Matteo Darmian

1K 41 4
                                    


Su richiesta di Erymarrazzo, spero ti piaccia💥💘

«No one is perfect.
However, being
a United fan is close enough»

Adesso doveva essere convincente. Ma più si guardava allo specchio più si rendeva conto che non ce l'avrebbe fatta. Non voleva assolutamente uscire di casa. Dovevano venire a prenderla, per portarla in discoteca. Ma quello che i suoi amici non capivano, era che lei la detestava con tutta se stessa. Non voleva metterci piede. No, non era minimamente intenzionata a seguirli in quel luogo. Quindi doveva per forza riuscire a convincerli. La sua scusa era che fosse malata, che avrebbe contagiato tutti e che comunque non se la sarebbe sentita di uscire e soprattutto non se la sarebbe sentita di stare in mezzo a tutti quei ragazzi, a meno che loro non se la volessero trovare svenuta fra le braccia, cosa che per la cronaca avrebbe finto se non fosse riuscita a convincerli prima di uscire dalla porta di casa.
L'aspetto di una ragazza con la febbre ce lo aveva. C'era stato bisogno di poco trucco per renderla pallida, più del solito. L'aveva usato anche per le occhiaie, ma anche lì non ce ne era voluto molto, purtroppo già spuntavano dopo la notte precedente, in cui non era riuscita a riposare. Ma in quel momento era un vantaggio per lei.
Nello specchio, se guardava bene, riusciva ad intravedere una ragazza abbastanza malata per non essere portata in discoteca. Doveva solo sforzarsi di parlare con voce roca e bassa, poi sarebbe sembrata inequivocabilmente influenzata. Dopo aver controllato di avere la fronte calda, grazie al termosifone, in caso qualcuno avesse voluto provare a verificare la sua condizione, provò un paio di volte a recitare la parte della ragazza sofferente e di un possibile e casuale svenimento.
Fu interrotta solo dal campanello della porta, che la costrinse a uscire dal bagno e ad andare ad aprire.
Già cominciò a trascinarsi come se il camminare le pesasse e le costasse un grande sforzo, per entrare nel personaggio.

Quando aprì la porta, trovò un ragazzo con un bel sorriso che la aspettava. Matteo, mentre gli altri li aspettavano entrambi in macchina. Lei sperava di dover convincere qualcun'altro del gruppo, in realtà. Sapeva di non riuscire a fingere con lui, ma a quanto pare era toccato proprio al ragazzo davanti a lei recuperarla, e doveva riuscirci comunque.

"Sei pronta?" la salutò allegro.

"Veramente no" rispose lei cercando di abbassare il volume della voce come se non ce l'avesse.

Il ragazzo piegò la testa di lato con un altro sorriso e la scrutò, come per trovare il motivo della sua risposta e cercando quello che non andasse. Lei perse tutta la convinzione nel suo aspetto, come se pensasse di sembrare anche più sana del solito. Oppure lui accusava problemi di vista.

"Come mai?"

"Non mi sento bene, penso di avere la febbre. Sto perdendo la voce e ci sono momenti in cui non riesco a tenermi in piedi. Temo di non poter venire con voi, mi dispiace, ci tenevo tanto" recitò continuando a tenere la voce bassa e roca.

"Sei sicura di non farcela?"

"Si, penso proprio di essere inutile in queste condizioni, sarei solo un peso per voi"

Lei forse non ci teneva, ma a lui piaceva stare insieme a lei. Gli sarebbe piaciuto passare una serata con la ragazza, ma a quanto pare lei non poteva. Voleva stare un po' con lei, e soprattutto farle una sorpresa. C'era il suo DJ preferito, ma non lo sapeva.

"È un peccato - riprese sincero - c'era anche DJ La..." non fece nemmeno in tempo a finire la frase.

"Sul serio?" esclamò felice, facendo saltare la sua copertura. Se ne pentì subito. Aveva rovinato tutto.

Ecco, ora lui aveva capito che era tutta una recita. Ma non aveva inteso la ragione per cui l'aveva fatto lei. Sarebbero solo andati in discoteca con gli amici, ecco tutto.

"Stai bene, eh? Aspettami qui, non ti muovere" le disse.

Lei pensò di nuovo di aver rovinato tutto. Per prima cosa l'avrebbe trascinata in discoteca dove non voleva andare. Per seconda cosa si sarebbe arrabbiato per la menzogna.
Si appoggiò allo stipite della porta e lo guardò parlare con gli altri, seduti nell'auto.
Era inutile rimanere lì, sarebbero tornati a trascinarla, quindi tanto valeva avvicinarsi direttamente. Ma quando lo fece, quello che sentì era tutt'altro quel che si aspettava.

"Sta male, non può venire con noi" disse lui agli altri.

"Scusatemi" disse fingendo di nuovo lei. Si unì al ragazzo, nonostante lui alzò un sopracciglio vedendola lì, dopo aver ignorato completamente le sue parole.

"Va bene, Matteo sali" disse allora il ragazzo alla guida, indicando la portiera posteriore.

"No, tranquillo. Se lei sta male, io resto. Potrebbe aver bisogno di aiuto"

E così, dopo lo scambio di altre poche battute fra i due ragazzi, e il sorriso nascosto di lei, si allontanarono dalla macchina in partenza e tornarono dentro casa.

"Hai qualche film che possiamo vedere insieme?" le chiese.

Era felice e sorpresa. Lui era sempre lì per lei. Aveva capito che evidentemente non voleva uscire quella sera e l'aveva aiutata. E neanche lui stesso era andato a divertirsi, ma era rimasto con lei.

"Perché l'hai fatto?"

"Stare con te è molto meglio che andare in discoteca"

Le prese rapido la mano e si avvicinò. Altro che serata in discoteca, altro che il suo DJ preferito. Quel bacio l'avrebbe ricordato per sempre.

grenade» one shots of footballers [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now