mie botte, e la cosa mi garba così tanto da spingermi a dartene tante" disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"In effetti non fa una piega, ma solo male" rispose.

"Potrei picchiarti molto più forte, quindi ringraziami"

"Grazie Lou" ironizzò prendendole la mano.

"Comunque, prova un'altra volta a farmi prendere un infarto del genere mentre sono da sola per una strada buia, e vedi che ti combino. Altro che gomitata" lo avvisò.

"Uomo avvisato mezzo salvato" rispose lui mentre camminavano di nuovo verso la fermata del pullman.

Luisa non aveva nè la macchina nè il motorino, e Pau in quello non era per niente d'aiuto, trovandosi nella stessa situazione. Ogni volta che le diceva ti riaccompagno io a casa, significava semplicemente che avrebbe fatto il tragitto con lei in pullman.

Di solito cercavano di trovare qualcuno disposto a riaccompagnare entrambi, ma la maggior parte delle volte finivano alla stazione ad aspettare il pullman.
Quella sera sarebbe andata in quel modo in ogni caso, visto che erano da soli.

"Invece di apprezzare che ho preso un autobus per venire qui da te e che ora dovrò riprenderne un altro, mi picchi" sbuffò facendo il finto arrabbiato.

"Hai ragione, sei il mio eroe per questo" ribattè lei roteando gli occhi.

"Ah, la metti così?" domandò lasciandole la mano e allontanandosi di qualche passo.

"Puoi allontanarti quanto vuoi, rimane il fatto che devi prendere lo stesso pullman che devo prendere io"

"In realtà, se non sei svelta, sarò l'unico a prenderlo" disse cominciando a correre, e facendole notare che il pullman era lì fermo a pochi metri da loro, pronto a ripartire e a fargli aspettare il prossimo.

"Io non ne aspetto un altro" borbottò sottovoce seguendo l'esempio di Pau e cominciando la sua corsa.

Entrarono appena in tempo, prima che l'autista chiudesse le porte. Per fortuna a quell'ora il pullman era quasi vuoto, ad eccezione per le poche persone sedute davanti, e loro si abbandonarono sui sediolini in fondo a riprendere fiato.

"Quando la prendi la patente?" gli chiese ansimando e portandosi una mano in corrispondenza della milza che le faceva male. Una bella corsetta dopo cena non era nei suoi programmi.

"Quando mi dai un bacio, che stasera mi hai solo picchiato" le disse avvicinandosi un po' di più, ma ricevette solo un'occhiataccia.

"Ti rigiro la frittata, non ti bacio finché non prendi la patente" rispose provocandolo.

"Come vuoi" ribattè.

Luisa sbuffò e lo tirò a sé per baciarlo, anche se per poco, essendo già a corto di fiato.

"Va bene?" chiese, e anche se aveva il broncio fino a un secondo prima, cominciò a sorridere dopo quel bacio.

"Fammici pensare un altro po'" rispose portandole le gambe sulle sue e riprendendo il bacio da dov'era terminato.

grenade» one shots of footballers [IN REVISIONE]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora