PASSIONE MMA (4)

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Ero fuori dal portone della palestra, sulla strada. Una sera dopo l'allenamento. Urlavo al telefono con mio padre che si era dimenticato di venire a prendermi ed era finito a Monza...E in tangenziale c'era un incidente. Giusto per! Christian uscì dal portone e mi guardò dal suo motorino, che spense. Ci mancava solo lui qua! Scese dalla moto... A posto!
"ehilà, come mai sei ancora qua a far l'esorcista?" disse sorridendo
"non mi fai ridere" esclamai
"non volevo farti ridere" disse serio ma divertito
"la smetti di fissarmi e di seguirmi?" dissi tentando di allontanarmi
"perché sei ancora qua?" richiese lui ridendo
"perché mio padre è un coglione, si è dimenticato e ora è a Monza, con la tangenziale bloccata!"
lui rise di gusto, gli uscirono quasi lacrime dalle risate. Che aveva da ridere?
"dai, sali, ti accompagno io" disse ancora ridendo
"non ci pensare neanche, stronzo maniaco" lui sorrise e mi guardò fisso
"stronzo maniaco?" disse deciso "bella idea che hai di me..." riprese un attimo deluso
"non so perché l'altra volta hai tentato di baciarmi, non sono una delle tue bamboline Christian" lui annuì e si mise a ridere
"quindi, stronzo maniaco per così poco?"
"già" dissi alzando le spalle
"dai, sali, giuro che non vengo in camera tua, a piegarti sul tuo letto, mentre ti prendo facendoti urlare... Questo succederà quando anche tu lo vorrai" sentii un calore e un fremito per tutto il corpo. Oh mio Dio... Rimasi a guardarlo sbalordita. Così stupendo e così sfacciato.
"Christian ma che cazzo..." sussurrai senza parole
"sto scherzando, Sara, non agitarti" mi disse con uno sguardo provocatorio e malizioso "vieni, che sbatta hai di stare qua ad aspettare? Di notte poi"
"lo aspetterò"
"ma c'ho qua la mia moto, che non vede l'ora di tastare il tuo sedere... Proprio come me" disse malizioso e con lo sguardo fisso
"e io c'ho qua le mie gambe pronte a darti calci sul cazzo"
"beh, niente male poi come gambe... Così nanetta e così aggressiva, eh?" disse ridacchiando
"ci tengo a non morire giovane"
lui si mise ancora a ridere
"guarda che 'sta moto va di brutto, la so portare da Dio... Allo stesso modo di quanto so scopare bene con una tipa" rimasi ancora a bocca aperta. Poi non resistetti
"mmmh, vuol dire che 'sta moto ci lascia in strada?" la mia faccia ironica lo lasciò di stucco. Non lo sentii più parlare. Pensai che gli uomini, è facile distruggerli, col loro punto debole. Poi, mi trovai all'improvviso attaccata al muro. Christian teneva fermi i miei polsi, Cristo! Non potevo crederci... Stavo tremando e fremendo...
"cosa dici scusa?"
"la verità" mi stavo quasi pentendo di non tenere questa dannata bocca chiusa
"sei davvero... Da sberle, lo sai?"
"non è di mio interesse cosa pensi tu"
"odio chi mi tratta così, pischella"
"e io odio chi mi attacca al muro, sai? Non mi capita tutti i giorni" provavo a liberarmi, ma non lo spostavo quasi per nulla. Le mie ginocchia, che provavano a spingerlo o a colpire, non facevano altro che permettermi di sentire quel tonico corpo muscoloso... Dio mio! Come poteva una persona essere così... Non avevo aggettivi. Bello, stronzo, affascinante, erotico... Tante sensazioni così strane e nuove!
"devi tenere a freno questa boccuccia deliziosa, o te la riempirò io con qualcosa che non so manco se l'hai mai visto" come cazzo si permetteva? Ero allibita e cercavo di liberarmi senza risultati.
"casomai sei tu che ti trovi in bocca i cazzi"
"no, Saretta, te lo assicuro e se vuoi te lo dimostro" che strano suono quel nomignolo tutto per me! Basta viaggioni mentali!
"va beh, per oggi, se mi chiedi scusa ti lascio"
lo guardai impaurita per un attimo e poi parlai
"scusa" lui lasciò lentamente la presa su di me "scusa, non è colpa mia se il tuo cervello è stato pippato" lui riprese a stringere i miei polsi ancora più forte e mi guardò penetrante. Davvero troppo. Se non mi avesse tenuta, probabilmente sarei volata a terra
"non hai davvero limiti con quella linguaccia, eh" disse ridendo. Non potevo crederci che si stesse divertendo!
"ora ti puoi togliere?" dissi io. Christian mi guardò intensamente e mi toccò il labbro inferiore per poi sfiorarlo con i denti. Lo sguardo di Christian era malizioso e deciso. Potevo vedere le sue pupille dilatarsi. Non dissi nulla, non avevo forze e non avevo voce. La gola era del tutto secca. I nostri occhi si confondevano tra loro e d'un tratto lui mi lasciò tenendomi solo un braccio, come per non farmi cadere... Quando aprii gli occhi mi accorsi che lui mi stava guardando, scuoteva la testa e stava ridacchiando
"ti aspettavi il bacio della bella addormentata nel bosco?"
"come?" che figura di merda assurda avevo fatto!
"sei rimasta immobile, se volevi che mi allontanassi ti potevi liberare. Ti ho lasciato..." disse ridacchiando "sei rimasta imbambolata. Dopo che fai così l'infame volevi che ti baciassi? Ci vediamo, Saretta imbambolata" disse Christian sfiorando il mio viso e andandosene sulla sua moto. Non dissi nulla e rimasi ferma a bocca aperta.

"siamo arrivati" mi avvisò Christian dopo avermi accompagnato a casa dalla palestra, qualche giorno dopo. Io ero stretta al suo corpo e poggiata sulla sua schiena. Scesi dalla moto e iniziai ad armeggiare col casco senza riuscire ad aprirlo
"dai, vieni, ti aiuto" disse lui, avvicinandomi con un braccio e slacciandomi il casco. Christian armeggiò e lo aprì mentre i nostri visi erano vicini. Aveva occhi così scuri e intensi...
Perché tutto ciò io lo stavo notando solo in quel momento?
"grazie" sussurrai con un sospiro mentre divenni rossa in viso
"prego" disse Christian poco distante da me, tenendomi ancora il braccio. Lui si chiedeva come la stessa ragazza che si incazzava e che si ribellava a lui, diventasse così timida, insicura e vulnerabile se le teneva un braccio
"sei rossa" sussurrò lui senza lasciarmi andare
"è che...Tu eri troppo vicino"
"è questo che ti crea problemi?"
"me ne ha creati parecchi" sussurrai col viso deciso e ironico, cercando di uscire da quell'imbarazzo
"non esser tragica"
"ah sì? Devo ricordarti i nostri primi incontri?" lui si mise a ridere, facendomi rabbrividire per la sua risata
"no, non serve" mi aveva lasciato il braccio e mi parlava da vicino
"la ragazza che era venuta in palestra è la tua 'amichetta' con cui scopi?" dissi sorprendendomi subito della mia domanda
"sì, è una mia grande amica" disse lui contento di vedere quel fastidio sul mio volto
"un'amicizia profonda, insomma" dissi io e lui subito rise divertito
"che c'è, Saretta? Sei gelosa? È solo divertimento, si tratta di sane e belle scopate e se vuoi puoi divertirti anche tu" disse accendendomi il corpo e guardandomi fisso. Perché mi faceva questo effetto?
"posso trovare altri modi per divertirmi piuttosto che stare a fare la cagna in calore con te" lui rise, sembrava che lo colpissi e che gli lasciassi una certa luce negli occhi
"posso farti cambiare idea, fidati" captavo che ci volevamo davvero. Lui mi guardava, io lo guardai un attimo e sorrisi. Christian sembrava quasi incredulo di vedere un mio sguardo malizioso. Così presi forza, un bel respiro e mi avvicinai al suo orecchio, lui stava per scoppiare. Gli misi una mano sul collo, senza togliermi dall'orecchio
"Christian" ero così vicina da inebriarlo e lasciarlo inerme
"dimmi" disse lui che stava facendo meditazione, per non strapparmi i vestiti in strada
"vai affanculo" dissi al suo orecchio andandomene subito dopo e dirigendomi verso casa. Mentre Christian restò immobile e fermo in strada.

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Where stories live. Discover now