LA LUCE E L'OMBRA (3)

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Mercoledì.
Era un giorno normale in cui uscii di scuola col mio zaino e salii sul pullman per andare a casa. Dopo il viaggio persa nei miei pensieri arrivai a casa mia. Mi misi subito a pranzare. Finito di mangiare con mio fratello, bussarono alla porta. Facemmo entrare Christian, con nostra grande sorpresa. Si salutò con un cinque con mio fratello
"che ci fai?"
"ciao Sara, hai saputo? Vogliono farci andare a Napoli in casa di una zia che è partita. Anna, tuo padre, Palma e Lollo staranno da un'altra parte, ma sempre vicino" andammo subito in soggiorno "ma che cazzo dici?"
"davvero" disse lui sorridendo
"dimmi che scherzi, non è un modo efficace"
"posso giurarti che non scherzo" disse guardandomi serio
"non è possibile. Litighiamo e pensi di risolvere così"
"che cazzo pretendi?" disse Christian guardandomi fisso negli occhi "pensi che non c'ho provato a mettere insieme delle storie che abbiano un senso con una persona? Con te faccio il possibile"
"il possibile?" dissi io alterata e lui si era allontanato. Ero seduta sul divano e stava là a guardarmi
"sì, per quello che riesco a fare di solito, sì"
"non voglio rispondere"
"senti, non fare la bimba minchia, giuro che mi sbatto per cercare di non fare finire le cose con te... Tu che ne sai di che tipi di sacrifici faccio?"
"Christian lo so..."
"non sai un cazzo, lascia perdere, mi girano solo i coglioni. Mi prendono gli sfasi e poi fumo"
"vedi di calmarti... Perché non hai detto che non era il caso che andassimo io e te da soli a Napoli?"
"oh sì! Mamma, guarda, non posso accettare di andare nella casa della zia. Perché ho litigato con Sara, la figlia del tuo tipo, perché sono un depravato del cazzo e me la sono scopata e..."
"vabbè... Non continuare. Non serve"
"ecco" disse Christian con un'occhiata fissa, divertita e vogliosa. Io sussultai un attimo. Lui si era avvicinato a me
"hai pensato a quello che ti ho detto, Saretta?" sussurrò vicino al mio viso, che era in sua balìa. Subito capii a cosa si riferisse. Mi faceva venire una rabbia assurda ma allo stesso tempo sentivo il piacere concentrarsi nel ventre
"mi fai venire davvero il Cristo addosso" dissi cercando di mantenere la calma mentre lui mi guardava e ridacchiava
"dai, seriamente sto dicendo" disse immergendosi completamente nei miei occhi e avvicinandosi ancora, mi sentivo adesso completamente vulnerabile "allora?" chiese con uno sguardo divenuto acceso e intenso
"sì, più o meno" dissi respirando a fatica "devo... Devo pensarci ancora..." sussurrai imbarazzata, mentre lui mi studiava accanto a sé. Sorrise e annuì facendo poi una veloce risata
"okay, senti pensavo di stare qua dato che dobbiamo partire stasera..."
"fa' quel cazzo che vuoi. Vado a finire alcune cose di scuola"
lui si alzò senza calcolarmi. Andò in cucina, prese una birra e si mise a guardare la televisione mentre io stavo finendo degli esercizi sul libro scolastico. Pensavo a come Christian a volte diventasse intrattabile. Quando terminai gli esercizi uscii dalla camera, andai in soggiorno e Christian subito mi scrutò. Lui mi fissava e io guardavo i suoi occhi, la maglia larga addosso, nera con disegni fluo, jeans aderenti scuri. Mi sentivo già cedere. Anche io ero vestita normale, con jeans abbastanza aderenti e stracciati e una maglietta corta e nera
"Sara..."
"un'altra birra" dissi guardando le bottiglie vicino al divano
"una..."
"sono tre..." dissi seria
"non preoccuparti" disse restando fisso nei miei occhi e avvicinandosi a me. Deglutii e mi sentii sprofondare in un attimo, non seppi che dire.

Eravamo da un po' nella casa di Napoli. Era accogliente, con abbastanza spazio. C'era una stanza da letto, la cucina, il bagno. Ciò che serve per staccare. I genitori erano in una casa vicino. Avevano deciso di dare a entrambi noi libertà. Proprio in quel momento! Stavo in camera ad ascoltare la musica, per non avere troppo contatto con Christian. Lui stava di là alla televisione, la spense e si diresse verso di me. Mi chiamò per nome
"dimmi" dissi togliendo un auricolare. In realtà ero abbastanza attenta a ciò che stesse capitando e solamente la sua voce che nominava il mio nome mi accese nel profondo. Christian entrò in camera con il petto nudo. I pantaloni di tuta erano larghi e bassi e lasciavano vedere le mutande. Il petto abbastanza scolpito dallo sport e dalla strada. I segni sul finire della pancia mi lasciavano sognare il seguito. Tutto il corpo era contornato dai tatuaggi e dalla cicatrice
"magari se la smetti di fissarmi in quel modo e decidiamo che fare da mangiare?" Christian fece un sorriso malizioso, un piccolo ghigno, questo mi spiazzò e mi imbarazzò. Scossi la testa
"fa' quello che ti pare, pasta?"
"davvero posso far quello che mi pare?" disse guardandomi con un ghigno
"no, non tutto" dissi guardandolo fisso e sorridendo, non potevo trattenermi
"vada per la pasta..." disse lui ridendo. Io mi alzai dal letto. Lo guardai molto di sott'occhio
"Sara..."
"che c'è?" la voglia mi percorreva per tutto il mio corpo senza che neppure mi avesse toccata. Quel ragazzo mi scuoteva nel profondo e lo stesso era per lui
"niente, andiamo a cucinare"
"sì..." Christian si allontanò, si rigirò e avvicinandosi velocemente a me, con lo sguardo fisso...
"lo sai, pensavo..." disse avvicinandosi ancora al mio viso pericolosamente "non potrò dimenticare... come si sta dentro di te" sussurrò accanto a me. Rimasi bloccata, lo guardai avvampando e mordendomi un labbro mentre mi fissava
"solo quello in testa, eh" sussurrai. Lo fissai e poi mi girai di spalle, mentre fingevo di sistemare la scrivania
"non penso solo a quello. Non voglio più fottere con qualsiasi ragazza che passa, non mi interessa più. Te lo posso giurare... voglio te, cazzo" io mi girai e lo guardai velocemente, rimanendo muta. Era a disagio, troppo, per ciò che aveva ancora confessato. Aveva il viso un po' chinato, imbarazzato e si grattava i capelli con una mano.
'Quanto è bello' esultò la mia vocina interiore
"se non ti va più di sentir parlare di me non sei obbligata, Sara. Vado un attimo a fumare giù, puoi iniziare a mettere l'acqua?" disse lui cambiando discorso e toccando velocemente la mia spalla. Io annuii, rimanendo con la bocca aperta. Era davvero fuori di testa. Totalmente. Lui si avvicinò alla porta deciso
"Christian" dissi mentre volevo sempre di più quel ragazzo e lui ardeva guardandomi
"eh, dimmi" disse lui girandosi indietro
"aspetta" dissi avvicinandomi qualche passo prima della porta
"io pensavo che, insomma non ho mai detto che non voglio più avere a che fare con te!"
"senti, anche tu... che..." lui si avvicinò. Mi venne di istinto indietreggiare leggermente per il soprassalto. Le nostre labbra si desideravano. Quel piacere immenso e quel desiderio nel ventre... Il cuore che batteva forte
"cosa?" dissi deglutendo e cercando di sembrare tranquilla
"non fare la vaga... Io so quello che ti succede, quando siamo vicini..." sussurrò "capita quando desideri qualcuno" non avevo voce. Ero soggiogata e lo guardavo. Deglutii ancora
"che... Che cosa mi dovrebbe succedere? Sentiamo"
"senti le labbra seccarsi. Il respiro diventa irregolare. Il tuo cuore batte più forte... Le tue mani sudano..." disse guardandomi fisso. Io deglutii. Cazzo!
"sbaglio?"
"n... No"
"e là giù" disse indicando il mio sesso "senti la sensazione di bagnato e di piacere..." mi guardava con un mezzo sorriso, il viso fisso su me
"sì o no?" mi chiese ancora
"sì..." respirai profondamente "ma questo non serve a... A nulla..." Christian avvicinò velocemente le labbra alle mie. Un bacio subito intenso, le labbra mi assaporavano e si mischiavano, la lingua iniziò a muoversi... Insieme alla mia. Poi posò le mani sui miei fianchi. Mi posò sull'armadio della camera e continuava a muovere armoniosamente la lingua insieme a me. I sapori facevano sciogliere entrambi
"tu... Mi fai uscire pazzo..." sussurrò vicino al mio orecchio. Il fuoco saliva in noi mentre lui mi tastava il corpo e con le mani percorreva il seno e le gambe
"sì, lo sento anche io" dissi seria. Lui sorrise
"cazzo, sei una calamita"
"approvo" dissi ridendo
"sto impazzendo, ho caldo" disse ridendo "andiamo a cucinare."

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Where stories live. Discover now